Immigrazione, la proposta dell’Italia all’Europa

16/04/2016 di Redazione

Arriva la proposta dell’Italia all’Unione Europea per risolvere i problemi legati all’immigrazione. Ai presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, sono stati inviati oggi un Migration Compact e una lettera del Premier Matteo Renzi. «La gestione dei flussi di migranti – scrive il presidente del Consiglio – non è più sostenibile senza una cooperazione mirata e rafforzata con i Paesi terzi di provenienza e di transito. Molto è stato fatto ma molto di più dobbiamo rapidamente fare se vogliamo scongiurare l’aggravarsi di una crisi sistemica».

IMMIGRAZIONE, LA LETTERA DI RENZI

Renzi dice di considerare il ‘non-paper’ «un primo concreto tentativo di cooperazione allargata e rafforzata con un Paese terzo che, seppure concluso in una situazione di urgenza, e per questo perfettibile, dimostra come sia possibile mettere a punto linee d’azione efficaci nella gestione dei flussi dei migranti». «Il nostro non-paper – scrive ancora il premier – «è centrato sull’idea di sviluppare un modello di offerta ai Paesi partner all’interno del quale alle misure proposte da parte Ue (supporto finanziario e operativo rafforzato) corrispondano impegni precisi in termini di efficace controllo delle frontiere, riduzione dei flussi di migranti, cooperazione in materia di rimpatri/riammissioni, rafforzamento del contrasto al traffico di essere umani». In particolare l’italia propone un piano straordinario di rimpatri e, in secondo luogo, supporto legale, finanziario e infrastrutturale per la gestione deif lussi nei paesi partner anche attraverso uno screening accurato in loco tra rifugiati e migranti economici.

IMMIGRAZIONE, LA PROPOSTA

Nel non-paper viene indicato in diversi paragrafi cosa «l’Ue può offrire» e cosa «può chiedere». Per il primo punto si parla di «progetti di investimento ad alto impatto sociale e infrastrutturale da identificare insieme con il paese partner per rafforzare la cooperazione con l’Ue», «obbligazioni ‘Ue-Africa’ per facilitare l’accesso dei paesi Africani ai mercati dei capitali», «cooperazione in materia di sicurezza». Ma l’Europa dovrebbe chiedere un impegno per il controllo dell frontiere e lavorare per la creazioni di sistemi di asilo. L’Ue dovrebbe sostenere i paesi terzi a stabilire sistemi nazionali, in linea con gli standars internazionali, che offrono la protezione in loco a chi ne ha bisogno. Nel documento si parla anche di Libia. In questo cotnesto – si legge – «la stabilizzazione dei principali paesi di transito, come la Libia, è strategica anche per far fronte a flussi di migranti e rifugiati. A livello di Ue sarà necessario intensificare la collaborazione con il governo libico»

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