La bambina uccisa con l’asciugacapelli

12/01/2012 di Donato De Sena

La madre voleva riscaldarla con il phon. La sua temperatura si è alzata fino a ucciderla

E’ stata accusata di omicidio colposo e rischia dai 2 agli 11 anni di carcere una mamma di 20 anni del Kansas che ha causato la morte della sua bambina di due mesi per aver provato a riscaldare la piccola con un asciugacapelli.

MORTA IN CULLA – La donna, Brigit Hippen, per evitare che sua figlia patisse il freddo, aveva deciso di mettere a letto la bambina ponendo vicino al suo corpo un phon in funzione. Secondo i medici la temperatura della piccola si sarebbe elevata a dismisura. L’accusa non sembra intenzionata a fare sconti. Per il procuratore distrettuale della contea, Keith Schroeder, quanto accaduto va ben oltre la negligenza. L’avvocato della donna è di diverso avviso, e respinge le accuse. “Questo è stato solo un tragico, terribile, incidente”, ha affermato David Harger, legale di Brigit.

GENITORI ADDORMENTATI – Harger ha raccontato che la donna aveva lasciato acceso l’asciugacapelli perché convinta che il calore e il suono dell’aggeggio elettrico posto poco distante avrebbero cullato la bambina nel sonno. La signora Hippen e il padre della bambina nel frattempo si sarebbero allontanati e accomodati in un altra stanza per vedere un film per poi addormentarsi. La culla coperta della bambina avrebbe poi agito come un forno. La temperatura sarebbe fortemente aumentata fino a  causare la morte della piccola per ipertermia. “E’ sconvolta”, dice ora l’avvocato della mamma. La donna, che vive nella città di Hutchinson, ricorrendo ad alcune leggi dello Stato potrebbe però beneficiare della libertà vigilata. “Da ogni lato la si veda, questa è una tragedia per tutti i soggetti coinvnolti”, ha detto il procuratore Schroeder.

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