J Ax: «Per un paio di giorni io e Fedez ci siamo sentiti al governo»

«Esporsi comporta un rischio e quel rischio per chi vive vendendo dischi si chiama fatturato. Io credo che un artista debba porsi delle domande in più, per questo con Fedez spesso ci esponiamo. Durante la polemica sui suoi tweet no Expo, per un paio di giorni io e lui ci siamo sentiti quasi al governo». Con queste parole J Ax risponde a Selvaggia Lucarelli su il Fatto Quotidiano.

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Sallusti dice che tu e Fedez non potete protestare contro le multinazionali perché le multinazionali come Sky vi danno da mangiare.

Questa storia mi ricorda il processo proletario a De Gregori, quello “Se sei un compagno lascia qui l’incasso. Prima si fa la rivoluzione, poi la musica!”. Peccato che chi pronunciò quelle parole, Gianni Muciaccia, poi finì nei salotti con i socialisti della Milano bene. Sallusti può dire quel che vuole, ma alla fine tanta gente ha capito il nostro messaggio sui social abbiamo avuto 29.000 like, per cui abbiamo vinto noi, le nostre idee.

Perché tu e Fedez non fondate un partito?
Perché per fare un partito ci vuole un programma politico e per avere un buon programma ci vogliono anni. A meno che non si ipotizzi un colpo di Stato, ma la vedo dura. Per ora sono contento di aver votato il Pd e Grillo, mi spiace per chi trova che il suo aver rifiutato alleanze sia stata un’occasione persa. Per me è coerenza.

Ce l’hai un piano B nella vita?
Se qui le cose non dovesse andare bene mi trasferirei in uno Stato americano di quelli illuminati tipo la California. Mi aprirei un locale dove si suona rock ‘n roll. E comunque il declino nella musica prima della rottamazione è lungo, farei tante serate di piazza, tante sagre della salsiccia, poi magari l’Isola dei famosi. Oddio, solo se l’isola fosse la Jamaica perché io se non fumo posso uccidere.

(In copertina foto ANSA/ PAOLA MENTUCCIA)

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