Le Femen e la tetta che scotta

All’indomani dell’ultima apparizione rumorosa Femen, che ha turbato la quiete di Merkel e Putin alla fiera internazionale di Hannover, nascono quesiti sulla modalità di protesta senza veli intrapresa e sulla sua effettiva efficacia.

LA PROTESTA SPOGLIATA – “La protesta delle donne nude ad Hannover? Mi è piaciuta e credo che darà più visibilità alla fiera di Hannover. Non ci vedo niente di male. ma sarebbe meglio non disturbare l’ordine pubblico” ha detto il presidente Vladimir Putin che non sembrava affatto turbato dalle scritte delle Femen che lo invitavano ad andare a quel paese. Le Femen sono state bloccate prima di poter raggiungere Putin ma una è riuscita ad avvicinarsi più delle altre e sul profilo Facebook delle Femen c’è un’intera galleria sull’incontro. Come da repertorio, la ragazza Femen è arrivata a seno scoperto e aveva una scritta “Fuck dictator”, si è avvicinata urlando per turbare Putin, suscitando invece una curiosa ilarità: Vladimir si è fatto proprio una bella risata. Angela Merkel si è dimostrata invece più preoccupata e infatti oggi Die Bild titola così: “Questa è la donna che ha sconvolto la Merkel” offrendo il profilo della ribelle a seno nudo. La ragazza è Alexandra Shevchenko, 24 anni, originaria dell’Ucraina ma attualmente vive a Berlino per espandere la rete Femen in Germania e ieri ad Hannover ha mostrato il seno per criticare l’operato di Putin in Russia. La protesta si è rivelata utile? A giudicare dal volto del presidente russo, stavolta pare proprio di no. Putin era divertito e anzi ha colto l’occasione per dire anche un concetto ovvio durante la conferenza stampa che si è svolta poco dopo: “Una discussione politica è possibile solo con gli indumenti addosso”.

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QUANDO È LA TETTA A PARLARE – Le Femen hanno spiegato più volte che si spogliano per attirare l’attenzione dei media sulle tematiche proposte: “Non mostriamo il petto perché siamo esibizioniste ma è perché solo così ci concedono attenzione” hanno detto a Die Bild dopo l’arrampicata del recinto della moschea di Wilmersdorf dove hanno urlato slogan e sventolato cartelli davanti ai flash dei fotografi. Foreign Policy è scettico sulla protesta Femen e in un articolo a firma Naheed Mustafa ha esposto una serie di perplessità: “Le donne che cercano di portare un cambiamento nel mondo, nella politica così come nel lavoro, farebbero prima a seguire il manuale Femen per le le loro proteste? Basta sollevare la camicetta per avere libertà?”. A sostegno delle donne musulmane e in particolare per il caso Amina, la ragazza perseguitata per aver pubblicato una foto senza veli, le Femen hanno organizzato il “Topless Jihad Day” il cui invito era a “denudarsi di fronte all’Ambasciata tunisina della tua città. Seno nudo contro l’islamismo” e, per avvalorare la tesi dei dubbi, il giornale riporta la risposta di altre donne musulmane che non hanno gradito la protesta Femen. Le donne in questione hanno aperto un profilo Facebook in cui postare il proprio pensiero perché loro “non hanno bisogno delle Femen” (ne abbiamo parlato qui). Insomma, non sempre la ciambella Femen riesce col buco: quali sono i motivi? “Le Femen cercano di attirare l’attenzione usando il corpo delle donne come modalità per vendere un’idea, non credono che il corpo porti un cambiamento ma che possa fare da tramite per attirare l’attenzione sul problema ma – fa notare Foreign Policy – non possono essere convinte che sbandierare il petto nudo davanti a una Moschea possa convincere i fedeli maschi ad avere più rispetto delle loro compagne, mogli, figlie e sorelle”. Il giornale è molto critico e spara a zero dicendo che la protesta Femen è pari a “una bravata” e anzi “azzera il lavoro per cui le femministe di tutto il mondo si sono impegnate”. Se l’indipendenza delle donne è sinonimo di nudità allora “è normale che gli uomini non facciano altro che respingerla, giudicandola poco seria”. Quindi, secondo Foreign Policy, questo sarebbe il motivo alla base per cui Vladimir Putin ha sorriso e anzi ha detto che “Non c’è niente di male” in quello che è successo e detto dal Presidente che ha appena approvato una norma contro le parolacce fa ancora più sorridere.

LA LOTTA DELLE FEMEN – Perché si giudica ‘inutile’ la protesta delle Femen? È inutile che le donne di tutto il mondo abbiano trovato riparo nella bacheca Facebook delle Femen? È sufficiente scoprire il petto per dichiarare la voglia di riscatto? No, non lo è ma può essere un inizio. Può essere criticato o amato ma dopo l’esposizione del seno, manca una proposta concreta per finalizzare le intenzioni che dovrebbero rivoluzionare il pensiero mondiale. Qual è il piano delle Femen, oltre le scritte sul corpo nudo? “Non importa quante persone siano presenti durante una protesta, quel che conta è raggiungere la telecamera perché solo così la protesta può viaggiare” diceva una Femen durante un’intervista con The Guardian ma manca la fase successiva delle ragazze che hanno iniziato a manifestare nel 2010 e che oggi devono vedersela con chi le accusa di essere diventate uno stereotipo sessista. Oltre all’assenza di uno schema atto ad affrontare le questioni proposte, le Femen dimenticano sempre di rispondere ai  dubbi sollevati da  Le Matin in merito all’eminenza grigia che agirebbe nel loro gruppo. “È sempre presente nella sede ucraina, non compare mai ma è lui che porta avanti le idee per le azioni delle femministe in topless”, scriveva il giornale francese di Viktor Sviatski, l’uomo che non si vede ma che detta legge e ancora: “È una personalità forte che non esita ad obbligare alla dieta le sue attiviste”. Femen: che ne dite di una t-shirt e due chiacchiere sul futuro e sul vostro passato?

 

 

(Photo Credit/Facebook)

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