Pontida, il cuore barbarico della Lega Nord

19/06/2015 di Andrea Mollica

Pontida

, anche nel trionfale 2015 la Lega Nord si ritrova nel pratone verde che rappresenta da 25 anni tanto il mito fondativo quanto l’evento politico più importante del Carroccio. Il movimento guidato da Matteo Salvini si ritrova nell’occasione che indirizza l’attività politica della Lega che verrà, scattando una fotografia della stagione che si è appena conclusa. Pontida dice cos’è, cosa è stata e cosa sarà la Lega Nord, tratto di unione che va da Bossi a Salvini e che coinvolge ogni attivista del Carroccio. Un raduno collettivo che rappresenta il momento più rilevante dell’anno per decine di migliaia di attivisti leghisti, che in camper o con tutti i mezzi accorrono in questo lembo di terra vicino a Bergamo. Chissà se sul sacro suolo del Carroccio si vedranno anche un po’ di ruspe.

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Screenshot di Facebook

PONTIDA 2015

– Matteo Salvini è diventato il segretario della Lega Nord a fine 2013, vincendo le primarie, riservate ai soli iscritti al movimento, in cui si è confrontato con il fondatore Umberto Bossi. A inizio 2014 la Lega Nord era una formazione moribonda, travolta da diversi scandali che avevano reso il Carroccio un partito come tutti gli altri agli occhi di tanti cittadini settentrionali. I sondaggi rilevavano la Lega attorno al 3%, e il superamento della soglia di sbarramento del 4% delle elezioni europee sembrava a rischio. Per risollevare il movimento nella primavera del 2014 Matteo Salvini convocò una Pontida straordinaria di 4 giorni, aprendo il sacro pratone del paesino bergamasco a idee nuove rispetto alla Lega Nord tradizionale, più vicine al nazionalismo conservatore dei partiti no euro guidati da Marine Le Pen. Il movimento avrebbe dovuto affiancare le storiche battaglie per il Nord a temi più cari alle destre populiste, acquisendo una identità diversa rispetto al partito regionalista plasmato dai varesini Umberto Bossi e Roberto Maroni. A tredici mesi di distanza dalla Pontida di svolta di “Un’altra Europa è possibile” è arrivato il momento del trionfo. Quest’anno il raduno, convocato per il venticinquesimo anno di fila, si chiama infatti “Siamo qui per vincere”. A Pontida la Lega è rinata, e da Pontida partirà la sfida per il governo nazionale. come già capitato più volte nella storia del movimento. Solo su questo enorme pratone le battaglie del Carroccio possono essere confermate o bocciate dalla stessa base convocata ogni anno per il raduno. Come ci spiega un dirigente della Lega Nord, Pontida è una plenaria barbarica, dove si ritrovano tutte le persone che durante l’anno animano le sezioni del Carroccio. Dopo mesi passati a discutere, volantinare e far sentire la presenza della Lega Nord sul territorio, a Pontida si riunisce l’intera comunità leghista. Un’occasione di indirizzo politico unito alla svago, perché tanto quello succede a Pontida rimane a Pontida, come sanno le tante coppie nate e scoppiate nei giorni del raduno. LEGGI ANCHE

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TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

PONTIDA LEGA NORD

– Il raduno di Pontida è stato ideato da Umberto Bossi nell’ormai lontano 1990. All’epoca la Lega Lombarda – la parola Nord sarebbe arrivata solo nel 1991 dopo la fusione con la Liga Veneta – era stata la grande sorpresa delle elezioni regionali. Il Carroccio, che in quel momento contava su un solo parlamentare, il senatore Umberto Bossi, aveva conquistato il 18% alle elezioni regionali in Lombardia. Nella regione più ricca e popolosa d’Italia il secondo partito non era più il Pci, o il Psi che dominava Milano, ma una formazione federalista fondata alcuni anni prima nella vicina Varese. Da sempre attento alle simbologie e alle ritualità, il fondatore del Carroccio decise di far svolgere un’assemblea collettiva aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti in un prato di un paesino bergamasco. Secondo una tradizione, non suffragata dalla storia, a Pontida si è svolto il giuramento dei Comuni lombardi che fondarono la Lega per contrastare la discesa dell’imperatore del Sacro Romano Impero di Germania, Federico il Barbarossa. Nel 1990 Bossi avviò il raduno di Pontida, confermato ogni anno alla luce del suo crescente successo, e diventato sempre più centrale nella storia del movimento. Il raduno di Pontida è un’enorme assemblea plenaria, dove l’intera comunità leghista trova il suo spazio e la sua voce. Gli iscritti di tutte le Regioni, in larga parte settentrionali, accorrono con ogni mezzo, sobbarcandosi lunghi e faticosi viaggi. Il pratone di Pontida si trova lungo una strada provinciale che collega Lecco e Bergamo, due capoluoghi di provincia della Lombardia, non distanti dall’altra regione chiave del movimento, il Veneto. Il giorno del raduno le strade sono caratterizzate da lunghissime code, con camper, macchine e motociclette addobbate di simboli leghisti. L’entusiasmo e il coinvolgimento che provano i militanti per il ritrovo della loro comunità permette di sopportare tanto l’infinita attesa per arrivare al pratone, quanto le intemperie meteorologiche che caratterizzano Pontida. Il raduno si svolge all’aperto, e la pioggia non ne ha mai impedito lo svolgimento. Negli ultimi anni solo lo scandalo che colpì la famiglia di Umberto Bossi e portò alle sue dimissioni impedì la convocazione della plenaria barbarica di Pontida. Durante gli ultimi 25 anni il raduno ha definito le svolte del movimento, entrato in crisi con la fine della lunga stagione di governo di Silvio Berlusconi, e poi riesploso in questi ultimi mesi grazie alla ruspa di Matteo Salvini.

