“Io, sfigurata dall’acido e lasciata sola”

La vittima di un’aggressione chiede giustizia a quasi dieci anni dall’episodio che ha cambiato per sempre la sua vita.

LEGGI ANCHE: “Mi stupri? E io sfiguro con l’acido”

IL CASO – Aveva solo 17 anni quando gli aggressori si sono infilati in casa sua: prima hanno abusato di lei e poi l’hanno sfigurata con l’acido mentre dormiva. L’indiana Sonali Mukherjee ha subito abusi sessuali per anni e non è bastato visto la sorte che le è toccata: la famiglia ha speso tutti i risparmi per gli interventi chirurgici della ragazza.

 Guarda le immagini:

L’INCIDENTE – “Mi sono svegliata perché avevo una strana sensazione, sentivo il mio corpo in fiamme e ho iniziato a gridare fino a svenire” le parole della vittima che ricorda quanto successo il 22 aprile 2003. La vittima ha subito più di venti operazioni chirurgiche. L’incidente l’ha resa cieca, ha perso l’orecchio destro e non basta: ad oggi la famiglia è spaventata perché due dei tre imputati sono stati rilasciati su cauzione e il terzo era già fuori perché minorenne all’epoca dei fatti. I suoi cari sono stati costretti a vendere anche i gioielli di famiglia per pagare le spese mediche.

ABBANDONO – La vittima non ha ricevuto alcun aiuto dallo Stato e si dice disperata perché se il governo non può aiutarla preferisce farla finita.”Ero un cadetto del National Cadet Corps ma ho dovuto smettere dopo quella notte. Quel tipo di vita mi ha dato il coraggio di lottare ma adesso sono stanca” ha riferito Mukherjee. “Ho bisogno di una quota di denaro, dalle 11 mila sterline in su, per riuscire anche solo lontanamente ad avere di nuovo una vita normale”.

AIUTO – “Ho bussato a tutte le porte, ho incontrato tre ministri ma non ho mai ricevuto aiuto finanziario dallo Stato” ha riferito la donna. Anche se il ministro Tirath ha già espresso la volontà di aiutare le vittime dell’acido, Mukherjee non ha visto ancora del denaro. C’è una buona notizia perché il chirurgo plastico Anant Sinhaha ha offerto cure gratuite: “Comprendo la situazione della vittima ma non deve preoccuparsi, voglio curarla gratuitamente nell’ospedale in cui lavoro e se necessario darle anche un lavoro per il sostentamento”.

LEGGI ANCHE:

 

Share this article