Alessia Polita e la commozione del mondo sportivo

Il mondo dello sport si stringe intorno ad Alessia Polita, motociclista 27enne vittima di un grave incidente lo scorso sabato mattina a Misano Adriatico, incidente che le è costato la paralisi del corpo dal petto in giù a causa di una frattura da scoppio della dodicesima vertebra.

Alessia polita paralizzata

L’INCIDENTE – L’incidente è avvenuto alla curva sedici del circuito di Misano Adriatico, quello intitolato a Marco Simoncelli, all’inizio del secondo turno di prove ufficiali della categoria Stock 600 del Campionato Italiano velocità. La ragazza, sorella del pilota Alex Polita, ha perso il controllo della sua Yamaha Yzf-R6 alla curva sedici del tracciato romagnolo, la stessa dove nel 1993 un altro illustre motociclista ci lasciò l’uso delle gambe, Wayne Rainey. All’epoca però si correva in senso contrario. Ma guai a chiamarla curva maledetta. Se allora la moto del centauro Usa gli atterrò sulla schiena, questa volta è stato un guasto alla Yamaha della 27enne di Jesi a causarle il grave infortunio.

L’OPERAZIONE – Come spiega Motori.Fanpage, tutto è avvenuto in un attimo. La ragazza ha perso il controllo della moto nell’ultima curva prima del rettilineo finale, prima dell’impostazione della traiettoria. Già al momento dell’incidente la pilota aveva comunicato ai medici non sentire le gambe. A quel punto è stata trasferita in elicottero all’ospedale Bufalini di Cesena dov’è stata operata al rachide nel tentativo di curare la frattura da scoppio della dodicesima vertebra dorsale con lesioni del midollo spinale. Eppure, nonostante l’impegno profuso dai medici, la prognosi è stata infausta. Alessia Polita resterà paralizzata dal petto in giù per via dell’incidente.

“HA GIA’ CAPITO TUTTO” – Non si sa cosa abbia causato il volo che ha chiuso la sua carriera e cambiato la sua vita. La ragazza il giorno prima era scivolata con la sua moto numero 51, eppure dopo un’ispezione condotta dai meccanici, non sembrava vi fossero danni particolari. Invece al momento dell’incidente la moto non ha rallentato ed ha tirato dritto. Yahoo! ha raccolto la voce del padre, Giancarlo Polita, il quale è stato chiaro sulle condizioni della figlia: “I medici non ci hanno dato speranze e lei ha già capito tutto, anche se scoprirà la verità nei prossimi giorni. E’ triste, ma dovremo abituarci. Alessia rimarrà in ospedale a Cesena una decina di giorni. Poi andrà in un centro di riabilitazione. Per lei correre in moto era tutto. Aveva grande talento e l’ambizione di mostrarsi alla pari con tanti uomini”.

 

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LA PROMESSA AL FRATELLO – Il fratello di Alessia, il pilota Alex Polita, aveva comunicato ai tifosi su Twitter che la sorella stava bene e che era un toro. La dichiarazione era però antecedente alle parole del padre.

“Alessia si è già svegliata!È un toro!Parla ed è coscente. Mi ha fatto promettere una cosa che dovró fare Siamo”pronti”anche per questa sfida!”. Grande determinazione tra i piloti, quindi, mentre il mondo del motociclismo deve ancora metabolizzare la situazione. Dueruote ha raccolto la voce del presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Paolo Sesti: “A nome della Federazione Motociclistica Italiana e di tutti gli appassionati, esprimo la mia vicinanza, con un caloroso abbraccio di sostegno, ad Alessia e a tutta la famiglia Polita in questo momento così difficile”.

IL RICORDO DEI COLLEGHI – Uniti intorno alla famiglia anche i tifosi ed i colleghi della sfortunata ragazza. Tra i tanti anche Andrea Dovizioso, pilota Ducati in Motogp: (un abbraccio ad Alessia Polita. Forza @Alessia51) e Valentina Vezzali, concittadina del pilota (Sono molto vicina alla mia concittadina Alessia Polita per il grave incidente avvenuto in pista). Da segnalare anche l’affetto dell’ex pilota del mondiale Supersport Mauro Sanchini (@AlexPolita_53 dai un grosso bacio da parte ad Alessia!! È sempre stata una tosta e una mia tifosa speciale!! Un abbraccio a tutti voi.) e del giornalista Alberto Porta: (Pensiero fisso di queste ore. La forza sia con Voi…).

 

IL VALORE DELLO SPORT – E ce ne vorrà tanta di forza ma, come disse il dottor Claudio Costa in una lettera indirizzata a Marco Simoncelli:

Chi nello sport, inseguendo i suoi sogni, insegue contemporaneamente la sua tragedia, esce dal mondo della umanità per entrare nel mondo del divino, cruento, violento, ma pur sempre divino.

In bocca al lupo. (Photocredit Twitter / Facebook Alessia Polita)

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