Laura Boldrini commenta lo stupro di Rimini e la frase del mediatore culturale: «Dibattito agghiacciante»

La presidente della Camera Laura Boldrini interviene sullo stupro di Rimini e sulla frase scritta sui social da un mediatore culturale di origini pakistane che sosteneva che la violenza sessuale sia «brutta solo all’inizio, poi alla donna piace». Lo fa in un’intervista al quotidiano La Repubblica, in cui esprime la sua condanna incondizionata agli episodi, ma ricorda anche la spirale d’odio e di violenza che, in questi casi come in altri precedenti, l’ha investita personalmente.

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LAURA BOLDRINI STUPRO RIMINI, LA CONDANNA

Alcuni esponenti politici e gli utenti dei social network, infatti, avevano sottolineato il mancato commento di Laura Boldrini in merito a questi episodi. Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia – An), ad esempio, aveva parlato di un silenzio «omaggio al multiculturalismo»; un esponente della Lega Nord di San Giovanni Rotondo, invece, sempre in riferimento allo stupro di Rimini, aveva scritto su Facebook «quando succederà alla Boldrini e alle donne del Pd?».

«Ma ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati? – dice la Boldrini a Repubblica – Sono polemiche deprecabili, di chi non ha argomenti e mira solo ad avvelenare il clima». Ovviamente, la presidente della Camera parla dello stupro di Rimini come di un episodio assolutamente grave e si augura che la giustizia possa comminare delle pene adeguate al reato. Così come ritiene corretta la decisione della cooperativa di rimuovere il mediatore culturale che aveva «commentato in maniera oscena» l’episodio di Rimini.

LAURA BOLDRINI STUPRO RIMINI, L’ASSURDO DIBATTITO POLITICO

Ma sul tenore del dibattito politico in merito e sulle offese gratuite nei confronti di istituzioni che poco hanno a che fare con episodi del genere, Laura Boldrini è molto chiara: «Trovo agghiacciante il tono utilizzato – dice la presidente della Camera -. Io non commento ogni singolo episodio di violenza, non è il mio lavoro. Tuttavia, chi si esprime in un certo modo nei miei confronti si rende protagonista di azioni ripugnanti. Stanno toccando il fondo. Cercano la visibilità con questi argomenti, evocando lo stupro nei confronti delle avversarie politiche. Non credo che queste modalità siano tollerate in altri paesi democratici. Sciaguratamente le ho viste praticate solo in teatri di guerra, con conseguenze devastanti».

LAURA BOLDRINI STUPRO RIMINI, LA BATTAGLIA SUI SOCIAL

La Boldrini rivendica la battaglia contro chi la insulta sul web, rimarcando ancora una volta come denuncerà chiunque possa diffamarla via social network: «Faccio una battaglia anche per chi non ha voce e si trova a subire violenza da parte di una minoranza che vorrebbe impossessarsi del web. La mia denuncia pubblica ha dimostrato che la maggioranza silenziosa al momento giusto prende posizione. Il silenzio divide e isola, le parole uniscono e rafforzano i legami fra le persone».

(Foto: ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI)

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