La Procura romana chiude l’inchiesta su Paola Muraro

15/05/2017 di Redazione

La Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta nei confronti dell’ex assessore comunale all’Ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro. A lei vengono contestati diversi capi di imputazione nel periodo in cui ha rivestito l’incarico di consulente per l’Ama, ovverosia violazioni dell’articolo 256 comma 4 legge 2006 in materia ambientale. La stessa rischia la citazione diretta a giudizio.

LE INCHIESTE SULL’EX ASSESSORE PAOLA MURARO

All’ex assessora nominata nel 2016 vengono ipotizzate irregolarità legate all’attività svolta sugli impianti Tmb di Rocca Cencia e Salaria, entrambi di proprietà dell’azienda municipalizzata per i rifiuti. Nello specifico, le irregolarità ipotizzate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dal pm Alberto Galanti si riferiscono al mancato raggiungimento dei parametri ministeriali nel reimpiego dei rifiuti trattati dagli impianti. L’altra vicenda sembra in alto mare, in virtù del fatto che su di lei resta pendente il procedimento aperto per abuso d’ufficio. L’ultimo interrogatorio risale a fine dicembre 2016, quando in una caserma della Guardia di Finanza l’ex consulente Ama precisò di aver operato nel pieno delle normative vigenti in materia ambientale. Davanti ai magistrati, di fatti, si giustificò sostenendo che «gli adempimenti contestati non erano di mia competenza. Io segnalavo le anomalie ai dirigenti e ai responsabili degli impianti». Alle incalzanti domande, lei stessa si scrollò di dosso ogni possibile colpa, perché non aveva «rivestito qualifiche che implicano responsabilità per reati ambientali. Se ci sono stati reati vanno attribuiti ai dirigenti aziendali, non certo a me».

(ANSA/ANGELO CARCONI)

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