L’incubo dei bambini perduti nel bosco sul Monte Livata

02/01/2014 di Alberto Sofia

Sono stati ritrovati vivi, abbracciati, dopo un’odissea di sedici ore. Sono riusciti a salvarsi Manuel e Nicole, i due bambini di 4 e 5 anni dispersi sul Monte Livata (Lazio), lasciati nel bosco dalla madre, la 36enne Alexia Canestrari. Ritrovata a sua volta in stato confusionale, poche ore prima: aveva spiegato come insieme ai due ragazzini fosse andata a fare una passeggiata in montagna nella stazione sciistica vicino a Subiaco. Si sarebbero però persi e la donna, completamente nel panico, avrebbe deciso di cercare soccorso, dopo aver lasciato Manuel e Nicole in una grotta da soli. In un luogo che reputava più sicuro. E dove, quasi per miracolo, sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino, dopo che questi avevano cercato di ricostruire le tracce lasciate dallo slittino.

LA STORIA DI MANUEL E NICOLE, I BAMBINI RITROVATI SUL MONTE LIVATA – Spaventati, infreddoliti, sotto una cresta di roccia in un dirupo a Campo dell’Osso, dodici chilometri più distante da dove avevano iniziato la passeggiata. Ma salvi. Si erano fatti male, Manuel e Nicole, ma niente di grave: microfratture alla clavicola per la bambina e qualcuna a una mano per Manuel. Arrivati in elicottero al Policlinico Gemelli di Roma, hanno raccontato al padre – l’imprenditore Emanuele Tornaboni, proprietario del noto Due Ponti Sporting Club a Roma, frequentato da molti Vip – di aver dormito «lei su un albero, lui su una roccia». Era stato l’uomo a lanciare l’allarme, non riuscendo a contattare la compagna. «Sono stati degli eroi, ci hanno insegnato come sopravvivere», ha poi commentato Tornaboni, ancora scosso e raggiunto dalla prima moglie, la mamma di Manuel. La compagna attuale, Alexia Canestrari, era ancora sotto choc in ospedale, dimessa dopo qualche ora ed essere finita in ipotermia. «Forse si ‚ spinta troppo in là, ha perso l’orientamento. Era la prima volta che veniva sul Monte Livata. Ma è stata brava a mettere i ragazzino al riparo e a cercare aiuto», ha spiegato il manager. Sulla vicenda restano ancora dei dubbi, ma anche i bambini avrebbero raccontato a uno dei soccorritori la stessa versione di Alexia Canestrari. Usciti con la madre per andare a sciare, con uno slittino, si sono persi e sono stati lasciati dalla donna su una cresta di roccia, mentre questa cercava aiuto. La procura di Tivoli avvierà degli accertamenti, mentre si attende la relazione dei carabinieri. Al momento non ci sarebbero però ipotesi di reato. Si potrebbe configurare l’abbandono di minore. Ma ma non avrebbe motivo di sussistere se arrivasse la conferma di come la donna si fosse realmente persa ed essere tornata indietro per chiedere soccorsi.

LA VICENDA – A ricostruire la dinamica di quanto accaduto è Repubblica, che spiega come siano stati circa duecento le persone che hanno continuato a cercare: alle 4 i soccorritori hanno prima ritrovato la donna, in stato di shock, alle 11 i piccoli. Si legge:

«Una storia che ha tenuto col fiato sospeso, quella della famiglia Tornaboni. Una storia che è iniziata alle 11,30 dell’ultimo giorno dell’anno a Monte Livata, località in cui la famiglia aveva deciso di trascorrere il Capodanno ospite a casa di amici. «I bambini volevano fare una discesa sulla neve con lo slittino, così ho deciso di portarli a fare una passeggiata nei boschi», ha detto la compagna del manager, mamma di Nicole, 4 anni, ma non di Manuel, 5 anni, figlio del primo matrimonio dell’imprenditore. La mamma e i due fratellini sono così partiti. L’unico a sapere della loro escursione improvvisata il domestico; Tornaboni e gli amici erano andati in città per fare la spesa. Da Campo dell’Osso seguendo un sentiero fatto di salite e curve, i tre sono arrivati alla discesa sulla neve. Ma quando è stato il momento di risalire per tornare a casa, Alexia Canestrari è entrata nel panico».

Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, invece che ripercorrere la strada fatta all’andata, la donna avrebbe imboccato un sentiero diverso. Da lì si sarebbe persa, tra alberi e cespugli tutti uguali, rocce, un ruscello.

IL RITROVAMENTO – Il cellulare scarico non le permetteva di avvisare né di essere rintracciata, mentre si faceva buio, aumentava l’ansia e i bambini si lamentavano. Avevano iniziato a piangere, stanchi, senza cibo né acqua, Per questo la donna avrebbe deciso di metterli al riparo, ormai assonnati e stanchi, in un piccolo anfratto. In modo da continuare le ricerche da sola, nella speranza di ritrovare la strada. Ritrovata prima dei ragazzini, confusa e in ipotermia, la donna avrebbe cercato di indicare il luogo dove li aveva lasciati. Nei prossimi giorni sarà interrogata dagli inquirenti, che vogliono verificare cosa sia accaduto e se quanto da lei raccontato corrisponda alla realtà.

Credits immagine: ANSA/Soccorso Alpino e Speleologico Lazio/CNSAS Lazio

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