Le sagome nere in India per accendere le luci sulla tratta delle donne

Una sagoma nera per ricordare che lì è scomparsa una donna vittima della tratta sessuale. In India i graffiti curati da Leena Kejriwal stanno riempiendo angoli e vie di nove città. L’ultimo a Calcutta.

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SAGOME NERE CONTRO LO SFRUTTAMENTO SESSUALE: IL PROGETTO

– Ne parla Al Jazeera in un lungo reportage. «Le sagome rappresentano i buchi neri in cui milioni di ragazze sono scomparse senza mai esser ritrovate», ha spiegato Kejriwal, che negli ultimi dieci anni ha lavorato con diverse organizzazioni non governative  che salvano le donne dallo sfruttamento sessuale.

Un rapporto delle Nazioni Unite 2008, in collaborazione con il Ministry of Women and Child Development indiano, ha rivelato che ci sono tre milioni di lavoratori del sesso in India: circa il 40 per cento sono bambini. «I numeri sono sbalorditivi, ma quello che mi sconvolge immensamente è che le ragazze tra i nove e i 12 anni sono le più vulnerabili», ha commentato Kejriwal ad Al Jazeera. «Molti indiani sono consapevoli di questo?», si è chiesto.

SAGOME NERE A CALCUTTA E DELHI: #MISSINGIRL

– Per molti anni i progetti d’arte di Kejriwal hanno cercato di affrontare tale ignoranza. Ma il lavoro nelle gallerie non raggiungeva i veri destinatari del messaggio: così l’opera si è trasferita sulla strada.
Con l’aiuto di studenti, artisti e giovani salvate dai trafficanti le ombre delle ragazze scomparse sono state dipinte in più di 200 muri in nove città indiane, tra cui Calcutta, Delhi e Bangalore.

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