Matteo Renzi, la direzione Pd e il nuovo inizio di Enrico Letta

DIREZIONE PD, PASSA LA RELAZIONE DI RENZI –  La direzione del Pd ha approvato la relazione di Matteo Renzi. Nessun voto contrario e 35 astenuti. In serata intorno alle 22 è iniziato n incontro tra il premier, Enrico Letta e il segretario del Pd, Matteo Renzi.

DIREZIONE PD: RENZI E IL GOVERNO AI MINIMI STORICI- «Il governo – spiega – è al minimo storico di gradimento e mi terrorizza. Il nostro problema non è alimentare questo, ma invertire la china. Per farlo però si alimentano i retroscena e lo facciamo costantemente. Sì a legge lettorale, sì superamento Senato. E’ in corso un derby non sul doppio turno. Il doppio turno è un fatto politico. Se il derby è tra proporzionalisti e non si sappia che il Pd è nella seconda parte. Alfano non è uno di noi. E concorrerà con Berlusconi nei comuni in primavera. L’Italia in questi anni ha sempre giocato alla meno. Io ho un sogno che non vinca solo un Oscar ma che sia la locomotiva dell’Europa». La relazione all’argomento viene approvata così come gli altri due odg. E il comitato di tesoreria.

matteo renzi direzione Pd (8)

 

DIREZIONE PD: REPLICA DI RENZI – -Lunedì è fissata la direzione generale. «Io sono convnto che questa direzione verta su che Pd avete in testa. Io non condivido la tua ripartizione (Roberto Speranza ndr). per come sono abituato io, quando ero in minoranza, il partito deve ascoltare le minoranze. MA il percorso decisionale non è di uno che tratta da solo cocn il premier e poi coi capigruppo. io immagino questa la sede delle decisioni. Questa non è la Gallia è la sede del partito. Fassina ha motivato (anche se alcune cose non le condivido) in modo serio le sue motivazioni».

DIREZIONE PD: FARAONE NEL CICILONE – Inseguito dalle telecamere…

 

DIREZIONE PD: GLI ATTACCHI – Dopo le menate di D’Attore interviene Enza Bruno Bossio che se la prende pesantemente con i renziani: «Mai più una riunione della segreteria a Firenze e i renziani sono un problema perché fanno partito nel partito», provocando forti brusii in sala.

matteo renzi direzione Pd (8)

 

intanto se vi siete persi Fassina eccolo qui:

DIREZIONE PD: ORFINI ATTACCA – Orfini prende parola in direzione: «Non serve rimpasto. Puntiamo di più. Abbiamo avuto pochi spazi di manovra. Abbiamo risposto sempre ad un riflesso d’ordine. Il tema stabilità sembra sia interpretato da una parte di governo come mantenimento di euqilibri… parassitari. Credo sia un errore enorme. Sul job act sono d’accordo con Civati: aspettiamo un testo. Sulla legge elettorale non sono d’accordo né con Stefano, né con Roberto, non sono d’accordo nemmeno con le tre proposte del segretario».

matteo renzi direzione Pd (8)

e incalza…

 

DIREZIONE PD: LETTA “OK NUOVO INIZIO” – E rimpasto sia. O perlomeno è quello che sta uscendo fuori da questa direzione Pd. Il presidente del COnsiglio Enrico Letta concorda con Matteo Renzi sulla necessità di un nuovo inizio dell’azione di governo. Ma ha un giudizio diverso, invece, sui nove mesi di lavoro fatti “in uno dei tempi più complessi e travagliati della storia recente, che – spiega – questo governo ha dietro le spalle”.

 

DIREZIONE PD: FASSINA, GOVERNO DI NESSUNO – «Il governo oggi è figlio dei nessuno. Quando si parla del governo è come se si parlasse di altro da noi. Il Pd non può essere solo la maestrina che dà le bacchettate sulle dita: il governo Letta, fino a pochi mesi fa vicesegretario del nostro partito, deve avere un altro rapporto con il Partito democratico», ha tuonato l’ex viceministro dell’Economia Stefano Fassina. «La questione che ho voluto porre con le mie dimissioni – ha aggiunto Fassina – è questa: sciogliamo l’ambiguità rispetto al governo Letta, non può essere figlio di nessuno. Dobbiamo chiederci se vi sono qui e ora le condizioni perché la legislatura possa esprimere un governo di svolta. Sono disponibile a una risposta negativa”. Ma, ha proseguito l’ex viceministro, “se la risposta è positiva occorre che il Pd si impegni fino in fondo». Ed Enrico Letta?

