Le scie chimiche vengon via con l’aceto

Chembuster, Tower Busters e Cloudbuster sono il passato, il meta-flak è l’arma totale contro le chemtrail. Come chiunque frequenti la rete internet ormai sa, esisterebbe un terribile complotto internazionale per il quale forze oscure irrorano i nostri cieli con sostanze chimiche e li lasciano tutti rigatini. Sul perché di questa attività segreta, che vedrebbe migliaia di aerei impegnati quotidianamente nel mondo a far le scie chimiche, i pareri degli esperti che l’hanno osservata e poi rivelata però divergono.

A COSA SERVE – Secondo molti sarebbe un sistema per controllare il meteo. È noto che sia possibile far piovere o provare a non far piovere, ma ufficialmente si tratta di un’attività dispendiosa e praticabile solo su scala locale a determinate condizioni, mentre secondo i sostenitori dell’ipotesi “controllo climatico” in realtà grazie alle scie chimiche è possibile comandare il tempo a comando e, visto che ci siamo, chi le manovra è impegnato principalmente a provocare siccità o alluvioni.

MA FORSE A… – Altre ipotesi, alle quali occorre dare uguale dignità visto che hanno lo stesso tipo di supporto teorico e probatorio, sostengono che si tratti di una disperata operazione per ritardare il riscaldamento globale, che sia un programma militare per la konkuista-di-mondo o che serva a controllare la crescita della popolazione o addirittura la stessa popolazione, influenzandone in qualche modo il pensiero. C’è anche chi ha tirato in ballo i rettiliani, ma sono degenerazioni che non appartengono alla maggioranza dei convinti dell’esistenza di questa minaccia che graverebbe sulle nostre teste.

LA GENESI – La storia delle scie chimiche si è diffusa a partire da metà degli anni ’90, ha un modesto seguito negli Stati Uniti e anche nel nostro paese, mentre in altri sembra fatichi molto di più ad attecchire, forse perché negli anni diverse organizzazioni scientifiche e media hanno indagato il fenomeno e sono giunti alla conclusione che si tratta di una bufala, non solo indimostrata, ma per di più “impossibile” nella misura nella quale non c’è traccia dei milioni di ore di volo degli aerei che vi si dovrebbero dedicare. Anche perché sono noti sia il numero e l’identità degli aerei che volano e per portare a termine un’attività del genere servono un gran numero di piloti e di aerei in moltissimi paesi. Che non ci sono materialmente.

DIFFERENZE – Alcuni di fronte a queste differenze si danno spiegazioni antropologiche. Ad esempio notando che Parigi è chiaramente irrorata con metodo, c’è chi ha concluso che: “… all’estero sono più rincoglioniti che in Italia e lì possono permettersi di usare sempre e comunque le persistenti”. Qui da noi che sono stati scoperti invece userebbero una versione che sparisce in fretta cercando di farsi notare il meno possibile da quanti denunciano il complotto.

NON SONO TANTI  – A Los Angeles pochi mesi fa alla “The Consciousness Beyond Chemtails Conference” erano appena in un migliaio, in Italia gli animatori della discussione sulle scie chimiche sono una decina e i credenti qualche centinaio, ma non c’è angolo della rete che non abbia conosciuto il loro preoccupato diffondere la notizia della grande minaccia. Tanto fanno e hanno fatto che sono riusciti a porre la questione anche all’attenzione della politica, da Scilipoti fino ai suoi antipodi, al nuovo che avanza. Ci sono stati persino che comuni sul foglio locale hanno pubblicato articoli “sulle scie chimiche per rendere edotta la popolazione dei rischi che esse comportano per la salute delle persone e per l’ambiente” e interrogazioni parlamentari, con l’onorevole Sandro Brandolini finora in testa avendone presentate tre.

