La casa farmaceutica che “specula” sui malati di sclerosi multipla

La speranza per molti malati di sclerosi multipla era quella di non dover più assumere i farmaci per iniezione, ma ingerendo delle semplici pasticche. Purtroppo le aziende produttrici stanno ritardando l’uscita dei nuovi farmaci per proteggersi contro la concorrenza dei farmaci generici. Lo riporta il Süddeutsche Zeitung.

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LA MESSA IN COMMERCIO RIMANDATA – “Coming soon”, si legge nei giornali medici statunitensi quandi si parla del nuovo farmaco per curare la sclerosi multipla. Infatti la messa in commercio del farmaco – il primo in assoluto in forma di pasticca – che risparmierebbe ai pazienti affetti dalla terribile malattia dolorose iniezioni è stata rimandata. Il nuovo presidio medico, chiamato Tecfidera o DMF, serve a placare i gravi disturbi nervosi che nel giro di anni costringono gli ammalati di sclerosi multipla su una sedia a rotelle. Per adesso di vendere il farmaco non se ne parla. La messa in commercio del prodotto è stata ritardata di circa un anno e mezzo, ovvero per la fine del 2013, secondo quanto è stato annunciato dalla casa madre Biogen Idec. Il Comitato per i medicinali per uso umano e l’Agenzia europea per i medicinali hanno approvato il prodotto e hanno dato una protezione brevettuale fino al 2028.

UNA QUESTIONE DI SOLDI – Alla società però questo non basta: “Vogliamo entrare nel mercato con una protezione brevettuale il più efficace possibile”, ha detto una portavoce della Biogen Idec, in quanto quella garantita fino ad ora può valere poco più di 10 anni. Il vantaggio per la Società è che se le altre aziende violano il brevetto, si muoverà direttamente l’agenzia di controllo sui medicinali. Gli unici a trarre solo svantaggi da questa situazione sono ovviamente i malati. “La messa in commercio del farmaco è desiderata da molti” ha detto Reinhard Hohfeld, specialista di sclerosi multipla dell’univeristà di Monaco di Baviera, che ha definito la situazione “sgradevole e sorprendente”. Per Wolfgang Becker Brüser dell’Arznei Telegramm si tratterebbe solo di “una questione di soldi, la salute dei pazienti viene sempre messa in secondo piano”. Una situazione analoga era andata a crearsi con un altro farmaco contro la sclerosi chiamato Aubagio e prodotto dalla Sanofi. Anche in questo caso il Comitato per i medicinali per uso umano aveva approvato il prodotto a marzo, ma sarà messo in commercio solo in ottobre perchè l’azienda farmaceutica vuole maggiori garanzie sulla protezione del brevetto.

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UN DANNO PER GLI AMMALATI – Le persone maggiormente colpite da questo ritardo nella messa in commercio sono sicuramente quelle che hanno contratto la malattia da poco. Infatti verrebbe loro risparminata dall’inizio la terapia a base di dolorose punture. Quelli che invece hanno cominciato con le iniezioni e rispondono bene al trattamento non devono assolutamente passare al nuovo medicinale, come consiglia l’associazione tedesca per la sclerosi multipla. Infatti non è possibile sapere come si comporterà la malattia in caso di cambio di terapia.

IL PARADOSSO – “Tutta questa cosa è un paradosso” ha detto Ralf Gold, specialista di Sclerosi multipla dell’univeristà di Bochum. La  Tecfidera (DMF) è stat inventata a Bochum, ma fino ad ora solo gli americani qualcosa di simile. Non è la prima volta la Biogen Idec prende decisioni del genere. “il DMF era già usato nella sperimentazione clinica come farmaco per curare la psoriasi”, ha detto Becker Brüser. L’azienda farmaceutica ha deciso però di produrre il farmaco solo per il trattamento della scleriso multipla, perchè porterebbe a maggiori profitti, infatti il trattamento può arrivare a costare fino 2000 euro al mese.

 

 

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