I nazisti di Lombardia

03/09/2013 di Maghdi Abo Abia

Volantini xenofobi che invitano gli asiatici a lasciare l’Italia. E’ questa la sorpresa che hanno trovato gli abitanti di Pregnana Milanese, località in provincia di Milano, che si sono trovati davanti all’iniziativa di un partito politico attivo sul territorio, la Nationalsozialistiche Arbeiter Bewegung, in italiano “Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori“.

Il volantino apparso a Pregnana Milanese (Photocredit Repubblica.it)
Il volantino apparso a Pregnana Milanese (Photocredit Repubblica.it)

L’ATTACCO AGLI ASIATICI – Il volantino, diffuso dall’edizione milanese di Repubblica ed intitolato “Europa agli europei”, si rivolge direttamente ai cittadini asiatici in maniera piuttosto netta: «Immigrato asiatico, cosa stai facendo qui? Perché sei in Europa?». Successivamente queste persone vengono invitate a tornare a casa in risposta al mondialismo imposto «dai signori dell’usura» perché «la tua gente e la tua terra hanno bisogno di te, così come l’Europa ha bisogno dei veri e fieri Europei. Torna a casa, torna dai tuoi parenti, difendi la tua terra e vai a vivere in Asia…non saresti più felice lavorando tra la tua gente vivendoci accanto? Questa non è casa tua, ricordatelo». A seguire ecco le invettive sul furto di lavori come il commesso o il portinaio e sulla menzogna -parole loro- che gli italiani non vogliano più fare questi lavori.

“TORNATE A CASA VOSTRA” – Si pone poi l’accento sui bar e sugli alimentari «finiti tutti in mano vostra. Sembra che per un italiano andare a bere un caffè in un bar gestito da italiani sia diventato fuori moda o un atto di cui vergognarsi». Per concludere il gruppo attacca il “melting pot” e la mescolanza razziale che a loro dire cancella la cultura dei singoli per trasformare tutti gli abitanti del pianeta in consumatori. Mogli e buoi dei paesi tuoi? Forse, visto il contenuto del volantino: «non abbiamo bisogno di voi, continueremo a ripetervelo. Tornate in Asia, a casa vostra! Con un piccolo gesto (biglietto di sola andata per Pechino, Nuova Delhi, Manila o dove preferisci tu) renderesti la nostra e la tua esistenza migliore. Non hai voglia di passare il resto dei tuoi giorni nella tua terra? Qui in Italia rovini la tua e la nostra vita. Tu non sei come noi e noi non siamo come te. La tua cultura è a migliaia di chilometri ad est dell’Europa…».

Il volantino apparso a Pregnana Milanese (Photocredit Repubblica.it)
Il volantino apparso a Pregnana Milanese (Photocredit Repubblica.it)

CHI C’E’ DIETRO? – Infine, ecco il saluto: «Perciò noi nazionalsocialisti ti diciamo torna in Asia». Parole forti piovute all’improvviso in un giorno di fine estate e che invitano gli immigrati ad andare via per lasciare spazio ai veri europei. Ma per gli abitanti della zona non si tratta certo di una novità. Il movimento, identificato nella sigla NSAB – MNLS è conosciuto tra Piemonte e Lombardia già dal 2002, anno della sua Fondazione. L’anima del gruppo, come spiega Varese News, è il 52enne Pierluigi Pagliughi, ed allora presentò la sua lista in otto piccoli comuni tra Piemonte e Lombardia. In un caso, ovvero a Duno, non ricevette alcun voto, ma riuscì invece a mandare quattro eletti nel consiglio comunale di Belgirate, in provincia di Verbania, grazie ai 23 voti ricevuti su 287 votanti.

