Il vino con l’immagine di Mussolini sul New York Times

C’è chi li accusa di revisionismo, per le bottiglie di vino con le etichette e le immagini dei dittatori, compresi Adolf Hitler e Benito Mussolini. O chi ha bollato i produttori dell’azienda vinicola Lunardelli come “nostalgici del regime”. Altri hanno quantomeno criticato scelte considerate di pessimo gusto, che rievocano un passato da ricordare e denunciare, più che da pubblicizzare. Non è la prima volta che la casa friulana, che produce le bottiglie ed è attiva dal 1995, viene travolta dalla polemiche. Già in passato non pochi turisti si sono lamentati, compresa una coppia norvegese. Rimase talmente attonita, dopo aver trovato il vino con le effigi del Fuhrer e il simbolo della svastica, da aver denunciato la questione al giornale The Local. Quest’anno, come spiega il New York Times, ad attaccare l’azienda vinicola ci ha pensato il Simon Wiesenthal Center, un gruppo che si batte da anni per i diritti della comunità ebraica.

VINI LUNARDELLI HITLER 2

 

L’AZIENDA LUNARDELLI E LE BOTTIGLIE CON IL VOLTO DI HITLER – Sconvolto per le immagini e le etichette dei vini che raffigurano Hitler e gli altri gerarchi nazisti, il gruppo ha riaperto le polemiche contro l’azienda: nonostante Lunardelli produca questa linea di prodotti – definita sul sito “storica” – da più di una decina di anni, non sono mancate le accuse. Per gli attivisti di origine ebraica le scelte di marketing della Lunardelli sono “offensive”, risultando “ancora più intollerabili in un’epoca di crescente incidenza dell’antisemitismo in Europa”, si sottolinea. “In questo momento la condizione degli ebrei in Europa sta peggiorando”, ha denunciato il rabbino Marvin Hier, storico fondatore del centro Wiesenthal, citando alcuni recenti episodi di intolleranza avvenuti in Francia, Grecia, Ungheria, Europa dell’Est. Ma anche in Spagna, dove questa settimana uno striscione è apparso in una corrida con lo slogan:” Adolf Hitler aveva ragione”. Il centro ha così deciso di ammonire l’azienda italiana per la linea di prodotti con le immagini di diversi dittatori, compresi Mussolini e lo stesso Hitler. “Questo non è un momento in cui possiamo dire di aver sconfitto l’antisemitismo, certe derive devono essere emarginate”, ha aggiunto il rabbino Hier. Per questo ritiene il vino con l’immagine di Hitler come “un insulto e come una profanazione della memoria della Shoah “.

VINI LUNARDELLI HITLER 3

LA DIFESA – Al contrario, i produttori credono di non aver fatto nulla di male: “Si tratta di storia, non di propaganda”, si sono difesi, incalzati dal quotidiano americano. A spiegarlo è stato lo stesso Andrea Lunardelli, che – come sottolinea il Nyt – ha ricordato come l’azienda produca diverse bottiglie con immagini storiche. Non solo con l’immagine di Hitler. Lunardelli dispone di circa 30 etichette naziste a tema, tra le quali “spiccano” quelle con i volti di Himmler, Göring, Eva Braun e altri gerarchi. Allo stesso modo, viene prodotta una “serie comunista”, con le immagini di Lenin, Stalin e altri. La difesa, ormai da anni, resta la stessa: nessun revisionismo o accusa di complicità. Per l’azienda si tratta soltanto di “storia”, considerato come altre linee della “particolare” collezione siano state dedicate anche a personaggi come Che Guevara, Winston Churchill o Napoleone”. Nello stesso sito dell’azienda è possibile ritrovare tutto il repertorio: dalla categoria “Ventennio”, alla “Collezione comunismo”, passando per “Der Fuhrer” ed “Esercito italiano”. In pratica, linee per tutti i gusti. E per tutti i nostalgici, accusano non pochi turisti e consumatori. Eppure i produttori non vogliono sentir parlare di propaganda: “Questi prodotti sono un modo per non dimenticare la storia e i mostri che questa ha generato, assicurandoci che questi non ritornino mai”, ha spiegato Lunardelli. “Almeno in passato i tiranni erano identificabili, mentre i mostri di oggi sono multinazionali senza volto”, ha aggiunto. Non è bastato per placare le polemiche: tutto mentre l’azienda ha ammesso come le bottiglie naziste restino la linea più venduta della società. “L’ottanta per cento delle vendite riguardano i prodotti come l’immagine di Hitler”, ha chiarito Lunardelli. In pratica, circa 20mila bottiglie ogni anno, circa un quarto della produzione totale della casa vinicola, che produce principalmente vini da tavola con uve di varietà locali.

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