La Gabbia ed il processo all’Italia

LA GABBIA, IL NODO DELLA RIVALUTAZIONE – Sebastiano Barisoni spiega la rivalutazione aggiungendo che l’unica parte che bisogna spiegare e che vuole capire anche l’Europa è relativa al limite del tre per cento di proprietà massima senza che il decreto imponga tempi sul riacquisto delle quote da parte della Banca d’Italia mentre Claudio Borghi si chiede da dov’è uscito il valore di 7,5 miliardi e paventa rischi di privatizzazione dell’oro. Viene presentato poi il libro di Mario Bortoletto, la rivolta del correntista, in cui insegna a come non farsi fregare dalle banche, mentre Zamparini dice che il problema è la mancanza di proprietà della moneta.


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LA GABBIA, PAOLO BARNARD E LA RICAPITALIZZAZIONE – Paolo Barnard se la prende con Ignazio Visco chiedendogli di smetterla di prendere in giro i giornalisti che chiedono informazioni su fatti di rilevanza nazionale paventando problemi di sovranità nazionale. Si parla poi dei test di solidità delle banche, due nel 2015, previsti da Mario Draghi. Barnard dice che questo decreto è un regalo alle banche perché un miliardo di ricapitalizzazione rappresenta un obiettivo oltre che un regalo importante. Le banche italiane sono insolventi e quindi fallite, con la Deutsche Bank che nel 2009 ha evitato il fallimento per aver nascosto 12 miliardi di euro, circostanza scoperta dal Financial Times. Le banche italiane e spagnole, poi, hanno 230 miliardi di prestiti insolventi per un totale europeo di 1500 miliardi di euro. Qui si arriva al punto in cui quando questi test dimostreranno che queste banche sono fallite i mercati esploderanno e si tornerà al 2011. Draghi lo sa, Visco lo sa ma non lo dicono e chi ci rimette sono i cittadini. E forse ci sarà il crollo dell’eurozona.

 

 

 

 

LA GABBIA, CHI PAGA I PARTITI? – Riccardo Fraccaro del Movimento Cinque Stelle parla della riforma del finanziamento pubblico dei partiti, il parlamentare a Cinque Stelle parla della necessità di regolare le lobby e che per questo esiste una proposta pentastellata che prevede sanzioni sull’esempio di quello che accade in Europa. Ma come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il registro dei lobbisti dell’Unione non è vincolante, quindi ci si può iscrivere ma si può operare anche nell’ombra. Si parla poi delle pressioni lobbistiche nei confronti di Maurizio Gasparri, in commissione vigilanza della Rai e finanziato da una casa di produzione di fiction. Ugo Sposetti, finanziato dagli tabaccai e Altero Matteoli, finanziato dai conciatori dell’Arno e che poi si è speso per il riconoscimento del cuoio. Si torna in studio con la Amurri che da’ uno zero a Letta mentre Sandro Gozi dà un sette a Napolitano sulla questione europea mentre per quanto riguarda l’elezione mancata di Prodi, Gozi se la prende con i 101 criminali politici del Pd che hanno impallinato l’ex presidente del Consiglio mentre per Letta dà un sei. Daniela Santanché invece dice che Letta sta fuori perché cerca un incarico da commissario europeo. Rabino, di Scelta Civica, dice che Napolitano è un galantuomo che avrebbe evitato di tornare al Quirinale e che in un Paese pieno di arrabbiature è un elemento di equilibrio e che per questo si merita un nove. Per quanto riguarda Letta, ha fatto quello che poteva ma gli è mancato il coraggio e che per questo si becca un sei. Paola Taverna, ultima a dare i voti, assegna un doppio zero, con Letta definito non pervenuto mentre Napolitano è troppo pervenuto perché un Presidente della Repubblica dovrebbe essere superpartes con riunioni segrete e che ha permesso che questo Governo andasse avanti a decreti d’urgenza.

