Lindsey Vonn

08/01/2014 di Massimo Zamarion

La sciatrice non parteciperà ai Giochi di Sochi. La notizia era nell’aria, viste le condizioni fisiche palesate nelle ultime gare dalla campionessa, reduce da un grave incidente al ginocchio e da una ricaduta. Lindsey nella sua carriera ha vinto moltissimo, compresi un oro e un bronzo olimpici, due ori e tre argenti mondiali, quattro coppe del mondo, sei coppe di discesa, quattro di supergigante, tre di combinata. Da tali sublimi altezze ci si poteva aspettare che la campionessa sapesse prendere la tribolazione con sereno distacco, magari con un pizzico di quella amabile ironia con la quale i grandi sanno rendersi cari all’umanità nel momento in cui si beccano, pure loro, una bella tegola in testa. Lindsey invece ha voluto farci piangere: «Sono distrutta (devastated)», ha detto, «nell’annunciare che non sarò in grado di gareggiare a Sochi». Eppure, a ben considerare, queste piccole disgrazie sono proprio le occasioni ideali per tirar su di morale tutti quei disgraziati che sono veramente giù di morale. E’ un piacere dell’anima ineffabile, che qualche maligno potrebbe pure definire sottilmente egoistico: quindi, al bisogno, anche a portata della sola intelligenza, nel caso un cuore forte e magnanimo mancasse all’appello.

(Credit Image: © Prensa Internacional/ZUMA Wire)

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