L’Isis e il “potere” della bandiera nera

Il simbolo dell’Isis è una bandiera nera sopra cui è scritta in bianco la professione di fede dell’Islam, la Shahada, portata con entusiasmo da ogni cellula jihadista. Questo vessillo rimarca come chi si oppone alle milizie di al-Baghdadi è un nemico della religione musulmana e del califfo legittimo successo del profeta Maometto. I jihadisti dell’Isis sono ossessionati da questo simbolo di potere, tanto da far cucire bandiere sempre più grandi da issare in ogni città conquistata.

LA BANDIERA NERA DELL’ISIS – Le milizie dell’Isis non hanno bisogno solo di munizioni e armi per combattere. Uno dei materiali da loro più richiesti è la stoffa nera con cui vengono cucite le bandiere che ogni truppa dell’esercito di al-Baghadi porta sempre con sé. La bandiera nera è diventata in questi mesi di continui successi militari il simbolo del potere dell’Isis. Sopra il vessillo è scritta in bianco la Shahada, la professione di fede della religione islamica, che recita:

Testimonio che non c’è divinità se non Dio (Allàh) e testimonio che Muhammad è il suo Messaggero

La seconda parte della Shahada viene scritta sulla bandiera dell’Isis all’interno di un cerchio bianco che rappresenta il sigillo del profeta. Secondo la tradizione Maometto avrebbe firmato così le lettere inviate ai primi califfi così come i documenti ufficiali da lui scritti. La professione di fede dell’Islam si ritrova anche sulle bandiere dell’Arabia Saudita e del fronte al-Nusra legato a al-Qaida, ma la bandiera dell’Isis ha una diversa grafia. Al-Baghdadi ha voluto una scritta che richiamasse in modo esplicito l’antica grafia musulmana utilizzata al tempo di Maometto.

IL POTERE DELLA BANDIERA NERA – L’antica grafia della scritta bianca sulla bandiera dell’Isis rimarca l’intenzione di Abu Bakr-al Baghdadi di presentarsi come il vero erede dei primi califfi islamici. La diffusione della Shahada aveva accompagnato l’espansione militare del regno di Maometto, e la bandiera dell’Isis intende rappresentare lo stesso messaggio. Il vessillo viene innalzato in ogni città conquistata, e segnala come chi combatta contro la bandiera nera con l’antica scritta della Shahada sia un nemico del vero Islam. La bandiera nera è stata recuperata dal fondamentalismo islamico di epoca recente, dopo che era stata sostanzialmente dimenticata. I Fratelli Musulmani, e la sua filiazione palestinese di Hamas, hanno scelto il verde per la propria bandiera, in ossequio a un passo del Corano. I movimenti salafisti degli anni novanta hanno recuperato il nero, e i dichiararono il vessillo nero con la Shahada bandiera ufficiale dell’Afghanistan.

L’ISIS E L’OSSESSIONE PER LA BANDIERA – Il nero è un colore che ossessiona i miliziani dell’Isis. I tribunali o gli altri uffici pubblici conquistati durante la loro avanzata in Siria e Iraq sono stati dipinti di questi colore. Negli ultimi mesi il vessillo è diventato un modo per spaventare chi si oppone alle truppe del califfato proclamato da al-Baghdadi. I jihadisti dell’Isis issano la bandiera nera in ogni posto in cui avanzano, in questo replicando il messaggio che lanciavano gli eserciti durante le guerre mondiali. Appena entrate a Berlino, i militari sovietici issarono la bandiera dell’Urss, come avevano fatto i soldati americani nell’isola giapponese di Iwo Jima. L’Isis segue questa tradizione, e la vuole rendere ancora più minacciosa. I jihadisti fanno cucire bandiere sempre più grandi, per lanciare messaggi che rimarchino il loro accresciuto potere. Secondo Der Spiegel l’Isis isserà una bandiera di dimensioni enormi, circa 12 metri quadrati, quando la città curda di Kobane verrà conquistata. Un messaggio di guerra rivolto agli Usa che non riescono a fermare la loro avanzata, e ai sunniti della Turchia che si oppongono al califfato.

Photocredit: MOHAMMED ABDUL AZIZ/AFP/Getty Images

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