L’Italicum e la bufala di Renzi sulla soglia di sbarramento

L’Italicum ha alcuni pilastri immodificabili: il premio di maggioranza, ed il doppio turno conseguente, le liste bloccate e le soglie di sbarramento, che sono ben 3. Matteo Renzi ha detto che il quorum fissato per entrare in Parlamento è una «soglia europea ». Una definizione però così forzata che appare quasi falsa, visto che negli altri paesi Ue i quorum previsti sono ben più bassi, ed in questo qualche punto percentuale è un’enorme differenza.

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RENZI E LA SOGLIA ITALIANA – Matteo Renzi ieri ha proseguito il suo incessante tour televisivo a Virus, la trasmissione di approfondimento di Rai 2. Ai microfoni della TV pubblica il leader del PD ha difeso l’Italicum, ed ha risposto, oltre alle varie critiche su liste bloccate e mancanza di preferenze, anche su un altro tema finora poco dibattuto, ma assolutamente centrale per il passaggio della legge: il quorum per entrare in Parlamento.

« Il 5 per cento per chi si coalizza e l’8 per cento per chi va da solo è una soglia europea. È una soglia normale. Se rappresenti un pezzo d’Italia hai diritto ad avere anche il potere di veto, ma se rappresenti tu e i tuoi parenti, no. Il potere di veto dei partitini va spazzato via»

Una presa di posizione netta, che ha difeso uno dei capisaldi dell’Italicum, che ha corretto, in favore dei grossi partiti, l’impianto del Porcellum. La nuova riforma elettorale ha tre soglie: una per i partiti che si coalizzano, pari al 5%, l’altra per le formazioni che vanno da sole, l’8%. C’è inoltre una terza soglia fondamentale: per le liste che si presentano coalizzate, la ripartizione dei seggi avviene solo se si supera il 12% complessivo.

NORMA ANTI PARTITINI – La misura concordata da Renzi e Berlusconi appare un’evidente arma di pressione nei confronti dei piccoli partiti. Le formazioni politiche minori servono come il pane a PD e Forza Italia per poter ambire al premio di maggioranza al primo turno, oppure per arrivare alla vittoria nel ballottaggio. Senza di esse la vita sarebbe infatti molto più difficile. Il Porcellum concedeva vita facile ai partitini; la soglia di sbarramento era al 4%, però per le liste coalizzate il quorum scendeva al 2%, e la migliore lista che non superava questa percentuale veniva recuperata, come per esempio è successo in questa legislatura a Centro Democratico e Fratelli d’Italia. La Consulta ha bocciato il premio di maggioranza senza soglia e l’impossibilità per l’elettore di conoscere chi elegge tramite liste bloccate molto lunghe, lasciando ferme le soglie di sbarramento. PD e Forza Italia però le hanno alzate in maniera drastica, praticamente raddoppiandole. In questo modo i partiti minori, anche formazioni come Nuovo Centrodestra o Lega Nord che nei sondaggi stanno intorno al 4, 5%, valori che la stessa Sel aveva fino a pochi mesi fa, dovranno farsi benissimo i loro calcoli se si andrà a votare con l’Italicum. L’avventura in solitaria è praticamente esclusa, con un quorum dell’8%. Una soglia alta come il 5%  però impone una riflessione: o concordare i posti nelle liste bloccate, oppure provare l’avventura sapendo però di avere buone chance di essere esclusi dal Parlamento.

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SENZA PARAGONI – La parte quasi del tutto sbagliata dell’affermazione di Renzi è però relativa al fatto che simili soglie di sbarramento si ritrovino anche negli altri paesi europei. In Europa, solo la Turchia ha un quorum per l’ingresso in Parlamento per un partito superiore all’8% dell’Italicum, con una soglia di sbarramento del 10% che è stata messa in discussione dall’Unione Europea in quanto eccessivamente penalizzante. Oltre alla Turchia, si ritrova una soglia di sbarramento così alta solo in Liechtenstein, minuscolo e ricchissimo principato al confine tra Austria e Svizzera. Le soglie di sbarramento si ritrovano solo nei paesi che adottano sistemi elettorali proporzionali, la stragrande maggioranza all’interno dell’UE. Tra di essi, il valore più alto della soglia è fissato ad un ben più agevole 5%, ben 3 punti percentuali in meno rispetto al quorum dell’Italicum. Le triple soglie di sbarramento invece rimangono un unicum tutto del nostro paese, che continua ad inventarsi normative elettorali per imporre un bipolarismo tendente al bipartitismo recentemente rifiutato alle ultime politiche. I due partiti che ora hanno condiviso la nuova legge elettorale, PDL e PD, insieme hanno raccolto poco più di 15 milioni di voti, circa il 40% dell’intero corpo elettorale.

ISOLATI IN EUROPA – Nella maggior parte dei sistemi elettorali europei, come quello tedesco o quello polacco, la soglia di sbarramento è fissata al 5%. In altre nazioni come Repubblica Ceca, Slovacchia o la Slovenia è fissato il medesimo quorum, che scende al 4% in Austria o Svezia, mentre in nazioni quali Finlandia, Portogallo o Olanda non c’è nessuna soglia di sbarramento. L’unica eccezione che potrebbe, ma solo parzialmente, dare ragione a Renzi è la Spagna: il quorum per entrare in Parlamento è al 3%, ma vista la ripartizione circoscrizionale dei seggi la soglia di sbarramento effettiva è ben più alta nei collegi piccoli. Nelle circoscrizioni grandi delle città più popolose, come Madrid o Barcellona, la soglia invece è più vicina ad un effettivo 3%. Solo in pochi paesi dell’Est Europa, come la Polonia, la Romania e l’Ungheria, questi due paesi a continuo rischio di crisi istituzionali, esiste la specialità italiana di soglie di sbarramento diverse tra partiti e coalizioni. Solo che non ci sono le misure anti piccoli partiti previste dall’ultima intesa tra Renzi e Berlusconi.

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