Il filosofo francese “eroe” dell’Isis

L’Isis cita Michel Onfray, autore del Trattato di ateologia (per cui fu accusato paradossalmente di islamofobia). L’intellettuale la scorsa settimana ribadì sui media di «smetterla di bombardare le popolazioni musulmane» e Onfray sta diventando un caso non solo francese. Ne parla il Corriere della Sera in un pezzo a firma di Stefano Montefiori.

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La presenza di Onfray in un video dell’Isis non è casuale, le frasi di Onfray sottotitolate in arabo hanno circolato molto tra i simpatizzanti della jihad all’indomani degli attentati. Nel settembre scorso, alla televisione Russia Today , Onfray diceva «che la comunità musulmana sia in collera contro l’Occidente mi sembra del tutto legittimo. L’Occidente dice di attaccare per proteggersi dal terrorismo, ma crea il terrorismo attaccando».

Questa posizione lo ha reso molto popolare tra gli islamisti radicali: «Accettiamo una parola di verità anche se viene dalla bocca del peggiore dei miscredenti», ha detto a proposito di Onfray un combattente francese dello Stato Islamico citato da David Thompson, esperto della jihad francese.
Se molti accusano il filosofo di essere diventato un eroe dell’Isis e di sostenerne oggettivamente le tesi, ieri Onfray si è difeso in tv senza apparire particolarmente imbarazzato. Anzi, il filosofo di Cosmo (Ponte alle Grazie) ha ribadito le sue convinzioni. «Io sono un filosofo, il mio lavoro è cercare di mettere le cose in prospettiva. Si è sempre strumentalizzati da tutti, non è un mio problema»

(foto credits KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)

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