«Le dimissioni di Benedetto XVI non sono valide?»

Antonio Socci su Libero di oggi mette insieme una bella provocazione, dicendo che le dimissioni di Benedetto XVI non sono valide. Ecco spiegato perché:

C’è chi ha avanzato l’ipotesi che il Papa abbia sentito ventilare eventi catastrofici per la Chiesa che, in cuor suo, riteneva di poter scongiurare facendosi da parte. In questo caso avrebbe preso liberamente la sua decisione, ma quanto sarebbe valido il suo ritiro? Il problema della validità canonica delle sue dimissioni è enorme. L’invalidità infatti – secondo alcuni canonisti – non riguarda solo il caso di costrizione, ma è da discutere anche in altri casi.

Quali?

Per esempio ci si può domandare se il Pontefice in cuor suo ha messo nella decisione il concorso della volontà, cioè se si è ritirato – oltreché esteriormente – anche interiormente. Sembra una questione aleatoria,ma nelle cose di Dio il cuore, che Lui solo vede, è determinante. Infatti perfino per i sacramenti è necessario questo requisito. Nella consacrazione dell’eucaristia ci vuole materia, forma e intenzione: se manca anche solo uno di questi elementi il sacramento è invalido. Per esempio se manca l’intenzione interiore del sacerdote di consacrare, se egli formula le parole ma non ha l’inten – zione di consacrare, la consacrazione non è valida.

Benedetto XVI, secondo Socci, non si è ritirato anche interiormente. E quindi:

Inoltre ha rifiutato il cambiamento del suo stemma che lo riportava a cardinale, tenendo ancora quello con le chiavi di Pietro. Il Vaticano ha fatto sapere che Benedetto «preferisce non adottare un emblema araldico espressivo della nuova situazione creatasi con la sua rinuncia al Ministero Petrino». Sappiamo che nellaChiesa c’è anche il “magistero tacito” . Forse questo è il caso. E di certo Benedetto è in accordo con Francesco. Un bel mistero.

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