La bambina che deve cambiare scuola perché i compagni non sono vaccinati

Succede a Greve in Chianti, in Toscana: la classe è formata da bambini non vaccinati, così la famiglia è costretta, per maggiore tranquillità, a cambiare plesso scolastico. La bambina soffre di immunodepressione, è particolarmente esposta ai contagi e alle malattie e così la famiglia, d’accordo con la dirigenza scolastica, ha ritenuto di spostarla di plesso scolastico. Parliamo di una scuola dove la stragrande maggioranza dei bambini presenti è sprovvista di vaccinazioni e che, per questo, sta anche venendo controllata dalle istituzioni sanitarie.

LA BAMBINA CHE DEVE CAMBIARE SCUOLA PERCHE’ I COMPAGNI NON SONO VACCINATI

La storia di Lia viene riportata da Repubblica, edizione toscana.

Lia, sei anni, è immunodepressa, è più esposta rispetto agli altri alle malattie. Succede a Greve in Chianti, in Toscana. Da due giorni Lia non entra in classe alla primaria Giuliotti. La bambina ha barriere immunitarie più deboli per le conseguenze di una mononucleosi e di un’encefalita che l’ha colpita quando aveva due anni e che le ha lasciato in eredità una immunodeficienza: così frequentare una classe in cui ci sono molti bimbi non vaccinati che potrebbero essere portatori o contrarre una malattia esantematica e contagiarla è per lei molto pericoloso.

 

Parla, invece, alle agenzie, la direttrice scolastica: “La famiglia è più tranquilla così”, nella scuola che frequentava la bambina ci sono 260 altri alunni dai 6 agli 11 anni, “molti dei quali non sono stati vaccinati” e nel plesso, invece , dove è stata disposta “c’è meno rischio” di questo contagio.

LEGGI ANCHE: Qualcosa non va con i vaccini in Italia: “Nessuno li farà più”

Sul caso della città toscana si era espresso anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Ce ne occuperemo subito e come in altri casi cercheremo quale sia la soluzione immediata per dare alla piccola di Greve in Chianti il suo diritto concreto ad andare a scuola. Ogni bambino ha diritto all’istruzione, qualsiasi sia la sua condizione di vita, di salute e di stato sociale, perché è un diritto fondamentale della persona come il diritto alla salute, all’espressione delle proprie idee

 

La situazione, aggiunge Domenico Petruzzo – presidente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, è particolarmente intricata.

La bimba deve frequentare e avere i suoi diritti, tuttavia la questione presenta problemi di varia natura e coinvolge principi importanti, come i diritto di non vaccinarsi e i diritti delle persone con problemi di salute. Ho fatto rapporto al ministro e l’amministrazione non sta con le mani in mano

Share this article