L’UE contro il nuovo cartello dell’Euribor di JP Morgan, Hsbc e Crédit Agricole

21/05/2014 di Dario Ferri

Nuovo caso di manipolazione del tasso Euribor da parte di grandi banche attive sui mercati europei. La Commissione UE indaga su tre colossi del credito, la britannica Hsbc, la statunitense JP Morgan e la francese Crédit Agricole per pratiche collusive nel prezzamento dei derivati sul tasso di riferimento Euribor. Per la Commissione è possibile una maxi sanzione, che arrivi fino ad un massimo del 10% del fatturato globale di queste tre grandi banche.

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IL CARTELLO DELL’EURIBOR – La Commissione europea ha informato tre colossi bancari, la britannica Hsbc, la statunitense JP Morgan e la francese Crédit Agricole, sull’apertura di una procedimento nei loro confronti per pratiche che infrangono la disciplina comunitaria sulla concorrenza, partito nel marzo del 2013. I tre colossi del credito hanno ricevuto una comunicazione sull’avvio di un ‘indagine in merito ad un possibile cartello organizzato per determinare il prezzamento dei derivati sui tassi di interesse denominati in euro. La Commissione ritiene che in merito al tasso di riferimento Euribor Hsbc, JP Morgan così come Crédit Agricole abbiano praticato uno schema collusivo per distorcere il corso dei derivati su questi tassi di interesse. Nel caso l’accordo tra le tre grandi banche fosse confermato dalle indagini, la Commissione avrebbe la facoltà di sanzionarle ai sensi dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, uno dei due pilasti dell’Antitrust comunitario. L’altro è il successivo 102, che vieta l’abuso di posizionamento dominante.

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SANZIONE PER L’EURIBOR – Le indagini della Commissione UE sulle pratiche anticoncorrenziali sull’Euribor non sono in realtà una novità. Una procedura simile a quella aperta su Hsbc, JP Morgan e Crédit Agricole si era conclusa nel 2013, con un accordo tra l’organismo di governo dell’UE e sei grande banche accusate di aver manipolato l’Euribor ed il Libor. Colossi come Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland avevano preferito accordarsi e pagare una maxi multa all’UE, superiore al miliardo di euro. Un’opzione che al momento non è stata scelta dalle tre banche oggetto della nuova indagine. Il commissario all’Antitrust, lo spagnolo Almunia, ha rimarcato come la rinuncia ad un’intesa con le autorità europee potrebbe determinare la sanzione più pesante prevista dai regolamenti comunitari, ovvero una multa pari al 10% del fatturato annuo a livello globale. Ovviamente, le tre grandi banche potrebbero cambiare idea e tentare la via dell’intesa, così come in caso di condanna ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea contro la multa comminata dall’Antitrust comunitario.

 TASSO EURIBOR  – L’Euribor è un tasso di riferimento con cui le banche europee si prestano denaro nel breve periodo. Esso è nato a inizio del 1999, quando l’euro fu introdotto sui mercati finanziari, tre anni prima che diventasse la moneta circolante nell’unione valutaria dei paesi UE.  Non esiste un unico tasso Euribor, ma diversi a seconda dei periodi di durata del prestito, da una settimana fino ad un anno, e tende a crescere con l’allungarsi del lasso temporale. L’Euribor viene fissato alle 11 del mattino dalle maggiori banche europee, ed è il tasso di riferimento per una lunga serie di prodotti creditizi. Dall’Euribor dipendono i costi dei prestiti erogati dalle banche alle imprese così come ai nuclei familiari, così come i tassi di interesse concessi a chi deposita i soldi presso gli istituti di credito, tra i diversi prodotti offerti in questo senso.

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