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GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

RADUNO PONTIDA

– A Pontida è stata lanciata la Repubblica del Nord, la Padania, la devolution, così come è sempre stata grande protagonista la battaglia federalista. Negli ultimi anni al raduno di Pontida si è però manifestata la lotta intestina all’interno della Lega Nord, che aveva portato il movimento sull’orlo del baratro. Nel 2011. dopo un turno di elezioni amministrative molto deludente simboleggiato dalla vittoria di Giuliano Pisapia a Milano, la leadership di Bossi è stata messa in discussione dalla ribellione dei Barbari Sognanti, la corrente di Roberto Maroni che voleva impedire che la successione del fondatore fosse decisa dal disciolto Cerchio Magico. Le tensioni tra le due anime della Lega si è manifestata sul pratone di Pontida, oscurando la festosità che caratterizza il raduno. Le salamelle così come le crespelle servite già di primo mattino non avevano stemperato la confusione generata dalla deriva dinastica del movimento. Due anni dopo, nel 2013, il raduno di Pontida si è stretto in un sollievo collettivo dopo che la Lega Nord è sopravvissuta alle elezioni più difficili, successive allo scandalo delle malversazioni dei fondi pubblici a favore della famiglia Bossi. Anche due anni fa la nuova minoranza fedele al fondatore si era scagliata sul pratone contro il “Pinocchio” Maroni. Il raduno assembleare di Pontida è da sempre il miglior termometro della Lega Nord, e non è raro testimoniare scontri anche aperti che avvengono sul prato durante le giornate del raduno. La militanza leghista è molto accesa e appassionata, e il ritrovo bergamasco offre un’occasione unica per un confronto che è già degenerato a causa delle tensioni accumulate nei territori. L’altro lato di Pontida, meno conosciuto dai media, è la grande festa vissuta da tanti militanti che hanno il piacere di sentirsi parte di una comunità politica fortissima. Particolarmente vivace sono i giovani leghisti, che vivono nel raduno una sorta di spring break padano; feste, grigliate, bevute insieme che diventano nuove amicizie e amori vissute a fianco del pratone che rappresenta il suolo sacro del movimento a cui sono iscritti. Un’esperienza che ogni leghista conserva nel cuore, e che rimarrà uguale anche alla Pontida 2015, nonostante il Carroccio di Matteo Salvini appaia anche sensibilmente diverso rispetto a quello plasmato da Umberto Bossi.

GIURAMENTO DI PONTIDA

– Il pratone di Pondita è una platea più critica dell’ormai quasi milione di fan su Facebook che condividono i post del “capitano” Matteo Salvini. La svolta nazionalista e conservatrice impressa al movimento sarebbe stata bocciata da diverse anime del Carroccio arrivate al raduno se i dati elettorali non si fossero rivelati così positivi. I barbari di Maroni, in realtà molto governisti pensando ai tanti enti locali amministrati, a partire dalle regioni, hanno poco apprezzato l’allontanamento della Lega Nord dalla sua battaglia per la questione settentrionale, così come la rottura, poi rientrata, con il centrodestra di Silvio Berlusconi. Critiche non distanti da quelle fatte più volte da Umberto Bossi al nuovo segretario, che ha portato il Carroccio in una nuova dimensione. Più nazionale, più conservatrice, e aperta a contaminazioni con culture estranee al pratone di Pontida. Al raduno ci sarà spazio per una Lega diversa dalla ruspa che ha mobilitato il vasto elettorato berlusconiani-bossiano spentosi dopo la traumatica fine della lunga esperienza di governo. Nel paesino bergamasco torneranno i camper con le bandiere inneggianti all’indipendenza del Nord, i militanti vestiti come gli ordini medievali che lottavano per la libertà dei territori settentrionali dal dominio imperiale, così come le tante camice verdi ancora inneggianti alla mai realizzatasi Padania. La simbologia bossiana, dal rito dell’ampolla del Po al “Va Pensiero” dedicato alla liberazione dei popoli del Nord, ha sempre trovato la sua sublimazione nel raduno di Pontida. Nel 2015 la Lega Nord celebrerà una vittoria tipica per dimensione territoriale – il Sud è ancora terra ostile, anche se al Centro sono arrivati consensi record – ma diversa per contenuti. Ciò che rimarrà uguale al passato sarà lo spirito di Pontida, un giuramento continuo di fedeltà a quello che rimane il partito più longevo del nostro Paese. Nel 1990 c’erano al governo la Democrazia Cristiana, il PSI e gli altri partiti laici centristi, a cui si opponevano PCI e MSI, Silvio Berlusconi festeggiava una nuova Coppa dei Campioni del Milan da imprenditore più ricco d’Italia, mentre Beppe Grillo era un comico di grande successo. 25 anni dopo palazzo Chigi ospita un ex democristiano che guida il partito erede in buona parte delle strutture e dei voti del PCI,con un panorama dei partiti completamente diverso da quello di soli 5 anni fa. La Lega Nord è ancora protagonista, e come sempre si ritroverà a Pontida, che rimarrà la medesima plenaria barbari vista in questo quarto di secolo.

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