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LA GABBIA, I VOTI A NAPOLITANO E LETTA – Dopo i voti a Laura Boldrini e Beppe Grillo, si parla di Giorgio Napolitano ed Enrico Letta con il Presidente della Repubblica che ha detto basta all’austerità. La Amurri dice che Napolitano è stato illuminato sulla via di Bruxelles e dà zero ad un Presidente che naviga sulle macerie. Giampiero Mughini ha parlato di cura necessaria ed all’interruzione della Amurri minaccia di andare via. Interviene Paragone per silenziare la giornalista del Fatto Quotidiano con Mughini che ricorda lo spread a 560 sotto Berlusconi (e la Santanché nega) ed esalta Monti anche se la crisi si è incancrenita con un governo delle larghe intese unica soluzione in una soluzione difficile. Quindi Napolitano prende un 10 mentre per quanto riguarda Letta, Mughini propone una sostituzione con Batman ed a seconda di quello che fa lui si può dare un voto al presidente del Consiglio che ora si prende un sette. Daniela Santanché si dice dispiaciuta di aver votato Napolitano inteso come il male assoluto di questo Paese anche per quanto accaduto con la nomina di Monti prima a senatore a Vita e dopo a capo del governo. La Santanché poi se la prende con Piero Grasso che ha costituito parte civile nel processo sulla compravendita dei senatori. A seguire c’è un piccolo catfight tra Santanché e Paragone con il secondo che dice di fregarsene poco dei fatti di Berlusconi con la pitonessa che accusa il giornalista di essere stato sputato come un ossicino di pollo. Parlando di voti, Napolitano (nei confronti del quale avrebbe votato l’impeachement proposto dal Movimento Cinque Stelle se questo non fosse irricevibile) si becca uno zero come Letta, cameriere di Napolitano.

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LA GABBIA, LE DIMISSIONI DI ANTONIO MASTRAPASQUA – Si torna in studio e subito si lancia un servizio sulle dimissioni di Antonio Mastrapasqua con il giornalista del programma che cerca voci per giorni nel tentativo di capire come si potessero ottenere così tanti incarichi, con i 60 incarichi del fratello di Mastrapasqua, i 25 di Antonio ed i 20 della moglie. Il ministro Enrico Giovannini plaude al provvedimento che dovrebbe mettere a posto il nodo degli incarichi mentre Cesare Damiano, ex ministro, ricorda che nel 2012 venne chiesto alla Fornero di riformare la governance dell’Inps e se era opportuno avere Mastrapasqua alla presidenza. Ma lui non è l’unico caso. Altri personaggi sono Attilio Befera e Massimo De Felice, con Giovannini che dice che in futuro non saranno accettati rischi di conflitto d’interesse ma alla domanda sul perché si sia agito solo ora non risponde e va via. E Mastrapasqua lascia l’Inps con un passivo di 12 miliardi di euro con La Gabbia che tre mesi fa riportò una lettera di Mastrapasqua che diceva come la situazione non poteva essere sostenibile per oltre tre anni.

 

 

 

LA GABBIA, I VOTI A BEPPE GRILLO – Daniela Santanché dà un otto a Beppe Grillo perché sta facendo in Parlamento ciò per cui era stato chiamato a fare su indicazione di milioni di elettori. Giampiero Mughini se la prende ancora con l’ostruzionismo chiedendosi come dei parlamentari potrebbero discutere e fare questioni su temi di cui non sanno nulla. Per quanto riguarda il voto, Grillo si becca un 2 meno meno perché se da un lato è coerente dall’altro non c’è politica. Paola Taverna spiega che la loro attività è perfettamente lineare con l’opposizione parlamentare e che l’attività del Movimento è quello di far capire agli italiani cosa succede in Parlamento, assegnando un 10 a Beppe Grillo. La Amurri dice che gli eletti del Movimento Cinque Stelle dovrebbero placare l’aggressività anche se i pentastellati sono i nuovi cani da guardia della politica. Per questo Grillo si prende un dieci. Sandro Gozi invece dice che il punto sta nel fatto che se si dice «o così o niente», non si ottiene niente. Per quanto riguarda Grillo si prende un tre perché con i suoi insulti l’ha fatta fuori dal vaso. Zamparini ha detto di aver votato Grillo e di essersi pentito una settimana dopo perché bisogna dire ciò che bisogna fare. Grillo è coerente perché fa la sua politica ma è anche opportuno che pensi alla sua politica. Quindi si prende un nove. Da notare come gli interventi di Taverna, Amurri e Zamparini siano stati corredati da un «mamma mia» di Giampiero Mughini, scatenando commenti rabbiosi su Twitter nei suoi confronti. la-gabbia (2)

 

 

 

 

LA GABBIA, IL «SE NOI DOVREMMO» DI PAOLA TAVERNA CHE FA RIDERE TWITTER – Nel corso del suo intervento a La Gabbia Paola Taverna incappa in uno strafalcione grammaticale che fa ridere Twitter, scatenato dalla locuzione «se noi dovremmo» anziché «se noi dovessimo»: la-gabbia (1)

 

 

 

 

 

 

 

 

