Il metodo Stamina a Presadiretta

STAMINA PRESADIRETTA, ANDOLINA 18 ANNI DOPO – Iacona ripropone un documento che spiega come già 18 anni fa Andolina proponeva infusioni di cellule all’ospedale di Trieste. Un deja-vu secondo il professor Bianco che riprende le parole di Vannoni che aveva detto nell’intervista che bastava un si da parte di un comitato etico per iniettare cioccolato nei pazienti. Nel 1917 veniva venduto olio di serpente ai pazienti promettendo guarigioni miracolose per 8.000 malattie e 25.000 malati in strada fino a quando si creò un’agenzia che dimostrò che l’olio di serpente non serviva. Da allora sono nate le agenzie che intervengono ed interrompono una pratica impropria e pericolosa anche in situazioni politiche non semplici che permettono di produrre test rigorosi che proteggono i cittadini dagli intrugli, dall’olio di serpente e dalla cioccolata. Ed è questo il vero problema del caso Stamina secondo il professor Paolo Bianco perché si vuole l’abbattimento del sistema del controllo dei farmaci. Per Bianco l’obiettivo è che la cioccolata alla fine dovrà essere venduta dal sistema sanitario italiano che lo pagherebbe su 110 miliardi di euro almeno uno, quasi l’un per cento della spesa sanitaria, una mossa che cancellerebbe lo sforzo dei tagli fin qui studiati fino allo 0,4 per cento della spesa totale.


Il professor Paolo Bianco
Il professor Paolo Bianco

STAMINA PRESADIRETTA, LA STORIA DELLA FAMIGLIA DE MATTEIS – Liza Boschin ha intervistato la famiglia De Matteis raccontando la storia di Nicole che nonostante le promesse la bambina non è guarita e Vannoni che ha incolpato la famiglia di aver atteso troppo per prodursi in iniezioni di botulino. I De Matteis pagano 2000 euro per un carotaggio più 27 mila euro per la coltivazione. Alla fine la famiglia ha pagato 50.000 euro alla Rewind Biotech di San Marino usando l’ospedale di Trieste per praticare l’infusione dalle mani del dottor Andolina. La prima iniezione, fatta di domenica pomeriggio. è stata fatta senz’anestesia, con la bambina che dopo l’iniezione ha vomitato per ore tanto che a Torino è stata ricoverata. La mamma ha telefonato a Vannoni chiedendo che fare con il responsabile di Stamina che ha detto di tacere perché avrebbero bloccato tutto. La famiglia poi doveva continuare il ciclo d’infusioni ma dopo la seconda (comunque non determinante come confermato da Vannoni) ed a Brescia le infusioni si sono concluse senza pagamento. La famiglia parla con i carabinieri ed Andolina chiama l’uomo insultandolo, dicendo che la bambina era finita, che erano cattive persone, che non avrebbe avuto pietà e che la moglie, mamma della bambina, lo baciava. E quando si parlava di mutuo, Andolina ha detto che la moglie per pagare doveva andare a battere e che si era rotto i coglioni, parole letterali. La famiglia De Matteis continua chiedendosi cosa si aspettano quelli in piazza da queste cure con la bambina che non è migliorata nonostante interviste in cui si parlava dei risultati e dei miglioramenti, con la famiglia che spiega che le interviste vennero organizzate da Vannoni con l’aiuto di un giornalista che esagerò dicendo che la piccola Nicole era in pericolo di vita, ma non era vero.

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STAMINA PRESADIRETTA, L’INTERVISTA A VANNONI – Iacona incontra Davide Vannoni per poi parlare con il dottor Paolo Bianco, uno dei massimi esperti delle cellule menchensimali, minacciato di morte oltre che vittime d’insulti di ogni tipo. L’incontro avviene a Torino e parlando delle due inchieste a suo carico. La prima, relativa alla richiesta di 500.000 euro, Vannoni dice che la documentazione non era deficitaria e che gli articoli erano presenti su riviste russe o ucraine. E per quanto riguarda l’accusa di aver somministrato farmaci imperfetti e pericolosa nata sulla denuncia dei suoi pazienti, Vannoni parla di 9 denunce e che non è ancora stato interrogato. Ha poi spiegato che si andava a fare le infusioni a San Marino perché in Italia non era possibile. Parlando di Carmine Vona, Vannoni dice di non essere stato pagato e che ha avuto solo una crisi epilettica in vita sua e che il suo processo era gestito da medici russi. Vona ha pagato 4000 euro per il carotaggio per sua scelta senza aver pagato, mentre Von, morto nel 2009, è morto un anno dopo l’unica infusione. Rispondendo alla relazione, ha spiegato che l’errore fu dei Nas che non avevano rispettato la procedura. Poi si parla della qualità delle infusioni, con Vannoni che spiega che se volessero inserire cioccolato, si potrebbe fare se ci fosse il parere etico di un ospedale. Il botta e risposta tra Iacona e Vannoni sul tema passa poi sulla questione del brevetto rifiutato dagli Usa per proteggere la metodica mentre per quanto riguarda le malattie curabili con Stamina, le malattie sono quelle rare e neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e Sclerosi multipla. Vannoni ha poi detto che avrebbe potuto diventare ricco impiantando la struttura in Russia considerando le 25.000 richieste ricevute finora. Poi si parla dell’accordo con Modestea per 2 milioni di euro, dei costi inesistenti con Iacona che aggiunge che finché è pubblico pagano tutti. Si parla poi della cooperativa a Capo Verde che riunisce un gruppo di malati con Stamina che produce cellule gratis (pagando però 18.000 euro per l’ingresso nella cooperativa, aggiunge Iacona) inviando lì i biologi, perché lui dà la tecnologia, il resto lo fanno i pazienti.

