Il miliardario filantropo con il cancro

L’ottantunenne miliardario e filantropo statunitense annuncia con una lettera agli investitori della sua compagnia che ha un cancro alla prostata. Buffett, che non ha ancora nominato un successore alla guida del gigante Berkshire Hathaway, assicura che la sua vita non è in pericolo e che tornerà presto in forma

“HO IL CANCRO” – Warren Buffett ha il cancro, e al contrario di qualche illustre predecessore l’ottantunenne miliardario statunitense ha scelto di rendere immediatamente pubblica la notizia. Lo ha fatto con una lettera indirizzata agli investitori del suo fondo, il Berkshire Hathaway, i primi ed evidentemente i più interesati alle condizioni di salute del magnate della finanza. “Questa è per comunicarvi che mi è stato diagnosticato un tumore alla prostata al primo stadio” spiega Buffett nella missiva, assicurando però che “i medici mi hanno detto che la mia vita non è in pericolo, e che la malattia non mi debiliterà più di tanto”. Quello di Buffett è solo l’ultimo caso di personaggi in vista che ricoprono incarichi di responsabilità che colpiti dal tumore alla prostata scelgono di rivelare il loro male.

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LA TERAPIA – “Mi sento bene – scrive Buffett – come se fossi nel pieno della mia salute, e la mia energia è sempre al 100%”. L’ottimismo non manca all’uomo il cui patrimonio è stato valutato da Forbes nel 2011 in 47 miliardi di dollari. Rassicurando gli investitori che comunicherà tempestivamente ogni peggioramento della propria situazione clinica (“ma credo che quel giorno sia lontano” spiega), ammette che qualcosa per fermare il cancro dovrà pur farlo. Nei prossimi due mesi Buffett si sottoporrà alla chemioterapia, il che evidentemente gli impedirà di viaggiare e di controllare al meglio i suoi affarri.

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THE LEGENDARY INVESTOR– La storia di Warren Buffett è una storia di successo. Nato ad Omaha (Nebraska) nel 1930, ha mostrato fin da giovanissimo una passione sfrenata per gli investimenti. Nel 1945 insieme ad un amico acquista un flipper per 25 dollari e lo piazza nel negozio di un barbiere. Nel giro di pochi mesi arriva a “colonizzare” con i suoi flipper molti negozi del quartiere. A 11 anni compra le prime azioni della sua vita, e continua a farlo durante il periodo della scuola superiore. Quando esce dal college ha già accumulato una fortuna pari a 90.000 dollari (al valore del 2009). All’università fonda la Buffett Partnership e si dedica alla ricerca di titoli sottovalutati da comprare e tenere in portafoglio per lunghissimi periodi. Questo gli apre la strada a colossi del calibro di Coca Cola, McDonald’s e Walt Disney. Quando sceglie di rendere pubblico il suo fondo di investimenti lo fonde nella Berkshire Hathaway, un’industria tessile in declino. Con la Berkshire comincia ad acquisire aziende nei settori più disparati, dal 1985 concentra i sui sforzi esclusivamente in quello assicurativo. Nel 2007 e nel 2008 Forbes l’ha incoronato uomo più ricco del mondo, e quando interviene pubblicamente la formula che lo introduce recita tradizionalmente “Signore e signori, il leggendario investitore Warren Buffett”.

FILANTROPO E PER OBAMA – Quella di Buffett è anche la storia di un magnate che si dedica alla filantropia. Nel giugno del 2006 ha annunciato un piano per devolvere la sua fortuna, che per l’83% andrà alla Bill & Melinda Gates Foundation. Alla stessa fondazione ha versato 10 milioni di azioni della Berkshire (per un valore di circa 30 miliardi di dollari) per quello che si configura come la più grande donazione della storia. L’impegno di Buffett va al di là della filantropia ed entra in gioco nella campagna elettorale Usa. Barack Obama spinge infatti per una legge che aumenti le tasse agli americani più ricchi, e questa proposta è chiamata “legge Buffett”. Secondo il presidente Usa sarebbe stato il magnate della finanza ad ispirargli la misura, definendo “ingiusta” una legge che gli permetta di pagare meno tasse della sua segretaria.

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