DIREZIONE PD: CONTINUA DIBATTITO – La discussione prosegue tra critiche verso il MoVimento 5 Stelle e osservazioni sul piano Renzi:


DIREZIONE PD: PARLA CIVATI – «Io sarei attento ad enefatizzare il premio di maggioranza come ha fatto oggi Renzi, spiega. Seconda questione sul Senato, seguo lo spartito di Renzi. o lo aboliamo totalmente o manteniamo una quota elettiva e una no. Vorrei ci fosse chiarezza sulla fiducia dell’esecutivo. Io sono convinto che possiamo tornare a votare. Volgio sapre se è così o se rimaniamo fino al 2015. In generale vorrei (come ha detto Gianni) che questa valutazione sia presente nei prossimi tavoli». Civati presenta un documento relativo che blocca l’opportunità di dare fiducia del Senato su Governo. Rilancia lo “ius soli” e unioni civili: «Non è accettabile veder tornare i fascisti e lo stesso vale per le unioni civili che Alfano ha interpretato in modo scandaloso». E sul piano di lavoro: «La deregulation urbanistica non mi sembra tra le prime cose da affrontare. Matteo: dacci un testo».

Thomas Bach, Mario Pescante

 

DIREZIONE PD: PARLA GIANNI CUPERLO E RILANCIA UN LETTA BIS – Inizia con la crisi economica: «Penso che la discussione tra noi debba esser così schietta. Mi permetto di dire che non basti più la formula “stacca la spina al governo se il governo non va avanti”. Davanti a un logoramento progressivo io credo che sia utile non valutare il termine di rimpasto ma di una vera e propria partenza. un nuovo governo, presieduto da Letta». E sulla legge elettorale: «Sul metodo io ripeto la mia onione credo sia giusto partire dalla maggioranza. Non con FOrza Italia e le sue dirigenze. Quello che non mi convince sarebbe portare sulla scena Berlusconi».

 

DIREZIONE PD: NO SILVIO NO – Mentre Graziano Delrio prega la platea di non parlare di Berlusconi (“non accetto critiche da chi ha fatto accordi con lui”), prende parola Margiotta. Le iscrizioni a parlare sono tantissime.

 

DIREZIONE PD: GIACCHETTI – Interviene su legge elettorale: «Il 27 gennaio annuncia Giacchetti è esattamente tra 11 giorni, abbiamo una oppurtunità straordinaria. Se la lasciamo scappare faremmo un danno ancora più grave. Siamo in grado di poter cambiare verso. Se lo facciamo percepire alla gente dà frutti al pd e al Paese, anche a coloro che vivono quest’idea male. D’Attorre mi elogia per aver fatto uno sciopero della fame per la legge elettorale salvo poi dire durante la mia campagna che lo facevo per farmi pubblicità. Preferivo il mattarellum però voglio che sparisca questa legge elettorale. Adesso chi si sfila dal compromesso fa uno sbaglio grande».

Thomas Bach, Mario Pescante

RENZI E LA PROPOSTA CON RIFORMA TITOLO V – Lunedì Renzi propone il time put della “sfida”: «Nella legge elettorale deve esser inserita anche nella riforma del Titolo V e riforma Senato. Propongo alle altre forze un accordo con superamento indennità per i senatori e del bicameralismo perfetto. Il governo non lo logora qualcuno dall’esterno ma si logoro perché non lavora. Compito suo è quello di non fare singole polemiche tra gli alleati». Il segretario chiude così. Seguiranno interventi di sette minuti. Dopo lui Giachetti.

 

RENZI E LA DIREZIONE PD – Burocrazia zero, risparmiare sull’energia elettrica delle imprese è un segnale positivo per le aziende, spostare una parte di tassazione dal lavoro alle rendite finanziarie, Renzi elenca varie possibilità. «Il contratto unico e assegno universale devono sfidare i sindacati a cambiare. Si può fare di più, se rimettiamo il paese a discutere sull’articolo 18 facciamo al solita manfrina mediatica senza riuscire ad esser credibili». Il segretario annuncia che al Pd sono arrivate oltre 2 mila mail sul tema.

