L’amica che posta le tue foto hard su Facebook

06/04/2012 di Dario Ferri

Ingiuria, minacce, diffamazione, sostituzione di persona. Sono queste le accuse formulate dei carabinieri a carico di una 16enne sarda che, dopo un litigio, per dispetto, ha provveduto a pubblicare su Facebook le foto hard di un’amica.

PROPOSTE INDECENTI IN BACHECA – Del caso parla L’Unione Sarda:

Cresciute nello stesso paese, nel Basso Sulcis; iscritte nella stessa scuola, a Carbonia. Dopo aver condiviso ansie e batticuori, esperienze e segreti, l’amicizia era finita. Burrascosamente, come a volte capita, a 16 anni. E dalle ceneri di quell’amicizia era nato l’odio. Tanto che una (chiamiamola Luisa: è minorenne e ne tuteliamo l’identità) aveva deciso di rovinare la reputazione all’altra (Michela). Come? Accedendo a Facebook con l’account dell’ex amica e postando sue foto esplicite e annunci di disponibilità a rapporti sessuali promiscui. La vicenda si è conclusa nei giorni scorsi con una denuncia da parte dei carabinieri: Luisa dovrà rispondere di sostituzione di persona, ingiuria, diffamazione e minaccia.

“SE MI DENUNCI SEI MORTA” – Dopo la violazione del profilo e la pubblicazione di foto e messaggi hard sono arrivate le minacce:

La ragazza ritratta nelle foto pubblicate su Facebook era davvero Michela, ma quelle immagini dovevano restare private: Luisa però ne era entrata in possesso e le aveva caricate sulla bacheca virtuale dell’ex amica, insieme a messaggi espliciti e volgari. Michela, disperata, aveva cancellato il suo account dal social network. Questo in gennaio. Il mese dopo, per diverse volte, a scuola, Luisa l’aveva ingiuriata davanti a compagni e amici. Gli stessi ai quali raccontava brutte cose sul suo conto, quando lei non c’era. In più la minacciava: «Se mi denunci o torni a Carbonia sei morta», le aveva detto più volte, sia al telefono che di persona. Alla fine Michela aveva raccontato tutto alla mamma che, qualche settimana fa, si è presentata nella caserma dei carabinieri del paese e ha sporto querela contro Luisa. Le indagini dei militari continuano: si tratta di individuare altri minorenni che avrebbero responsabilità nella vicenda.

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