L’Europa ha scelto Donald Tusk e Federica Mogherini

Il presidente uscente Van Rompuy ha presentato in conferenza stampa le nuove nomine di Donald Tusk e Federica Mogherini.

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Il nuovo Presidente del Consiglio Europeo Donal Tusk

AI BLOCCHI DI PARTENZA – In pole position per la posizione di alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza (Mister/Lady Pesc), c’era la nostra Federica Mogherini che poteva contare sul sostegno di tutti i paesi a guida socialista, come ribadito da Renzi all’uscita del pre-vertice loro riservato, e di quello pesantissimo di Angela Merkel, anticipato ieri dal quotidiano tedesco Bild.

GUARDANDO A EST – Per la carica di presidente permanente del Consiglio Europeo era invece il candidato dei Popolari il polacco Donald Tusk, che poteva contare almeno sull’appoggio di Merkel e dell’inglese David Cameron, una candidatura che risponde all’esigenza di dare finalmente un incarico di peso al gruppo dei Paesi dell’Est, ultimi entrati nell’Unione. Se per Mogherini non sembravano esserci rivali di un certo peso, la nomina di Tusk era invece insidiata dall’ipotesi Helle Thorning-Schmidt, socialdemocratica, danese e attualmente premier.

DO UT DES – Il pesante appoggio tedesco alla candidatura di Mogherini mirava a bloccare, grazie all’appoggio dell’Italia, l’ipotesi di una nomina del francese Pierre Moscovici alla carica di commissario per gli affari economici e monetari. Un gioco al quale Renzi ha preferito giocare a carte coperte fino all’ultimo: «Ho grande stima per Moscovici e lo considero in grado di svolgere quel ruolo. Ma non tocca a me decidere».

PASSANO MOGHERINI E TUSK – Dubbi che non hanno frenato i candidati in pectore, che al termine di un lungo vertice dedicato anche a temi importanti quali lo sviluppo economico e la crisi ucraina,  sono usciti vincitori. Federica Mogherini sostituisce la britannica lady Catherine Ashton alla guida della diplomazia europea e Donald Tusk assume la leadership della Commissione Europea al posto del belga Herman Van Rompuy.

LE PRIME DICHIARAZIONI DI FEDERICA MOGHERINI – In conferenza stampa Mogherini ha prima promesso dedizione al nuovo impegno: «Tutto il mio lavoro, le mie energie e la mia dedizione saranno dedicate a operare nell’interesse di tutti gli stati membri e di tutti i cittadini europei», evadendo poi, compunta e con discreta disinvoltura, le domande sulla sua presunta inesperienza, come quelle sulla sua vicinanza alla Russia, due handicap che le attribuivano i contrari alla sua nomina

DONALD TUSK SI PRESENTA – Il nuovo presidente del Consiglio Europeo si è presentato portando ottimismo e l’esempio della sua Polonia, che è riuscita a coniugare crescita e rigore nei conti, affermazione che come minimo sorvola sugli ampi margini di sviluppo residui per l’economia polacca, che non sono patrimonio delle economie più mature, e pesanti, del continente. Ancora più morbido sul tema del giorno, quella questione ucraina alla quale i polacchi non possono che guardare con l’occhio del preconcetto verso l’ingombrante vicino russo, parole più che concilianti: «Il nostro obiettivo è raggiungere la pace, grazie a un compromesso intelligente. Sono convinto che, come in passato, l’Unione europea saprà raggiungere una posizione comune. L’Ue sarà sconfitta solo se sarà divisa. Non c’è alternativa all’Ue». Tusk ha anche assicurato che da qui a dicembre s’impegnerà per migliorare il suo inglese, non migliore di quello del nostro premier. Una debolezza che gli avversari non cessano di ricordargli, in particolare per un leader europeo che ha espresso l’ambizione di portare la Gran Bretagna nell’euro.

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