Thomas Bach, Mario Pescante

RENZI ALLA DIREZIONE PD: IL LAVORO – Si arriva al punto del job act: «Serve per mettere in discussione certezze che finora ci hanno accompagnato. L’idea che chiedere che i dirigenti pubblici siano indicati a tempo determinato. Questo sembra un paese fondato più sulla repubblica del Gabinetto». E poi fa citazioni in latino “Ex nunc”:

 

RENZI VS. FORMIGONI – «Non ho preoccupazione sul fatto che la Camera vada al voto segreto». Ils egretario Pd replica così a un cinguettio sibillino di Formigoni. «Il passaggio elettorale noi lo proponiamo con chiarezza in questa sede, lo faremo votare dalla direzione lunedì. Se i gruppi parlamentari decideranno di fare una battaglia a viso aperto ne parleremo. Se qualcuno si affiderà invece al meccanismo della fronda e del voto segreto si troverà davanti a una discussione non al nostro interno ma davanti al Paese, ne dovremo rispondere a tutto il Paese». Così Renzi che dice basta ad una legge che «dia potere di veto ai partitini».«Non è giochiamo ad un giochino, di intrigo, di palazzo tutto volto a far cadere Letta. Non c’è un oscuro complotto». Ecco come Formigoni ha commentato via Tweet:

 

 

e ancora…

 

RENZI E BERLUSCONI – Ironizza sulle voci dell’incontro con il leader Fi. Il segretario Pd parla di legge elettorale: «Deve essere chiara: si sa chi vince, chi vince governa senza giochi né larghe o piccole intese’ il sistema che ci consenta di governare è il premio di maggioranza. Noi preferiamo il doppio turno da sempre dato che al secondo turno il centrosinistra è forte. possiamo scegliere un modello che recuperi un bipolarismo netto o un messaggio. Grillo non lo sgonfi con una legge elettorale ad hoc contro di lui, ma dimostrando di essere più credibile di lui».

Thomas Bach, Mario Pescante

E definisce il Fatto una testata “reazionaria”.

RENZI VIA SENATO – «Il bicameralismo tutto è tranne che perfetto», spiega Renzi, che dopo la semplificazione e gli stipendi sballati tra consiglieri e sindaci punta sull’abolizione del Senato: «Non saliamo sul tetto di Montecitorio. Come se l’obiettivo di una classe dirigente fosse quello di urlare alle elezioni. Dobbiamo avere un senato non elettivo».

RENZI CONTRO CASALEGGIO – E pone una scadenza: 2 gennaio per dialogare con tutti. Nel dialogo non c’è Lega, perché come spiega Renzi, ha negato. «L’idea di mettere l’agenda di Kyenge è stata una buona idea. Mi piacerebbbe che ogni militante si presentasse agli incontri di Cecile. Alfano mi porpose “Aumentiamo la scorta”. No. La scorta più bella per Cecile devono essere i nostri militanti». E sui 5 Stelle: «Cari amici a 5 Stelle non vi preoccupate al governo non vi vuole nessuno». E sul finanziamento pubblico ai partiti replica: «Allora quello dei gruppi parlamentari?». E critica i no del guru alle sue proposte: «Incostituzionali? E se lo dice Casaleggio fa Cassazione eh…».

 

 

RENZI CONTRO GOVERNO – Sono tre punti su cui “ci giochiamo la faccia”, ha spiegato il segretario democratico. «Noi se mettiamo in fila i risultati in questi anni siamo costretti ad un elenco di fallimenti. Non abbiamo fatto la legge elettorale in 10 mesi, abbiamo saltato la revisione dell’articolo 138. Abbiamo perso l’occasione durante il governo Monti. E sul piano delle riforme abbondano i ministri e scarseggiano i risultati. Zero o quasi dove il quasi è come un incoraggiamento. O il Pd riesce a realizzare le riforme. Andremo avanti in una campagna elettorale dove l’antieuropeismo di Grillo si salderà con quello di Berlusconi. I prossimi 4 mesi se non portiamo i risultati non faranno distinzione tra Cuperlo, Civati o Renzi. Ci direanno voi siete responsabili del fallimento». L’obiettivo reale, spiega il segretario, non è sostituire ministri renziani con non renziani ma creare un sistema politico che duri in sostanza 20 anni.
RENZI E LE CASSE DEL PD – Altro tema delle prossime direzioni sarà non solo la rendicontazione online (anche sulle PA) e le casse del partito. «Ah se arriva Renzi vedremo gli Unni cambierà tutto, invece come notate siamo ancora qui», commenta ironico il segretario. Il segretario ha iniziato ad elencare tutte queste cose parlando scherzosamente di “avvisi parrocchiali”.