“SONO NAZISTA DA QUANDO HO VENT’ANNI” – E se pensate che il termine “nazionalsocialista” possa essere forte, allora non avete capito l’essenza del movimento. A spiegarlo è lo stesso Pagliughi:

Sono nazista da quando ho venti anni. Non vedo nulla di strano, siamo una formazione politica indipendente, ispirata al partito nazional-socialista: prendiamo spunti dagli ideali dei partiti che in diversi Stati hanno accolto le istanze nazionaliste e socialiste, portate alla massima espressione dalla Germania di Hitler

Nonostante l’ammirazione per il partito di Hitler, non manca qualche piccola critica all’anima della Germania Nazista:

era solo un uomo, non un Dio. Gli ideali spesso sono rovinati dalle azioni, ma bisogna analizzare la base di partenza: quando si entra in chiesa nessuno pensa ai morti provocati dall’Inquisizione. Non vedo perché si debbano collegare fatti di 50 anni fa ad un’ideologia, che in sé e per sé ritengo giusta. Non è un caso che alle elezioni il partito di Hitler ha preso il 90 per cento dei voti: è il movimento dei lavoratori, della gente.

Nel 2006 Pagliughi non si dichiarava razzista vista l’uguaglianza genetica degli uomini. Tuttavia «ci sono popolazioni che storicamente hanno fagocitato altre in modo indiscutibile». Inoltre è necessario ricordare che il movimento di Pagliughi non viola nessuna legge visto che in Italia esiste il reato di apologia del fascismo ma non di nazismo.

Pierluigi Pagliughi (Photocredit La Sestina.it)
Pierluigi Pagliughi (Photocredit La Sestina.it)

LE INDAGINI DEL 2007 – Per questo non hanno mai avuto problemi nel presentare le proprie liste elettorali. O quasi, visto che nel 2007 l’ufficio elettorale di Gallarate, nel varesotto, bloccò la partecipazione del Nsab per questioni di timbri. A seguire vi fu un intervento delle forze dell’ordine per vederci chiaro. Era il 2007 e come spiega Osservatorio Repressione la Digos di Varese aveva dato vita ad una serie di perquisizioni per vederci chiaro. I perquisiti furono 47, di cui una ventina nella provincia di Varese ed all’epoca costoro, ritenuti parte di un circuito europeo, vennero indagati per aver violato una legge che vieta attività discriminatorie e razziste e la costituzione di organizzazioni votate a questi fini. Ed è proprio l’Insubria ad essere il punto di riferimento del movimento. A confermarlo è Pagliughi che parla di una provincia etnica.

UN PROGRAMMA ISPIRATO A QUELLO DI HITLER – L’indagine però si chiuse con un archiviazione. La Sestina ha fatto un giro nella “sede” del movimento, che altro poi non è che il bar della stazione ferroviaria di Castano Primo. Il locale, gestito dal Pagliughi, è ritrovo di trenta militanti e circa 200 simpatizzanti. E si scopre che il movimento non si è ispirato al nazionalsocialismo solo nel nome, ma anche nel simbolo e negli intendimenti. Partiamo dal logo, un’aquila che sovrasta una svastica. Un logo ufficiale ma che non viene usato perché, per dirla alla Pagliughi, «potrebbe essere mal interpretato». Il programma, poi, è espresso in 25 punti, così come quello preparato da Hitler nel 1920: «Abbiamo riproposto quel programma e lo abbiamo aggiornato -continua Pagliughi-. Ad esempio la discriminazione razziale non è riproponibile. Non sono razzista: ho anche una moglie rumena».

L'attore Bruno Ganz nel ruolo di Adolf Hitler nel film "La Caduta"
L’attore Bruno Ganz nel ruolo di Adolf Hitler nel film “La Caduta”

 

L’IDEOLOGO – Nel prologo storico, poi, ecco il riferimento ad Adolphus Wolff, che non sarebbe altro che il Führer, presentato sotto mentite spoglie: «per non esporci ai pregiudizi». L’ideologo del movimento è il milanese Claudio Grassi, eletto al consiglio comunale di Nosate con Pagliughi. Grassi, ex missino e vicino alle associazioni dei reduci di Salò. L’unica sua tessera è stata però quella del movimento “Fascismo e Libertà”, fondato da Giorgio Pisanò, del quale è stato uno dei sei portantini della sua bara. I militanti invece sono gente di diversa estrazione sociale. Si va dal disoccupato all’imprenditore e sono tutti accomunati dalla passione per il Führer e l’avversione per il mondo moderno, la tecnologia, la finanza. Teste rasate? Poche, così come le immagini di Hitler. Tatuaggi? No. 

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