L’anoressia che ti fa suicidare

Il tasso di suicidi tra i pazienti che soffrono di anoressia è molto più alto della media. Il rifiuto totale del cibo sfocia spesso nella depressione. Il mal di vivere spinge, poi, i malati al gesto estremo.

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FREQUENTE CAUSA DI MORTE – L’ultima tragedia si è verificata ieri a Torino, nel quartiere di Madonna di Campagna. Una ragazza di vent’anni si è lanciata dal settimo piano. Lo racconta La Stampa:

Dimessa poche ore prima dalla clinica dov’era in cura per una depressione causata dall’anoressia, una ragazza di vent’anni si è uccisa ieri lanciandosi dal settimo piano della sua casa, nel quartiere di Madonna di Campagna. Tragica fine di una lunga e tormentata battaglia con una malattia: il suicidio tra gli anoressici, secondo recenti studi, è una delle maggiori cause di morte. Ora resta la disperazione dei familiari, che hanno fatto l’impossibile per aiutarla a riconquistare una vita normale. Desiderava e cercava un ragazzo, Elena, per coronare una storia d’amore vero, e non per contatti occasionali e superficiali. I sogni di una studentessa che a un certo punto della sua vita troppo breve è finita preda di una malattia crudele, una sofferenza interiore che si manifesta con il rifiuto del cibo, fino alla depressione.

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L’OSSESSIONE DEL CORPO DA MODELLA – Elena era una ragazza con tanti interessi, svaniti tutti insieme all’ossessione di avere un fisico perfetto. Continua La Stampa:

La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio poco prima delle 16. I familiari stavano riposando, Elena ha appoggiato una sedia al muro, ha aperto una finestra e s’è lanciata nel vuoto. Aveva tanti interessi, musicali e culturali come le sue coetanee più fortunate. Tutto è cominciato con l’ossessione di avere un fisico perfetto, da modella, poi la malattia s’è aggravata, nella forma che sovente non dà pace né tregua, se non per brevi intervalli di serenità. Le terapie mediche, negli ultimi mesi, sembravano averle giovato, pareva le avessero ridato speranza. Invece, dopo l’ultimo ciclo di cure, Elena è piombata di nuovo nel tunnel di un irrisolvibile dolore interiore, di un malessere senza fine che non dà scampo. Sono intervenute le volanti del 113, i medici e gli infermieri del 118, sono stati sentiti anche alcuni testimoni, come accade in ogni fatto rilevato dalla polizia, completata la breve relazione di servizio. Nulla da fare per il medico del 118, se non constatare la morte della ragazza.

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