La battaglia di Mariano Rajoy per rimanere al governo

Mariano Rajoy

sta lottando per rimanere al potere e formare un nuovo esecutivo. Il presidente del governo ancora in carica cerca l’accordo con il PSOE e Ciudadanos, ma al momento i socialisti rimangono irremovibili nel loro rifiuto a sostenere il leader del PP. L’instabilità politica che minaccia la Spagna ha causato in questi giorni un contenuto ma comunque rilevante aumento del costo del debito emesso dal governo di Madrid.

MARIANO RAJOY BREY

Nei poco meno di quattro decenni della democrazia spagnola postfranchista nessun presidente del governo socialista o popolare è stato mai bocciato dall’elettorato. Gonzales, Aznar e Zapatero sono riusciti a ottenere un secondo mandato( il primo quattro) dagli spagnoli per poter continuare il loro operato alla Moncloa. Le elezioni del 2015, che hanno terremotato i tradizionali rapporti di forza della politica iberica, potrebbero provocare anche quest’ulteriore novità. Mariano Rajoy sta cercando disperatamente di proseguire il suo mandato da presidente del governo, anche se il calo di 16 punti percentuali e di 63 seggi subiti nelle consultazioni del 20 dicembre scorso rendono particolarmente difficile il suo tentativo. Il leader del Partido Popular vorrebbe formare un governo di minoranza, capace di ottenere l’astensione benevola di PSOE e Ciudadanos, così come non sarebbe ostile alla creazione della prima grande coalizione della storia spagnola. Per convincere i socialisti a tentare quest’accordo storico il presidente del governo sarebbe tentato di offrire loro la presidenza del Congresso dei Deputati, nonostante il PSOE sia arrivato in seconda posizione, e modifiche costituzionali simili a quelle contenute nel loro programma elettorale, in particolare in materia di tutela del Welfare universalistico.

PSOE

L’incontro tra Mariano Rajoy e il segretario generale del PSOE Pedro Sanchez è andato particolarmente male. Oltre a essere durato solo 20 minuti, il leader socialista ha bocciato ogni offerta fatta dal presidente del governo. Pedro Sanchez ha ribadito come Mariano Rajoy sia legittimato a formare un nuovo esecutivo visto il primo posto conseguito alle elezioni, ma ha confermato che il PSOE gli voterà contro. La Costituzione della Spagna prevede due votazioni, una a maggioranza assoluta, l’altra relativa dove basta la pluralità dei sì, per la concessione della fiducia al presidente del governo. I socialisti voteranno no in entrambe le occasioni, e se le opposizioni saranno unite Mariano Rajoy non potrà più tornare alla Moncloa. Pedro Sanchez ha rimarcato come gli spagnoli abbiano votato per il cambiamento, e come il PSOE perseguirà questo obiettivo opponendosi all’attuale presidente del governo. Una strategia non condivisa, oltre che da Rajoy, anche da Ciudadanos. La formazione centrista ha invitato i socialisti a consentire al leader del PP di formare un nuovo governo di minoranza, proponendo di astenersi insieme a loro e collaborando assieme. Mariano Rajoy ha criticato la posizione socialista, ribadendo la sua contraria contro il “governo dei perdenti” che il PSOE potrebbe guidate, con l’appoggio di Podemos e dei numerosi partiti regionalisti presenti al Congresso dei Deputati. Un esecutivo che però sarebbe particolarmente instabile vista la sua dipendenza da formazioni secessioniste.

Photo credit: Denis Doyle/Getty Images

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