La donna che uccideva i leoni e la rivolta su internet

19/11/2013 di Maghdi Abo Abia

Il Sudafrica, e non solo, contro la produttrice tv e cacciatrice statunitense Melissa Bachman, oggetto di una petizione su Change.Org che ha già raggiunto oltre 240 mila firme nella quale si chiede allo stato sudafricano d’impedire future visite della donna nel Paese dopo che la stessa ha pubblicato su Facebook e Twitter una sua foto in cui posa al fianco di un leone ucciso da lei.

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LA RABBIA DEL PUBBLICO – La donna si definisce una cacciatrice che fa quello che ama. Inoltre sono presenti sia sul suo sito sua sulla sua pagina ufficiale Facebook fotografie che la ritraggono in posa al fianco delle sue vittime, ovvero orsi, zebre, cervi. Ma come ci spiega Mashable, secondo Elan Burtman, residente di Città del Capo e firmatario della petizione, la donna è un’assoluta contraddizione rispetto alla cultura della conservazione per la quale si batte il Paese. E per questo, in quanto contribuente, chiede al governo di respingere ogni futuro accesso della donna che ha ucciso un leone nel loro Paese in quanto non in grado di rispettare le risorse naturali del Sudafrica.

 

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IL PRECEDENTE – Su Facebook esiste una pagina, Stop Melissa Bachmann, che ha raccolto al momento 168 mila like e continua ad accogliere persone che si oppongono ai metodi cruenti con cui la donna uccide gli animali. Al momento non è arrivata nessuna risposta dalla donna che già in passato ha dovuto affrontare una petizione pubblicata su Change.org nella quale 13 mila persone hanno chiesto al canale del National Geographic di cancellarla dallo show «Ultimate Survivor Alaska», con la rete che ha deciso di dare ascolto al pubblico sollevando la donna dal suo ruolo all’interno dello show.

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