Italia capofila sui vaccini, il Ministero della Salute risponde ai free vax sull’incontro negli Usa

03/10/2017 di Redazione

Il 26 settembre 2014 a Washington, nell’ambito del Global Health Security Agenda, in un summit di 40 Paesi e alla presenza del presidente Usa Barack Obama, l’Italia, guidata dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, si assumeva l’incarico di capofila mondiale per la politica vaccinale, di fare cioè da punto di riferimento per cinque anni sulle strategie e le campagne vaccinali in tutto il pianeta. Il ruolo assegnato al nostro Paese in quella occasione ha dato maggiore impulso alle iniziative dei cosiddetti free vax, gli attivisti che si battono contro le vaccinazioni obbligatorie e che legano quell’incontro di tre anni fa alla politica più rigorosa sulle immunizzazioni che il governo italiano ha seguito successivamente (fino alla legge della scorsa estate).

ITALIA CAPOFILA SUI VACCINI, LA RISPOSTA DEL MINISTERO SUGLI ACCORDI SIGLATI

La notizia di questi giorni è che il Ministero ha deciso di rispondere nero su bianco agli scettici sul summit di Washington e su ipotetici accordi sottoscritti dal nostro Paese, fornendo una risposta che non ha però soddisfatto il popolo dei free vax. Tutto è cominciato con una lettera inviata al dicastero della Lorenzin da Fabio Franchi, un medico triestino specializzato in igiene e medicina preventiva e in malattie infettive diventato uno dei punti di riferimento di chi si oppone all’obbligo vaccinale. Nella missiva al Ministero, pervenuta il 6 settembre, Franchi (autore del libro ‘Aida: la grande truffa’) ha chiesto di poter avere copia di contratti stipulati a livello internazionale ed europeo dall’Italia in materia di vaccini obbligatori. A rispondere, con un’altra lettera, è stato Raniero Guerra, direttore generale della Dgpre (la Direzione generale della prevenzione del Ministero), presente anche lui a Washington al fianco della Lorenzin al Global Health Security Agenda (già criticato dai free vax per essere stato consigliere di amministrazione nella Fondazione Glaxo, ma diversi anni prima del 2014). Ebbene, Guerra ha precisato che sull’obbligo vaccinale «l’Italia non ha sottoscritto alcun contratto», ma solo «risoluzioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea (Ue) in forma di prevenzione delle malattia prevenibili da vaccino e di vaccinazioni». Il dirigente del Ministero ha anche fornito in allegato i documenti citati, ricordando, inoltre, che l’Oms «ha auspicato qualunque tipo di intervento possa bloccare la circolazione in Europa del virus del morbillo».

ITALIA CAPOFILA SUI VACCINI, LA REPLICA DEI FREE VAX

La replica non si è fatta attendere. In una nuova lettera firmata Covasi, Comitato Vaccini Sicuri Codacons, Franchi indica dieci punti poco chiari o problemi irrisolti. I documenti presentati e che l’Italia avrebbe sottoscritto – dice – risalgono a diversi anni fa. Il più recente è del 2014. E non viene menzionata né parola Italia né «la necessità che l’Italia debba rendere obbligatori dei vaccini». Di conseguenza non viene nemmeno indicato che le vaccinazioni debbano essere 12 o 10. «Il fatto che il più recente dei documenti risalga a tre anni fa – scrive il Codacons – conferma come immotivata la fretta, la corsa forsennata prima al decreto e poi alla legge nello spazio di 2 mesi (estivi) quest’anno. Ciò ha impedito discussioni approfondite degne di questo nome, tra veri esperti indipendenti, la cui valutazione è anzi stata snobbata». «Lei – è una delle domande a Guerra – conferma dunque che è stata una iniziativa autonoma italiana non sorretta da alcuna richiesta internazionale ed europea? E di cui Lei è il primo responsabile, come dichiarato dal Ministro Lorenzin?». Ovviamente si rileva anche che nessuno dei documenti accenna al summit di Washington. In cosa consisteva l’incarico – è la domanda dei free vax – «in dettaglio»? Negli stessi documenti – si aggiunge tornando ai fatti recenti – «non vi è alcun cenno ad alcuna emergenza epidemiologica-sanitaria tale da giustificare il decreto-legge, che per sua natura deve avere una carattere di assoluta necessità ed urgenza».

(Foto: ANSA / CIRO FUSCO)

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