L’Inps certifica 350mila nuovi posti di lavoro

19/01/2016 di Redazione

L’Osservatorio sul Precariato dell’Istat lo certifica: sono 350mila i nuovi posti di lavoro subordinato attivati nel nostro nostro paese nell’anno 2015, rispetto a quelli attivati nel 2014. C’è una netta salita dell’occupazione, dunque, creata dall’effetto combinato di Jobs Act e sgravi contributivi, entrambi provvedimenti del governo di Matteo Renzi che, infatti, canta vittoria. L’effetto dell’aumento occupazionale, sottolinea l’istituto di Statistica, si starebbe vedendo sopratutto nel Nord Italia, con Lombardia, Friuli e Veneto a fare da capofila.

INPS, 350MILA NUOVI POSTI DI LAVORO; RENZI: “POLEMICHE ASSURDE”

I dati, riportati da Repubblica.

Tra gennaio e novembre dell’anno scorso, spiega l’Istituto, è aumentato, rispetto al corrispondente periodo del 2014, il numero complessivo delle assunzioni nel settore privato (+444.409, pari al +9,7%), “per effetto soprattutto della crescita dei contratti a tempo indeterminato (+442.906, pari al +37%); sono aumentate anche le assunzioni con contratti a termine (+45.817, pari al +1,5%) mentre sono diminuite le assunzioni in apprendistato (-44.314, pari al -20%)”. Il Nord ha fatto da motore di questa apertura di contratti, in particolare Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.

 

L’effetto delle misure del governo sarebbe dimostrato dalla trasformazione, definita “costante”, di contrattualizzazioni diverse da quella stabile a tempo indeterminato. Più di 400mila rapporti di lavoro si sono convertiti in contratti stabili, con un incremento del 25% rispetto al 2014.

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In  sostanza, dunque, la situazione migliora.

“Su base annua, considerando quindi gli ultimi dodici mesi, si evidenziauna crescita complessiva delle posizioni di lavoro dipendente pari a 300.000 unità, effetto di una crescita rilevante delle posizioni di lavoro a tempo indeterminato (oltre 450.000 in più) e di una contrazione di quelle regolate con contratti a termine e apprendistato”. Tali andamenti, aggiunge ancora l’Istituto, spiegano anche “il cambiamento nell’incidenza dei rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati, passata dal 31,9% dei primi undici mesi del 2014 al 38,6% dello stesso periodo del 2015. Nella fascia di età fino 29 anni, l’incidenza dei rapporti di lavoro ‘stabili’ sul totale dei rapporti di lavoro è passata dal 24,5% del 2014 al 31,3% del 2015

Il presidente del Consiglio dei Ministri, su Twitter, rivendica i successi del suo esecutivo.

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