L’ORGONE – Per contrastare il fenomeno fino a poco tempo fa la resistenza dal basso aveva a disposizione solo le armi orgoniche. L’Orgone sarebbe una forma d’energia, teorizzata dallo psichiatra e psicoanalista William Reich engli anni ’30 e poi resuscitata in tempi più recenti dopo decenni nei quali aveva raccolto poco più che pernacchie. I vari dispositivi orgonici sono composti generalmente da canne di rame infilate in una base di quarzi, si puntano le canne verso il cielo e le scie chimiche si diradano fino a sparire. Il che salverebbe la zona così protetta dalle nefaste influenze delle scie chimiche.

ARMI COMPLESSE – Tuttavia l’armamentario orgonico (Chembusters, Tower Busters e Cloudbusters) non è alla portata di tutti e nel tempo sono stati presentati molti modelli di cannoni orgonici senza che alcun modello si rivelasse risolutivo o scevro da inconvenienti quali lo scaricarsi di energia orgonica e il perdere efficacia nel tempo, si può quindi ben dire che i cannoni orgonici non hanno mai rappresentato la soluzione agli occhi degli intimoriti dalle scie chimiche.

LA SCOPERTA – Tutto però è cambiato pochi mesi fa, quando l’acuta mente di uno sperimentatore ha messo in relazione le caratteristiche chimiche del bario, ingrediente principale delle scie chimiche secondo la vulgata, e l’acido acetico. Immaginate la sorpresa nello scoprire che basta esporre un po’ d’aceto sul davanzale per liberare una vasta sezione di cielo. Come tutte le scoperte empiriche la cosa andrebbe verificata scientificamente, ma visto che nessuno ha dimostrato scientificamente cosa siano le scie chimiche per ora non resta che affidarsi alle testimonianze di chi ci ha provato, che sono per lo più entusiaste. 

LO SMACCHIA-SCIE – L’aceto funziona meglio dell’orgone, chiuso dentro le bottiglie, dentro a un bicchiere, basta metterlo fuori casa e c’è chi si è organizzato per vaporizzarlo ottenendo risultati strepitosi (video sopra), tutte esperienze registrate e pubblicate su YouTube e riunite sotto la definizione di flak (cannone) o meta-flak. Sembra quindi che i miliardi spesi per irrorare le nuvole siano stati buttati e che con poca spesa in aceto sia possibile proteggere città e territori dalle malvagie attività che i nostri hanno disvelato nel tempo. Anche perché il flak agisce solo sulle nuvole artificiali e non su quelle naturali assicurano i soddisfatti dell’innovazione.

NUVOLE VERE E NO – I veri esperti infatti sono in grado di distinguere le nuvole vere da quelle finte e anche di capire quando le nuvole che avrebbero dovuto far piovere finiscono castrate dalle scie chimiche. D’abitudine segnalano ogni nuvola che non abbia scaricato l’acqua che avrebbe dovuto e dove avrebbe dovuto secondo la loro profonda conoscenza dei nembi, così come ovviamente non mancano rapporti e riprese video delle famose scie.

NON SI FIDANO – Lungi da tirare un sospiro di sollievo però, alcuni dei più vocali esponenti di questo movimento di denuncia hanno fatto presente che è scientificamente impossibile che un po’ d’aceto possa influenzare efficacemente qualche chilometro cubo d’atmosfera irrorata con chili e chili di sostanze chimiche. Obiezione che però non vale per un meta-cannone, che ovviamente non è tenuto a rispettare le leggi della fisica come un cannone, così come chi denuncia il fenomeno delle scie chimiche finora non ha avuto bisogno di grandi prove scientifiche per dedurre la verità da indizi invero effimeri come le stesse nubi. In fin dei conti è abbastanza normale che una paura irrazionale si possa vincere inventandosi la protezione d’altro non meno irrazionale.

UN BOOM PER L’ACETO? – Resta da sperare che il meta-flak invece funzioni davvero e che sia in grado di cancellare le nuvole chimiche come promesso, quietando infine l’ansia di queste persone che sembrano davvero impegnate in un salvataggio del mondo. Sia come sia, se il meta-flak funziona gli autori del complotto dovranno cambiare piano e i fieri avversari delle scie chimiche potranno finalmente rilassarsi, magari monetizzando qualche sponsorizzazione  dai produttori d’aceto interessati ad allargare il loro mercato oltre i confini tradizionali.

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