L’onorevole con l’auto da 500mila euro

03/11/2011 di Dipocheparole

Dagli atti del processo contro Denis Verdini

Un Denis Verdini inedito, quello che emerge dagli atti dell’indagine contro di lui. Ferruccio Sansa e Davide Vecchi raccontano sul Fatto Quotidiano la storia completa:

“Gli uomini della scorta di Denis Verdini erano terrorizzati, dovevano guidare una fuoriserie che costa più di una Rolls Ro yce”. Si racconta anche questo della vita da nababbo del coordinatore Pdl. Al di là delle questioni penali, l’i n ch i e s t a della Procura di Firenze rivela la vita da piccoli Paperoni, anzi, Berlusconi, degli uomini che prosperano intorno al Premier. Due su tutti: Verdini e Dell’Utr i, amici intimi del Cavaliere e parlamentari del popolo italiano. Dell’Utri non sembra curarsi di quanto ha in cassa. Compra libri in giro per il mondo, tra Italia, America e Parigi. Solo nel 2007 supera i 50mila euro: a ottobre compra un volume da 7mila euro sull’arte islamica all’International general rare books. Dieci giorni dopo altri 7mila euro alla Librairie des amateurs di Parigi. Nel febbraio 2008 altri 9500 euro a Montepulciano. Una settimana dopo 5mila a Modena. Sempre libri, non in edizioni economiche. Intanto 4mila euro se ne vanno per l’abbonamento alla Scala. Noblesse oblige.

E poi c’è la banca che caccia i soldi:

Ma soprattutto c’è un mandato irrevocabile conferito, verbalizza il cda del Credito Cooperativo Fiorentino, a una “società fiduciaria che prevede il versamento di 1,6 milioni in rate mensili da 65.450 euro ciascuna”. La fiduciaria è la Sant’Andrea Spa con la quale Dell’Utri è esposto per due milioni. Ma chi garantisce per Dell’Utri? Ecco spuntare una lettera della Fininvest firmata da Marina Berlusconi: il senatore è indicato come beneficiario di due milioni di diritti di opzioni per la sottoscrizione di pari azioni Mediaset. La fiduciaria in effetti poi si rivale sulle stock options, realizzando dalla vendita oltre 21 milioni di euro. Il consulente della Procura Massimo Fanucci nel dicembre 2010 conclude la relazione sottolineando come sia “singolare il fatto che Dell’Utri ha beneficiato dell’operazione di stock options di Fininvest nell’aprile 2004, perfezionata nel febbraio 2005, pur avendo interrotto il rapporto con il gruppo fin dal 1995”. Non solo, il consulente segnala “la posizione deve essere seguita con estrema prudenza in considerazione della “fi g u ra ” e del “curriculum vitae” dello stesso Dell’Utr i”. A segnalare la particolare situazione del senatore era già stata nel gennaio 2008 la centrale internazionale antiriciclaggio che “raccomanda di operare con la massima diligenza nella gestione del rapporto”.

Infine, la vita al massimo di Verdini:

Lui fa vita da cicala. Dai resoconti sembrerebbe proprio il conto corrente di uno sceicco. E invece ecco la scoperta deipm: il Credito Cooperativo Fiorentino puntella le traballanti casse della famiglia. Al presidente sarebbero andati direttamente finanziamenti per 1,6 milioni. Poco importa se, evidenziano i giudici, anche Verdini non pagava le rate alla scadenza. Non basta, Simonetta Fossombroni, la moglie di origini nobili e di rinomata bellezza, ha ottenuto dalla banca altri 7,5 milioni. Per non dire delle società riferibili alla famiglia: a Toscana Edizioni vanno 7 milioni, Castello di Signa riceve 11,5 milioni. Verdini e amici stretti ottengono complessivamente dal Credito Cooperativo Fiorentino 63 milioni e spiccioli. E quando i creditori cominciano a farsi sotto interviene Antonio Angelucci, senatore (Pdl) e re delle cliniche, con bonifici per 8,3 milioni. Così il coordinatore Pdl può continuare la sua vita extra – lusso.

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