L’attivista della LAV Oltrepò Pavese minacciata e insultata con le croci celtiche

«E tu insieme ai tuoi compagni animalisti dove eri? Comoda prendersela con i contadini di San Ponzo… Perché non eravate a fare lo show a Varzi da questi lerci negri? Paura e??? Pagliacci, vigliacchi, non valete un c****, m*****». Questo è il volantino apparso su uno dei manifesti della Lav di Oltrepò Pavese. Sono minacce rivolte a una attivista, con tanto di croce celtica sopra. La Lav nazionale ha espresso la propria solidarietà agli attivisti locali. Ma cosa sta succedendo in zona?

 

LAV OLTREPO’ PAVESE E LA MACELLAZIONE RITUALE A VARZI

Per capire gli insulti occorre fare un salto indietro. Ad agosto, alla Fiera dei bovini di San Ponzo,  dedicata alla conservazione e promozione dei bovini di razza varzese. In quella occasione un gruppo di animalisti META Alessandria, al di là delle transenne, ha urlato frasi di protesta contro la macellazione dei bovini e il consumo di carne. Ci sono stati attimi di concitazione e tensione.

 

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Ma il bello è che lì, a San Ponzo, ci stava Meta, mica la Lav. E su Varzi la critica mossa da chi avrebbe affisso il cartello dimostra una certa dose di lacune. Secondo il manifesto la Lav non si sarebbe prodigata abbastanza per impedire la macellazione rituale nel paesello (con tutti i connotati politici e gli insulti razzisti del caso). Ma come spiega Lav stessa a Varzi, dove sarebbero state macellate 130 pecore per la Festa del sacrificio, c’è stato ben poco da fare, almeno con il sindaco. «Il macello comunale – spiegano in un post dove hanno criticato comunque la struttura chiamata in causa –  è stato dato in concessione d’uso ad una ditta privata, oggi parte attiva durante il rituale, che sicuramente gli sarà stato anche molto ben remunerato dai fedeli musulmani. Il sindaco ha ben poco potere rispetto alle normative nazionali».  Non solo. Lo scorso primo settembre i rappresentati della onlus, e dell’associazione Mi Fido di Te di Varzi e Oipa hanno svolto un sit-in davanti al macello in questione. Quindi c’erano. «Nelle ultime settimane in provincia di Pavia – spiegano da Oltrepo’ Pavese – abbiamo assistito a una battaglia contro la macellazione islamica, connotata con sfondi razzisti che la LAV condanna e con la quale non vuol avere nulla a che fare perché ingiuriosa e controproducente per gli animali. Per questo una nostra attivista ha subito un’intimidazione, vigliaccamente non firmata, con l’apposizione di un volantino di insulti siglato con una croce celtica nel quale siamo apostrofati con insulti (“merde”, “pagliacci”, “vigliacchi”) che la Sede nazionale dell’Associazione denuncia agli organi di Polizia»

 

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