Luca Casarini agli arresti domiciliari per una condanna a 3 mesi di carcere

08/06/2016 di Redazione

Luca Casarini

è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Il noto attivista veneto è stato condannato in via definitiva a 3 mesi di carcere per aver occupato abusivamente le case dell’Ater a Mestre. Il tribunale di Palermo, la città in cui risiede Casarini, ha negato all’attivista la possibilità di scontare la sua pena con l’affido ai servizi sociali. Una scelta criticata duramente dallo stesso Luca Casarini

Luca Casarini arresti domiciliari

Luca Casarini non ha più la visibilità mediatica conquistata ai tempi del G8 di Genova, ma rimane ancora oggi uno dei più noti volti della militanza di estrema sinistra. Ex leader dei movimenti Tute Bianche e Disobbedienti, Luca Casarini da tempo si è trasferito a Palermo, dove sarà sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Lo ha annunciato egli stesso in un post su suo profilo personale di Facebook.

Ci siamo. Ho da scontare una condanna a tre mesi di carcere per il reato di occupazione di una casa sfitta da anni dell’ater di venezia, la casa a Marghera nella quale ho abitato per una vita. Avevo fatto istanza di affidamento sociale, proponendo un progetto messo a punto con il centro diaconale Valdese di Palermo. Proponevo di rendere utili a qualcuno, oltre che a me, questi tre mesi, nel caso specifico a migranti ospitati nella Casa del Mirto.

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Luca Casarini critica la magistratura

Nel post su Facebook Luca Casarini è particolarmente severo contro la magistratura, criticata per aver scelto una punizione nei suoi confronti invece che fargli svolgere un progetto di servizio alla comunità.

Oggi l’avvocato mi ha informato che la richiesta è stata rigettata, e sono stati disposti gli arresti domiciliari. Dunque a giorni o ore arriveranno i carabinieri e mi.metteranno agli arresti a casa. Espresso divieto di comunicare all’esterno, di avere contatti con persone che non siano i miei familiari. Motivazione: sono pieno di condanne e di reati…Ma questi tre mesi avrebbe avuto più senso dedicarli ad altri piuttosto che stare chiusi in casa. Ma evidentemente a questi giudici interessava di più la vendetta che la funzione sociale della pena. Oppure coincidono in una società come la nostra.

Luca Casarini rivendica le sue lotte

Luca Casarini, che è diventato un dirigente di Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola dopo essersi candidato nel 2014 tra le fila della lista Tsipras, ha rivendicato le sue battaglie politiche e sociali. L’ex leader dei movimenti anti globalizzazione ha rimarcato inoltre come la sua sanzione ai servizi sociali sia stata determinata da una relazione oltremodo negativa nei suoi confronto, che lo collegava alla criminalità organizzata. Un collegamento piuttosto severo se espresso dalle forze dell’ordine di Palermo.

Ora, i miei 4 anni sono relativi all’attivismo politico e sociale che ho sempre praticato e a violazioni di leggi ingiuste che mille e mille volte rifarei. Bloccherei seduto sui binari ancora una volta quel treno carico di armi per la guerra in Iraq per il quale ho preso un anno di reclusione. Manifesterei contro la fiera del Biotech a Genova ancora con Don Gallo, come allora, anche se mi è costato un altro anno. Disobbedirei ai centri di detenzione per migranti ancora e ancora, come feci a Trieste nonostante l’anno e mezzo di condanna. Occuperei e ristrutturerei con autorecupero come ho fatto con centinaia di altri organizzati nell’Agenzia Sociale per la Casa, altre abitazioni pubbliche tenute vuote e fatiscenti mentre tantissime persone ne hanno bisogno. I quattro anni, adesso questi tre mesi, i fogli di via, la sorveglianza speciale, le espulsioni da israele, Colombia e Messico, non sono niente. C’è chi sta molto peggio ed è in carcere per le sue idee o perché si è ribellato. Io i reati che mi attribuiscono li ho compiuti, e posso andarne fiero.

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