«L’insonnia può ucciderti più delle sigarette»

15/06/2015 di Redazione

Una nottata in bianco può rappresentare un rischio per la tua salute tanto quanto il fumo e aumenta di 4 volte le possibilità di essere colpiti da infarto: questo è il risultato di un’attenta ricerca russa condotta da esperti del campo.

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Foto: Thinkstock

«DORMIRE NON È UNA QUESTIONE DA POCO» –

Lo studio ha mostrato che le persone con problemi di sonno che dormono meno di 7 ore a notte sono 4 volte più a rischio di infarto rispetto a coloro che riescono a dormire sonni tranquilli. Quelli, inoltre, che dormono sonni travagliati, sono due volte più a rischio rispetto ai fortunati che riposano profondamente. La ricerca, condotta dalla World Health Organisation, ha appurato che un disturbo del sonno può portare al rischio di infarto tanto quanto il fumo o la mancanza di esercizio. Il Professor Valery Gafarov ha dichiarato:

Dormire non è questione da poco e i problemi nel farlo sono associati a rischi crescenti di infarto e ictus. La mancanza di sonno dovrebbe essere considerata come un fattore di rischio per problemi cardiovascolari, uniti al fumo, alla mancanza di esercizio e a una dieta povera. Per la maggior parte delle persone, un buon sonno va dalle 7 alle 8 ore a notte e coloro che non riescono a mantenere questa regolarità dovrebbero prenotare una visita dal medico.

 

LA QUALITÀ DEL SONNO È STATA “CATALOGATA” –

Lo studio, svolto come parte del programma “WHO’s MONICA” che ricerca le cause delle malattie cardiovascolari, ha coinvolto 657 uomini tra i 25 e i 64 anni, senza storie di infarti, ictus e diabete in famiglia nella città di Novosibirsk, Russia. La qualità del sonno è stata valutata all’inizio della ricerca nel 1994, utilizzando la scala del sonno Jenkins quando le persone con classificazioni tra “pessimo” e “mediocre” furono considerate avere problemi di sonno. In seguito gli stessi soggetti sono stati valutati per l’incidenza di infarti e ictus nei successivi 14 anni. Quasi il 63% dei partecipanti che hanno avuto un infarto, ha riscontrato anche problemi di sonno.

«UN’EPIDEMIA DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI» –

Gli uomini con difficoltà a dormire sono a rischio di infarto tra le 2 e 2.6 volte di più e di ictus tra le 1.5 e 4 volte di più rispetto a coloro che non soffrono di tali problemi. I disturbi del sonno sono fortemente associati ad ansia, depressione, ostilità, esaurimento e stress. Il Professor Garafov, presentatore dei risultati alla conferenza EuroHeartCare a Dubrovnik, ha aggiunto:

La mortalità legata a problemi cardiovascolari costituisce il 50% della mortalità nella popolazione mondiale. Quasi l’80% delle morti causate da questi problemi sono dovuti a infarto miocardico (attacco di cuore) e ictus, il che significa che, al giorno d’oggi, stiamo parlando di un epidemia di malattie cardiovascolari. È necessario, dunque, puntare sulla prevenzione intensiva dei fattori di rischio che portano allo sviluppo di tali problemi. I problemi del sonno sono davvero strettamente legati alle malattie cardiovascolari, anche se finora non vi è stato propriamente uno studio dedito all’esaminazione della correlazione tra questi due fattori. Nella nostra ricerca sono stati associati ad una duplicazione del rischio di infarto e ad una quadruplicazione del rischio di ictus. Abbiamo anche scoperto che l’incidenza di infarto e ictus negli uomini con problemi di sonno erano collegati all’ambiente sociale di appartenenza, con una maggior incidenza tra vedovi e divorziati, chi non aveva terminato l’istruzione secondaria e chi era impiegato in lavori manuali sui metalli pesanti.

Al termine dell’intervento il professore ha inoltre aggiunto che ricerche precedenti hanno mostrato come i problemi legati al sonno siano anche strettamente connessi a disturbi quali depressione, ansia e ostilità e che «le linee guida dovrebbero inserire il sonno tra i fattori di rischio per prevenire futuri problemi cardiovascolari».

(Photcredit copertina: Thinkstock)

(Scritto con la collaborazione di Beatrice Mazzoleni)

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