Le mille esecuzioni capitali dell’ISIS a Mosul

ISIS ha ucciso quasi mille persone in un anno di governo a Mosul. Le esecuzioni capitali sono state decise in applicazione della Sharia, la legge islamica che l’organizzazione terroristica di al-Baghdadi che ha conquistato un anno fa la seconda città più popolosa dell’Iraq.

ISIS

DPA, l’agenzia della stampa tedesca, l’equivalente della nostra Ansa, ha appreso come in un anno di governo a Mosul l’ISIS abbia applicato la pena di morte in 944 casi. Circa un migliaio di persone sono morte a causa delle loro infrazioni della Sharia. I guerriglieri jihadisti, che governano la seconda città per popolazione dell’Iraq dal 10 giugno del 2014, interpretano la legge islamica in modo oltremodo rigido, come nessun altro Stato arabo fa. Le pene capitali decisi dai tribunali istituiti dall’ISIS sono state confermate dal locale Mufti. Tra le vittime ci sono anche 98 donne, come hanno confermato diversi testimoni a DPA. ISIS applica la pena di morte anche per il tradimento e la rottura del matrimonio, un’interpretazione della legge coranica oltremodo fondamentalista. La presa di Mosul ha acquisito un enorme valore strategico, visto che dopo poche settimane la conquista della seconda città irachena il leader dell’ISIS, al-Baghdadi, ha dichiarato l’istituzione di un nuovo califfato islamico. All’interno dello Stato islamico controllato da ISIS la Sharia è applicata con enorme severità, per reprimere la popolazione e sottometterla a una nuova entità statuale sostanzialmente incapace di garantire molti servizi.

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USA CONTRO ISIS

– La missione militare contro l’ISIS sarà rafforzata dall’invio di altri 450 soldati americani in Iraq. La decisione è stata presa dall’amministrazione USA su pressione del premier iracheno al-Abadi. I militari statunitensi non saranno impegnati in operazioni belliche, ma addestreranno le truppe irachene alla battaglia contro i guerriglieri jihadisti. Nel 2014 l’impreparazione e i timori dell’esercito iracheno hanno facilitato la conquista di ampie porzioni del territorio iracheno da parte dell’ISIS. Gli Stati Uniti, visto l’esito controverso dei bombardamenti contro i terroristi che proseguono in Siria e Iraq da ormai quasi un anno, hanno deciso di rafforzare il loro supporto alle truppe regolari auspicando che possano contenere le numerose offensive dell’ISIS lanciate in queste ultime settimane. Da Siria e Turchia l’afflusso dei jihadisti è continuo, e permette di sostituire i circa 10 mila soldati del califfato uccisi dalle bombe USA. L’inadeguatezza dell’esercito iracheno a fronteggiare i miliziani del califfato ha consigliato al governo di Baghdad così come al Pentagono di rimandare al prossimo anno l’operazione militare per la conquista di Mosul.

Photocredit: AFIN HAMED/AFP/Getty Images

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