Leonardo Mirti: l’assassino dei rapinatori è un eroe?

05/09/2013 di Redazione

Poca empatia per le vittime e Leonardo Mirti, che il 10 agosto ha investito e ucciso due giovani rapinatori, diventa un eroe, a Napoli come altrove. Un fenomeno che segnala un grave deficit culturale e il dilagare di una barbarie che rinnega la modernità.

 

Il filmato dell’inseguimento e dell’uccisione dei baby rapinatori a Napoli, guarda qui:

LA STORIA  – I fatti sono ormai chiari per come sono stati ricostruiti dai carabinieri. La notte del 10 agosto Leonardo Mirti e la sua fidanzata sono appartati in macchina, quando le loro effusioni sono interrotte da quattro rapinatori, che li costringono a consegnare denaro e cellulari. La rapina finisce senza ferite fisiche, ma Mirto non deve averla presa per niente bene se, poco dopo, incrocia due dei rapinatori a bordo di due scooter nella zona di Posillipo, li segue e alla fine li investe di proposito e li uccide. Poi chiama i carabinieri e racconta di una doppia rapina, i due rapinatori avrebbero provato a rubargli anche la macchina in un secondo tempo, lui è scappato, nella fuga c’è stato un incidente… La fidanzata conferma, i carabinieri ci credono poco fin da subito.

Le foto della scena dell’uccisione, guarda qui:

LE PROVE – Le immagini di diverse telecamere sveleranno che non erano i rapinatori a inseguire Mirti, ma viceversa, sono morti così Alessandro Riccio, 18 anni, ed Emanuele Scarallo. 17 anni, i due giovanissimi rapinatori investiti, uno già padre, l’altro in attesa di diventarlo. Lasciano due orfani, comprensibile sgomento tra i parenti  e nessuna pietà tra il resto degli italiani, che non riescono proprio a dispiacersi della loro dipartita.

TUTTI PER IL GIUSTIZIERE – In rete come altrove mancano parole pietose ed è tutta un’erezione forcaiola, anche al netto degli squilibrati che dicono che è colpa della sinistra (?) o che si perdono in altri deliri, la summa dell’italico pensiero è che abbiano avuto quello che meritavano e che dovrebbe succedere lo stesso anche ad altri. L’idea della giustizia fai-da-te affascina da sempre le menti semplici e non è una novità che sia la sedicente destra liberale che la sinistra più conformista nel nostro paese siano un serbatoio enorme di forcaioli e di persone che hanno una visione pre-moderna del diritto penale, più inclini a comprendere le feroci pene erogate in paesi come l’Arabia Saudita, che a sforzarsi di capire perché siano eticamente un orrore e fallimentari sul piano della politica di contenimento alla criminalità.

FORCAIOLI D’ITALIA – Se la forca non è un rimedio, ancora meno lo può essere la giustizia autogestita, come dimostra la fine di questa storia con la condanna a morte dei due giovani che avevano commesso un crimine, grave finché si vuole, ma che si era risolto in un modesto danno economico. Oltre alla loro morte, la rovina dell’investitore e persino della sua compagna, sulla quale s’addensano comunque accuse gravi.  Oggi uccidere una persona perché commette una rapina, ruba o addirttura semplicemente perché si sospetta che sia un delinquente, sembra perfettamente ammissibile agli occhi degli italiani, che approvano e portano a termine anche ricorrenti pogrom contro i campi-nomadi senza suscitare scandalo nel corpo sociale e nemmeno tra i media e i politici.

I commenti su Facebook di chi apprezza il “giustiziere” Leonardo Mirti”, guarda qui:

DALLA GENTE ALLA LEGGE – Una tendenza che trova rappresentanza in tutte le leggi che negli ultimi anni sono parse colpire alcune categorie di persone al solo fine di gratificare una maggioranza ignorante e incline alle punizioni medievali per quelli che identifica come nemici o legittimo oggetto d’odio, quelli che si possono mettere all’indice. Alimentare questa ignoranza vuol dire alimentare leggi assurde e viceversa, è un loop pericoloso che finisce per autoalimentarsi se non s’identifica il problema e non si prova a metterci mano, ma non potranno mai farlo i politici che discutono a vuoto di IMU e del futuro di Berlusconi, tocca agli italiani rendersi conto della china che hanno preso e cercare di correggersi, nessuno giungerà in loro aiuto.

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