Alla faccia del Pil in ripresa: 1 italiano su 3 è a rischio povertà

Paperone è sempre più ricco in un’Italia di Paperini. Uno su tre, secondo il rapporto Istat 2016, è a rischio povertà ed esclusione sociale. La percentuale è del 30%, superiore di quasi due punti rispetto a quella registrata nel 2015. Un dato decisamente contrastante rispetto alle previsioni di crescita del prodotto interno lordo e del miglioramento degli indicatori di benessere.

LEGGI ANCHE > Le casalinghe italiane sono in via d’estinzione secondo l’Istat

ITALIA RISCHIO POVERTÀ, LA FOTOGRAFIA DELL’ISTAT

Secondo l’istituto di statistica, in Italia i poveri sono in aumento mentre i ricchi riescono a catalizzare nelle loro tasche sempre più introiti, allargando la forchetta rispetto alle classi medie (che, a questo punto, stanno sempre più scomparendo).

Il rapporto sulle «Condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie – anno 2016» fotografa una situazione allarmante: 18.136.663 individui sono a rischio povertà. Tra loro c’è sia chi sfiora la soglia della povertà (il 20%), sia le famiglie gravemente deprivate (12,1%), sia quelle a bassa intensità lavorativa (12,8%).

Il problema, al contrario, non viene percepito dalle classi più agiate. Queste rappresentano un quinto dell’intera popolazione e riescono a far aumentare l’intensità e l’incidenza della propria ricchezza: l’elemento determinante, in modo particolare, è l’aumento dei redditi da lavoro autonomo, in ripresa ciclica dopo diversi anni di flessione.

ITALIA RISCHIO POVERTÀ, AL SUD LA SOGLIA È DEL 47%

Ovviamente, l’area geografica del nostro Paese sulla quale il rischio povertà si fa più minaccioso è il Mezzogiorno, dove il rischio povertà sfiora il 47%. Mentre le famiglie che sono maggiormente esposte all’esclusione sociale sono quelle numerose, con cinque o più componenti.

Il reddito medio per famiglia si attesta intorno ai 2500 euro al mese (circa 30mila euro all’anno): e se il potere d’acquisto è sensibilmente aumentato, bisogna comunque far fronte – come sottolinea l’Istat nel suo rapporto – «all’aumento della disuguaglianza economica e del rischio di povertà o esclusione sociale». Un campanello d’allarme, utile a determinare il quadro del Paese reale all’alba delle prossime elezioni politiche del 2018.

Share this article