Lo strano caso della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza

Forse non tutti sanno che la linea del Frejus non è l’unica via d’accesso ferroviaria tra Italia e Francia. Ciò significa che la vecchia storica e la nuova Tav in val di Susa non sono le uniche porte d’accesso all’Esagono o allo Stivale, a seconda di come la si guardi. No. Esiste un altro tratto, che collega Cuneo a Ventimiglia passando dalla val di Roya, in Francia, e che si divide fino a Nizza, difeso da settimane da centinaia di abitanti del cuneese e della provincia d’Imperia, oltre che dai residenti in territorio francese, che chiedono alle autorità di non abbandonare questo treno protestando per la decisa riduzione del traffico sulla linea avvenuta in concomitanza con l’entrata in vigore del nuovo orario, avvenuta lo scorso 15 dicembre, su decisione della Regione Piemonte.

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LA LINEA CUNEO-VENTIMIGLIA-NIZZA –La linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza rappresenta un unicum in tutto il panorama dei trasporti italiano a causa della presenza di un tratto in territorio francese. Il percorso, lungo 96 chilometri, è stato costruito tra il 1887 ed il 1928, in un periodo di furiosi stravolgimenti storico-politici per tutto il Paese. Peraltro il progetto nacque prima della cessione alla Francia di Nizza e della Val Roya, avvenuto nel 1860, e di Briga e Tenda, diventate a loro volta francesi nel 1947, al termine della seconda guerra mondiale. Inoltre a Breglio è presente una diramazione internazionale per Nizza, con il risultato che la gestione della ferrovia è comune tra Reti Ferroviarie Italiane, Rfi, e Réseau Ferré de France, Rff.

UN PO’ DI STORIA – La linea, distrutta quasi del tutto al termine della seconda guerra mondiale dai tedeschi in ritirata, venne ricostruita completamente nel 1976, mentre nel 1979 venne ripartito l’esercizio tra Sncf ed Fs tra Nizza e Cuneo mentre il tratto da Breglio a Ventimiglia è a carico delle Ferrovie dello Stato. Oggi il traffico è servito esclusivamente da Trenitalia in convenzione con la francese Sncf che consente ai viaggiatori diretti ad una stazione italiana di poter transitare in territorio francese. Qualora invece si debba scegliere in una fermata transalpina, è necessario acquistare il biglietto internazionale. Ad oggi la linea è elettrificata a corrente continua a 3 kV fino al confine di Limone Piemonte.

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I TAGLI – Tra il tunnel di tenda ed Olivetta San Michele, la linea corre in territorio francese ed è qui che si divide, per l’esattezza a Breglio, in due rami. Il primo, internazionale, si conclude a Nizza Sncf. L’altro, invece, rientra in Italia alla stazione di Ventimiglia. Parliamo di una linea comunque utilizzata, come ci spiega Targato Cn che ci svela come siano mediamente 2000 i passeggeri che affollano, o meglio, affollavano, le otto coppie di treni che facevano la spola sulla tratta. Usiamo il passato perché dal 15 dicembre la Regione Piemonte, che di fatto paga questi convogli, ha deciso per la soppressione di sei delle otto coppie, con il risultato che oggi sono solamente quattro i treni che fanno su e giù dalla valle di Roya, scatenando le proteste degli abitanti che lamentano un colpo mortale all’economia della zona di Imperia a causa della soppressione di treni che collegherebbero il Piemonte con le Alpi e la Costa Azzurra. Il tutto per un risparmio di cinque milioni di euro l’anno.

LA CONVENZIONE DEL 1970 – Non solo, contestualmente alla riduzione, ha chiuso anche il deposito locomotive di Cuneo, come riporta sempre Targato Cn, rendendo problematica la manutenzione dei mezzi. Il problema, come spiega La Stampa, è che, come in tutte le cose, mancano i soldi per la manutenzione del tratto in Val Roya, in territorio francese. Si potrebbe rispondere che potrebbero pensarci i francesi a mettere a posto la linea. Invece no, perché secondo la convenzione siglata tra i due Paesi nel 1970, convenzione secondo il presidente della Regione Cota da rivedere, la manutenzione straordinaria ricade tutta sulle spalle dell’Italia mentre quella ordinaria è francese. La questione ha riguardato anche un’interrogazione alla Commissione Europea presentata dall’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati che, il 10 ottobre 2013, ha chiesto lumi a Bruxelles sul futuro della linea che, anche se non s’inserisce nelle reti transeuropee di trasporto, assolve benissimo tale funzione visto che collega Nizza con Torino e da qui la Svizzera.

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IL FUNERALE DELLA FERROVIA – In attesa di risposte, il 15 dicembre 200 persone hanno manifestato alla stazione di Tenda contro i tagli alla circolazione dei treni spiegando come le ferrovie francesi abbiano imposto nel loro tratto una velocità di 40 chilometri orari con un aumento nel tempo di percorrenza di 45 minuti per questioni di sicurezza, con il risultato che da Cuneo alla Costa Azzurra si passa da un’ora e 45 minuti a due ore e mezza. Oltretutto il nuovo cadenzamento rende incompatibili le coincidenze alla stazione di Breil sur Roya per i viaggiatori diretti a Nizza. In quest’occasione cinque manifestanti hanno caricato sulle proprie spalle una bara per inscenare un funerale della linea, e questi avevano il volto di Enrico Letta, del Presidente della Regione Roberto Cota, del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, dell’assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino e dell’ad di Trenitalia Mauro Moretti, che definì la linea un ramo secco.

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