Investire in Buoni Fruttiferi Postali oggi, conviene?

11/04/2017 di Redazione

Un tema comune a molti risparmiatori italiani è da anni quello legato agli investimenti, in tanti infatti sono impegnati nella continua ricerca delle forme di investimento più valide per capitalizzare al massimo i propri risparmi. L’attuale difficile contesto dei mercati finanziari, complici i timori verso il futuro e la scarsa crescita economica mondiale, complica notevolmente la situazione e aumenta i dubbi sulle scelte da fare. Una delle ragioni per cui in tanti tornano a domandarsi quali siano i vantaggi e i rischi di investire nei buoni fruttiferi postali, da sempre ritenute forme di investimento affidabili.

Tra l’altro, a riportare l’attenzione dei risparmiatori italiani sui buoni fruttiferi postali ci ha pensato anche Poste Italiane, attraverso una campagna pubblicitaria piuttosto massiccia. Ma tale forma di investimento è davvero così conveniente e rappresenta una seria alternativa alle azioni? Una domanda che si fanno in molti, per tale motivo in questa guida proveremo a dare una risposta sulla reale convenienza dei buoni fruttiferi postali spiegandone i vantaggi e gli svantaggi.

Buoni fruttiferi postali: cosa sono, come funzionano e vantaggi

buoni fruttiferi postali sono forme di titoli che assicurano ai risparmiatori la restituzione del capitale, unitamente agli interessi maturati. Uno strumento di investimento molto di moda nel nostro Paese e collocato all’interno della rete di Poste Italiane. Il funzionamento dei buoni fruttiferi postali non è affatto difficile: si versa una determinata somma di denaro su cui periodicamente maturano gli interessi stabiliti. Il possessore dei buoni fruttiferi in qualunque momento può chiedere la restituzione del capitale ma, è bene sapere, che generalmente gli interessi maturano dopo un periodo che va dai 6 mesi ai 12 mesi a partire dalla data di sottoscrizione dei Bfp: il periodo di maturazione degli interessi dipende dalla tipologia di buono fruttifero postale scelta.

I Bfp sono un tipo di investimento sicuro, in quanto lo Stato, grazie alla CDP (Cassa Depositi e Prestiti), garantisce l’investimento. Quindi con i buoni fruttiferi postali si ha la certezza di ritirare l’intera somma investita maggiorata degli interessi e, per perdere i nostri soldi, deve fallire lo Stato italiano: cosa sulla carta possibile ma in realtà molto poco probabile. Differentemente a quanto accade con i Buoni del Tesoro poi, i buoni fruttiferi postali non subiscono le oscillazioni di mercato, il motivo per cui all’atto del rimborso il capitale viene interamente restituito. Inoltre, sui Bfp non si applicano le spese di commissione.

Le turbolenze frequenti dei mercati finanziari rendono quindi i titoli azionari sensibilmente più rischiosi dei buoni fruttiferi postali. Proprio la possibilità di investire in strumenti più al riparo dai rischi di mercato sostanzialmente richiama le attenzioni di molti investitori. Una delle ragioni che fa dei buoni fruttiferi postali una possibilità di investimento piuttosto gradita ai risparmiatori. In realtà però, alla luce dei rendimenti proposti con i buoni fruttiferi postali, appare maggiormente corretto parlare di risparmio e non di investimento. Una considerazione basata principalmente su rendimenti generalmente sicuri ma bassi. Una forma di risparmio che, viste le instabilità dei mercati finanziari e del sistema bancario e considerati tutti i potenziali conseguenti rischi, comunque dà maggiore affidabilità rispetto ad altre forme.

Buoni fruttiferi postali: tassazione e rendimento

I Bfp nel 2017 sono soggetti a una tassazione vantaggiosa: sui rendimenti annuali viene infatti applicata una tassazione pari solamente al 12,5%, mentre i rendimenti cambiano sensibilmente in base alle differenti tipologie di buoni fruttiferi postali e alla durata dell’investimento. La tassazione è particolarmente conveniente, di gran lunga più vantaggiosa di altri investimenti finanziari, per via di una politica dello Stato mirata a incentivare i risparmiatori verso questa forma di risparmio-investimento.

Abbiamo i Bfp a tasso fisso di breve e lunga durata, i Bfp a tasso variabile e i Bfp speciali. Naturalmente i buoni fruttiferi postali di breve durata hanno un rendimento nominale abbastanza basso (0,15%), un rendimento che cresce con l’aumentare della durata dell’investimento. La convenienza cresce quindi con la durata.

Buoni fruttiferi postali: svantaggi

Uno dei possibili rischi dei buoni fruttiferi postali, potrebbe essere il fallimento dello Stato italiano, vero e proprio garante dei Bfp, ipotesi se non impossibile, estremamente remota. Realisticamente, un rischio per i risparmiatori italiani molto improbabile, anche se con la ricorrente instabilità dell’Eurozona purtroppo nulla è impossibile. Ma passiamo a qualche aspetto negativo da tenere maggiormente in debita considerazione prima di investire i risparmi nei buoni fruttiferi postali.

Interessi e rendimenti dei BFP, in questo periodo storico sono molto bassi, con un costo del denaro che è vicino allo zero ed una inflazione ai minimi storici anche gli strumenti finanziari offerti dallo Stato ( obbligazioni e BFP) hanno rendimenti ai minimi storici che nel caso dei Buoni postali, non superano mai l’1% all’anno lordo.

Ricordiamo che i BFP sono stati per decenni uno degli investimenti preferiti degli italiani, con rendimenti che sono arrivati anche intorno al 20%, una cifra impensabile oggi, questo grazie al fatto che all’epoca l’inflazione raggiungeva livelli oggi impensabili.

Buoni fruttiferi postali: riepilogo dei vantaggi e degli svantaggi

Alla luce di quanto analizzato in questa guida è possibile sintetizzare gli aspetti positivi e negativi dei buoni fruttiferi postali. Ecco di seguito elencati alcuni vantaggi:

-nessun rischio legato al mercato finanziario;

-garanzia dello Stato;

-tassazione agevolata;

-rimborso totale del capitale;

-assenza di costi di commissione;

-assenza di imposta di bollo per capitali al di sotto dei 5mila euro.

Come precedentemente detto, i buoni fruttiferi postali presentano anche alcuni punti negativi quali:

-rendimenti abbastanza bassi;

-quando basati sull’andamento degli indici di Borsa non convengono;

-non sono convenienti tutti in assoluto, ma è necessario prestare le dovute attenzioni alla scelta dei Bfp da sottoscrivere;

Conclusioni

I Buoni Fruttiferi, oggi non sono più nemmeno considerati un vero e proprio investimento come erano un tempo, ma un modo molto valido per risparmiare denaro e accumularlo in modo del tutto sicuro, visto che è garantito dallo Stato italiano.

Se si va alle Poste e si inizia a comprare Buoni postali, lo si può fare anche con tagli da 50 euro, questo permette al piccolo risparmiatore di accumulare una certa cifra senza troppi sforzi, una cifra che poi gli consentirà di fare un acquisto con quello che è riuscito a risparmiare.

Questa forma di risparmio è particolarmente adatta per i minori, ci sono dei Buoni fruttiferi fatti proprio per i minori che consentono a genitori o nonni di fare un piano di accumulo nel tempo e dare la possibilità – una volta maggiorenne – di avere un bel gruzzoletto che possa aiutare il ragazzo a fare gli studi universitari, o comprarsi una macchina o aprirsi un’attività.

(in copertina foto ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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