Il software che racconta barzellette sporche

30/04/2011 di Dario Ferri

Elaborato dal lavoro di due ricercatori, è stato studiato per scoprire alcuni meccanismi del linguaggio umoristico

Il doppio senso fa ridere sin dai tempi di Shakespeare, e noi italiani lo sappiamo bene, ma nessuno si sarebbe mai aspettato di sentirsene fare uno da un computer. Chloé Kiddon e Yuriy Brun, due scienziati informatici dell’Università di Washington, hanno sviluppato un sistema per il riconoscimento di un particolare tipo di doppio senso, in cui frasi apparentemente innocenti possono essere trasformate in espressioni volgari aggiungendo solo quattro parole brevi. Una specie di generatore casuale diu barzellette sporche che farebbe molto comodo a qualcuno di nostra conoscenza.

PERCHE’ – Riuscire ad automatizzare questo processo significa identificare frasi che contengono eufemismi e seguono una particolare struttura. Servirà anche a comprendere vari meccanismi nella “comprensione del linguaggio”, dicono i ricercatori. Kiddon e Brun hanno cominciato analizzando due diversi insiemi di testi: uno conteneva 1,5 milione di frasi erotiche, e un altro 57 mila dalla letteratura standard. Hanno quindi valutato sostantivi, aggettivi e verbi con una scala di “sensualità” per determinare la potenzialità di ogni frase di contenere un doppio senso. Esempi di sostantivi con una funzione di alta sensualità è “carne”, mentre gli aggettivi sono “caldo” e “umido”.

RISULTATI – Il sistema è risultato essere funzionante nel 70% dei casi, ma la coppia dice che il risultato è ingannevolmente basso e anzi si può ipotizzare di raggiungere una precisione del 99,5%. I risultati saranno presentati al Meeting Annuale della Associazione di Linguistica Computazionale di giugno. In futuro si può pensare di analizzare in tal modo anche altri tipi di battute, dicono i ricercatori, scrivendo “La tecnica di mappatura metaforica può essere generalizzata per identificare altri tipi di doppi sensi e di altre forme di umorismo”.

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