 

RENZI E LE CORSE PD – Il segretario dem punta sulla questione Sardegna e sul candidato in corsa Pigliaru. «Abbiamo da prepararci per i 3800 comuni, elezioni regionali». E sorpattutto si andrà a Parma a parlare della legge elettorale “con Bersani“.

 

RENZI E I TRE PUNTI ALLA DIREZIONE PD – Matteo Renzi prende parola: «Affronterei tre temi legge elettorale, job act e rapporti col governo. Proporrei al presidente una direzione ad hoc sull’Europa dato che il 18 e 19 febbraio saremo a Bruxelles e la settimana dopo avremmo il congresso Pse. Entriamo nel Pse per cambiare il Pse e l’Europa».

Thomas Bach, Mario Pescante

DIREZIONE PD AL VIA – Con un ritardo di 22 minuti inizia la direzione. A prender parola è Cuperlo: «Faremo meglio le prossime volte. I nostri lavori sono trasmessi anche all’esterno della sala via streaming. Vorrei solo esprimere la nostra solidarietà a Stefano Esposito. Su quelle tre bottiglie di benzina è bene che i riflettori restino accesi. Noi mandiamo un abbraccio affettuoso a Pierluigi. Dalla seconda riunione lo aspettiamo perché ci manca».

Thomas Bach, Mario Pescante

RENZI, LA DIREZIONE PD E CIVATI – Civati all’ingresso di largo Nazareno dichiara: «Che si faccia qualcosa. Noi siamo impallati. Non piace la parole rimpasto. Io preferirei che questo governo facesse la sua riforma elettorale e andasse via. Lo so, sono noioso sono le cose che ripeto da sempre».

Thomas Bach, Mario Pescante

RENZI, LA DIREZIONE PD E PLAYDEM – In attesa della direzione nazionale nel mentre il streaming di YouDem e la sua scelta musicale riscuote successo nel mondo Twitter:

 

 

e nel mentre…

 

DIREZIONE NAZIONALE PD CON RENZI – Al via alla direzione nazionale del Pd a Largo Nazareno, la prima di Matteo Renzi da segretario che sarà messo alla prova nelle fibrillazioni interne al partito. Ieri è arrivato un seccostop da parte dei bersaniani verso il fiorentino sul possibile incontro con Silvio Berlusconi nell’ambito delle consultazioni per la nuova legge elettorale. Il gruppo capitanato da Cuperlo si ricompatta e si candida per un ruolo più forte nello schema dem.

Matteo Renzi vince le primarie del Pd e diventa nuovo segretario del partito

DIREZIONE PD: INCONTRI INCONCLUDENTI – Si parla di un probabile faccia faccia tra il sindaco di Firenze e il leader di Forza Italia per il prossimo week-end perché, ripete l’ex rottamatore “sulle regole parlo con tutti”. D’Attore esorta il segretario a non vedere “il pregiudicato”. Dopo il giro di incontri con Alfano, Vendola, Casini e Verdini, lo scoglio che verrà affrontato nelle menti democratiche sarà quale tipologia di modello di legge elettorale è da adottare. Nuovo centro destra preferisce il doppio turno e l’impianto sindaco d’Italia, i berluscones vertono invece sul sistema spagnolo. Ieri tra Renzi ed Alfano non c’è stato nessun risvolto definitivo, i filogovernativi chiedono ancora certezze con la sedia del ministro De Girolamo che scricchiola sempre più.

guarda la gallery:

DIREZIONE PD: IL GRANDE ASSENTE – Il presidente del Consiglio Enrico letta non prenderà parte alla riunione. A riferirlo fonti vicine al governo. Con il segretario del Pd Matteo Renzi potrebbe esserci un contatto telefonico in giornata. Qui sotto i tweet di alcuni fake dem:

 

 

DIREZIONE NAZIONALE PD: LA PROTESTA DEGLI ESODATI – Intanto protestano un gruppo di esodati davanti alla direzione nazionale di Largo Nazareno. L’Usb ha programmato una serie di sit in davanti a tutte le sedi locali del partito per esprimere le sue perplessità sul Job Act. I manifestanti romani chiedono di poter parlare con Renzi (arrivato con largo anticipo nella sede dem).

 

 

 

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