La mappa degli orrori della rete stradale italiana

720 punti a rischio crollo e 6.180 punti di criticità. Sono i principali dati dell’Ispra, Istituto pubblico per la protezione dell’ambiente, ripresi in un articolo de La Stampa a firma Roberto Giovannini che descrive i rischi della rete stradale italiana:

L’ingegneria in Italia ha pensato di poter fare a meno della geologia. Per cui ancora oggi si continua a costruire case, ponti, strade, e quant’altro in luoghi dove acqua e natura si riprenderanno prima o poi ciò che è stato loro sottratto. Il risultato? Secondo una recentissima rilevazione dell’Ispra – l’Istituto pubblico per la protezione dell’ambiente – sulle principali infrastrutture di comunicazione (autostrade, superstrade, strade statali, tangenziali e raccordi) esistono la bellezza di 6.180 «punti di criticità» per fenomeni franosi. Soltanto sulle autostrade i punti in cui gli scienziati dicono che una frana potrebbe avvenire sono ben 720. 1.862 «punti di criticità» per frana sono stati invece individuati lungo i 16.000 chilometri della rete ferroviaria.

 

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Non proprio tranquillizzanti sono anche i dati dell’Ispra che descrivono il fenomeno franoso in Italia nel suo complesso. L’osservatorio sulle frane dell’istituto, infatti, sostiene che solo nel 2014 sono stati 211 gli eventi franosi principali, quelli che hanno causato morti o feriti o evacuazioni e danni ad edifici, beni culturali o infrastrutture. Complessivamente sono state censite nel nostro paese finora ben 499.511 frane su un’area di 21.182 chilometri quadrati, pari al 7% del territorio nazionale.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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