LA GABBIA, I VOTI A LAURA BOLDRINI – Paragone propone una specie di pagella in cui da i voti a Laura Boldrini e Beppe Grillo. Sandra Amurri da un tre alla Boldrini colpevole di aver espresso solidarietà alla Bignardi e non a Loredana Lupo. Giampiero Mughini si dice d’accordo per la ghigliottina, una decisione dolorissima presa per interrompere un ostruzionismo parlamentare. Ma per il resto non c’è niente da condividere tra opinionismo, solidarietà e paragoni. E si becca un cinque. Maurizio Zamparini si definisce fuori posto perché non vuole seguire le polemiche perché ormai si è stancato mentre un paese disastrato, con Zamparini che non segue i tg ed i giornali con lui che s’informa su internet e non segue i politici, neanche il presidente del Senato Piero Grasso suo testimone di nozze. Quindi senza voto. Daniela Santanché dice che la settimana è stata brutta per una falsa solidarietà, con la Santanché che dice che D’Ambruoso debba essere cacciato dall’aula. Inoltre per la Santanché non è piaciuta la non attenzione alle donne del centrodestra, ritenendo la Boldrini un presidente che non sa come funziona l’aula e che è stata eletta in un momento non più corrispondente alla realtà politica. Quindi il voto non è classificabile. Paola Taverna non si sente garantita dalla Boldrini ed assegna un 4 perché si parla delle istituzioni anche se il suo comportamento non dà tranquillità mentre quello che si stava facendo era una promessa per un furto di 7,5 miliardi di euro. (e si parla ancora della rivalutazione spacciata come regalo) con la Boldrini che ha scelto la ghigliottina. Sandro Gozi dà alla Boldrini un 6 e mezzo perché per la prima volta deve gestire candidati che vogliono aprire il Parlamento come una scatoletta. Un comportamento legittimo, questa dei Cinque Stelle, tuttavia non gli consiglia di salire in auto con Grillo. la-gabbia (1)

 

 

 

 

 

LA GABBIA, ALFANO TORNA A CASA? – Mariastella Gelmini si definisce contenta del ritorno a casa di Casini ed apre ad un arrivo di Alfano per una coalizione del centrodestra più forte della sinistra, mentre Cicchitto risponde in maniera evasiva così come Quagliariello che non risponde su un suo ritorno a Forza Italia. Formigoni invece allontana ogni idea di ritorno dicendo che si sta abbassando il prezzo ma che Ncd non tornerà certo indietro. la-gabbia (1)

 

 

 

 

 

LA GABBIA, L’ATTACCO A ZANONATO – Gianluigi Paragone lancia la puntata riportando un’intervista a Flavio Zanonato con l’obiettivo di sbugiardarlo dopo che la scorsa settimana ha detto a La Gabbia di aver risolto la questione «Agile», con Zanonato che chiede ai lavoratori Eutelia quando avrebbe detto di aver affrontato la questione e questi ripropongono la clip di sette giorni fa. Previsti in studio anche Paola Taverna e Daniela Santanché. Parlando della settimana politica, viene ricordato che sono 40 i parlamentari sospesi passando poi per le parole dei Cinque Stelle contro Laura Boldrini e Daria Bignardi, con la Gabbia che prova ad intervistare Casalino che va via. Formigoni dichiara che i Cinque Stelel sono teppisti di strada, con i parlamentari pentastellati che in commissione accettano la punizione mentre la Boldrini parla di atti eversivi a Che Tempo che Fa. La donna poi propone la sua solidarietà alla Bignardi, ad Augias e Fazio, vittime di un pestaggio mediatico. La giornalista de La Gabbia chiede se questi atteggiamenti sono incompatibili per il suo ruolo di garanzia. Gentiloni e Vito Crimi non rispondono sulla Boldrini mentre secondo Ermete Realacci la legge elettorale non è scritta per Berlusconi. la-gabbia (1)

 

 

 

 

LA GABBIA, LE DIMISSIONI DI MASTRAPASQUA – «Il processo». Questo il titolo della puntata odierna de La Gabbia, il talk show politico di La7 condotto da Gianluigi Paragone in onda dalle 21.10. Il conduttore sulla pagina Facebook del programma ha già fatto sapere che verrà proposta un’intervista nella quale si sbugiarderà il ministro dello sviluppo Economico Flavio Zanonato e che verrà stappata una bottiglia per festeggiare l’addio di Antonio Mastrapasqua all’Inps. la-gabbia (1)     LEGGI ANCHE: A “La Gabbia” l’incontro tra Renzi e Berlusconi e la crisi economica   LA GABBIA, GLI OSPITI – Si parlerà poi dello scontro tra Beppe Grillo e Laura Boldrini, delle proteste della Lega Nord a Strasburgo contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha attaccato l’austerità imposta da Bruxelles, fino agli strali di Confindustria contro il Governo Letta. Tra gli ospiti previsti in studio spazio a Sandro Gozi del Pd; l’imprenditore Maurizio Zamparini; l’economista Claudio Borghi e i giornalisti Giampiero Mughini, Sebastiano Barisoni, Paolo Barnard e Sandra Amurri. Prevista anche la presenza di Paolo Hendel nei panni di Carcarlo Pravettoni e del comico Saverio Raimondo. LEGGI ANCHE:

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