“Vi racconto perché ho mangiato l’organo di un uomo”

20/05/2013 di Alberto Sofia

Il suo gesto cannibale, contro il cadavere di un soldato lealista al regime di Bashar al Assad, aveva sconvolto i media e l’opinione pubblica di tutto il mondo. Un simbolo della violenza di due anni di guerra civile, nel quale, secondo le Nazioni Unite, avrebbero già perso la vita settanta mila persone. Il comandante ribelle Khalid al-Hamad – nome di battaglia Abu Sakkar – è stato filmato mentre masticava quello che sembrava il polmone di un miliziano del governo siriano morto. Nonostante i suoi stessi compagni avessero chiesto la sua condanna – così come Human Rights Watch, che lo aveva identificato –  , l’uomo non sembra avere rimorsi. In un filmato pubblicato dal Telegraph si difende, rilanciando la battaglia contro il regime: “Se continuerà lo spargimento di sangue, tutto il popolo siriano sarà con me”, ha aggiunto.

SIRIA-RIBELLE-CANNIBALE-ABU-SAKKAR

LA VIOLENZA DI ABU SAKKAR – Nel filmato, l’uomo non mostra rimorsi e non sembra comprendere la gravità del gesto, condannato dai ribelli stessi e definito dai media internazionali “dannoso per la stessa campagna anti-regime”. Prova a difendersi: “Sono disposto ad affrontare il processo per quello che ho fatto, ma soltanto se Bashar e i suoi scagnozzi affronteranno a loro volta un processo per le loro atrocità”, ha affermato Abu Sakkar.

Spiega cosa lo abbia spinto a mutilare il corpo del soldato: “I telefoni cellulari dei soldati lealisti sono pieni di video che mostrano le loro violenze contro le donne, i bambini uccisi, i corpi bruciati. Così come si vantano per aver torturato i ribelli e poi macellato i loro corpi”, ha affermato, aggiungendo come “non sia semplice controllare le proprie azioni” dopo aver visto queste immagini. Non vuole mollare, nonostante la condanna unanime del suo gesto: “Mi batterò fino alla morte”, ha incalzato il ribelle.

 

IL FILMATO E LA CONDANNA -Dopo la pubblicazione del video,  il Consiglio Militare Supremo siriano ha diffuso un comunicato su Facebook nel quale ordina la cattura di Sakkar, “vivo o morto”. A identificarlo erano stati alcuni osservatori di Human Right Watch, che avevano riconosciuto il protagonista del gesto cannibale grazie ad alcune fonti ribelli ad Homs: Abu Sakkar, uno dei fondatori della Brigata Farouk di Homs, era già noto a diversi giornalisti stranieri, considerato uno dei capi più violenti. “Giuro su Dio che mangeremo i vostri cuori e i vostri fegati, voi soldati del cane Bashar (Assad)”, aveva urlato dopo aver affondato i denti contro l’organo del soldato lealista morto.

(ATTENZIONE: immagini molto forti, possono urtare la sensibilità) 

Un video che mostrava l’atrocità di una guerra che ha già fatto tra i 70 e gli 80 mila morti, ai quali si aggiungono 15 mila dispersi, centinaia di migliaia di mutilati gravi e più di quattro milioni di sfollati senza assistenza. Una guerra che ormai ha oltrepassato i confini siriani, dopo i raid di Israele nel territorio siriano. Come ha spiegato anche il Sunday Times, Damasco ha già spostato i propri missili in direzione di Tel Aviv e avvertito Israele che, in caso di nuove incursioni aeree, attaccherà il paese ebraico.  L’esercito siriano ha anche lanciato un’offensiva militare contro la città di Qusayr (Qusseir), roccaforte dei ribelli nel centro della Siria, come ha rivelato l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

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