New York Times: “Il Jobs Act di Renzi non funziona”

Jobs Act

, secondo un articolo pubblicato dal New York Times la riforma del lavoro del governo Renzi non sta funzionando bene. I dati Istat pubblicati nell’ultimo bollettino mensile sul mercato del lavoro mostrano sì una discesa del tasso di disoccupazione, che è però provocata dall’aumento delle persone che non cercano più nuova occupazione. Il pezzo del NY Times evidenzia come, nonostante i proclami sul suo successo ribaditi dal presidente Renzi, negli ultimi due mesi l’Italia abbia perso occupati, invece che aumentarli.

Jobs Act

JOBS ACT  MATTEO RENZI

– Il Jobs Act di Renzi non sta riportando l’Italia al lavoro. Con questo titolo il New York Times ha ripreso un lancio di agenzia Reuters in merito all’economia italiana. Reuters ha infatti ripreso i dati mensili diffusi da Istat pochi giorni fa, che mostrano come l’occupazione in Italia sia in realtà diminuita, e come i posti di lavoro fissi non crescano a differenza dei contratti a tempo determinato che avrebbero dovuto essere scoraggiati. Lo scopo del Jobs Act era infatti promuovere l’occupazione stabile, tramite la riduzione della protezione del licenziamento per i lavoratori, e grazie a un sostanzioso incentivo per finanziare la decontribuzione delle assunzioni a tempo indeterminato. Come rimarca l’analisi, i dati Istat indicano un quadro deludente e contraddittorio con gli obiettivi del Jobs Act, che voleva promuovere l’occupazione a tempo indeterminato, in particolare per i giovani.

Inoltre, il modesto aumento registrato dal tasso di occupazione non è stato causato da maggiori opportunità di lavoro per i giovani, ma dalla riforma delle pensioni che ha alzato l’età della quiescenza.

Istat segnala come dallo scorso dicembre i contratti a tempo indeterminate siano stati solo 2 mila in più , e dall’entrata in vigore delle riforma siano diminuiti di 23 mila unità. L’occupazione è cresciuta solo sopra gli over 50, mentre è diminuita di 103 mila unità tra chi ha meno di 50 anni.

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JOBS ACT SIGNIFICATO

– L’agenzia Reuters rimarca come Renzi abbia scommesso grande parte della sua credibilità su una riforma che avrebbe dovuto dare ai giovani la chance di un’occupazione stabile e non temporanea, e continua a essere “un entusiasta cheerleader di questi cambiamenti”. Il presidente del Consiglio rimarca come il tasso di disoccupazione sia sceso dal 13 all’11,5%, ma secondo ultimi dati Istat tra gennaio e ottobre sono stati creati solo 83 mila posti di lavoro in più. Nello stesso periodo del 2014, quando l’Italia era ancora in recessione e c’era il vecchio articolo 18, questo dato è stato pari a 174 mila, più del doppio, nota l’analisi ripresa dal NY Times. L’occupazione è diminuita di 39 mila unità a ottobre, dopo il calo di 45 mila a settembre. Reuters ha intervistato tre aziende in merito al Jobs Act: il locale di panini Creo di Roma, l’azienda lombarda Brembo, e Tod’s dei Della Valle. Alessandro Vergili di Creo rimarca come il Jobs Act non serva alla sua impresa, che avrebbe bisogno di meno tasse, bollette più basse e maggior credito dalle banche. Il responsabile risorse umane di Brembo ha rimarcato come i 200 nuovi assunti, prevalentemente a tempo indeterminato, sarebbero entrati in azienda anche senza Jobs Act, benchè il dirigente dia un giudizio molto positivo sul Jobs Act. Tod’s ha invece assunto lavoratori prevalentemente a tempo determinato, sfruttando per alcuni gli incentivi previsti per gli indeterminati.

Photo credit: ANSA/ANGELO CARCONI

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