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STAMINA PRESADIRETTA, LE REAZIONI SU TWITTER – Dopo la pubblicità sarà il turno di Davide Vannoni. Prima però spazio ai commenti del pubblico che su Twitter si schiera compatto contro quanto visto fino a questo momento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STAMINA PRESADIRETTA, PARLA IL MINISTRO LORENZIN – Riccardo Iacona intervista il ministro Beatrice Lorenzin sul nuovo comitato con la donna che spiega che i tempi saranno brevissimi tenendo conto delle indicazioni del Tar dopo la cancellazione del primo comitato che prevedeva la par condicio. Il ministro parlando della relazione e delle violazioni ha spiegato che sarà opportuno tirare le somme chiedendosi come ha fatto un metodo non sperimentato ad entrare negli ospedali italiani, aggiungendo che servirà da lezione per identificare i confini di scienza e politica, con quest’ultima che deve capire fino a dove deve arrivare garantendo il massimo rispetto per la scienza. E parlando delle testimonianze, dei soldi, della sofferenza, il ministro si definisce arrabbiata perché l’Italia spende 110 miliardi di euro l’anno per garantire la sanità pubblica. Fermo restando l’indipendenza della magistratura di Torino, bisogna imparare dalla storia per evitare vicende di questo tipo, specie ora con internet che ti propone una nuova verità. Bisogna quindi garantire la trasparenza ma servono punti fermi. I medici sono i medici ed i politici ed i politici. Bisogna rispettare l’attività. E per quanto riguarda la sperimentazione, se fosse vero che nella prima commissione sia stato consegnato un protocollo diverso da quello usato a Brescia, ci sarebbero le basi per una denuncia di truffa ai danni dello Stato, una cosa gravissima, inaccettabile ai danni dello Stato. Significherebbe aver tradito la fiducia del popolo, del Parlamento e dei pazienti. La televisione, ha continuato il ministro, ha una responsabilità grandissima perché può ingenerare speranze ed illusioni e non si può fare share sui bambini. Ed in tutto questo c’è la solitudine di famiglie che cercano speranze ed un aiuto. E nonostante il ministero abbia offerto cure palliative, i malati sono focalizzati sul metodo Stamina anche se non è applicabile alle proprie patologie. Infine bisogna rafforzare controlli ed ispezioni ridando al ministero un ruolo centrale nella sicurezza dei cittadini. Non esistono 20 sanità diverse.

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STAMINA PRESADIRETTA, LE VERITÀ DEI GENITORI – Il 28 dicembre i genitori dei bambini curati a Brescia indicono una conferenza stampa parlando di fango nei confronti di un uomo che ha dato una speranza di cura, con Vannoni che non si presenta dicendo che avrebbero parlato proprio i genitori che a loro volta hanno portato i documenti che proverebbero gli effetti positivi di Stamina. Nello specifico, viene presentata la storia di una bambina che doveva vivere per due ore salvo poi migliorare, anche se non dice se è stato merito delle staminali. Viene poi invitato un medico neurologo di Bologna, Claudio Villanova, che si dichiara estraneo a Stamina e che da dottore dice che bisogna tenere d’occhio i progressi perché quello che dicono le mamme, che ritiene i migliori clinici, aiuta a dare indicazioni e basterebbe andare a vedere i miglioramenti senza affidarsi alle cartelle cliniche. Infine vengono presentati i video dei progressi di Sebastian, un bambino che è migliorato grazie a Stamina.

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STAMINA PRESADIRETTA, LE PAROLE DI ELENA CATTANEO – Viene poi intervistata Elena Cattaneo, Senatore a Vita, impegnata nella ricerca per combattere la malattia di Huntington, che spiega come la staminale può essere riconosciuta già al microscopio a patto però che ci siano persone che abbiano competenze per individuare la cellula e le proprie capacità. Bisogna avere prove, secondo la Cattaneo, che queste cellule possano creare neuroni, senza dimenticare che ci vogliono 80 giorni per realizzarne una. Elena Cattaneo ha sempre combattuto contro il metodo Stamina e contro le cellule mesenchimali, confermando che non è possibile che queste possano diventare neuroni perché tutte le ricerche sul tema sono sempre state fragili e gli studiosi possono occuparsi solo di una malattia concentrando la sua attività su un laboratorio di ricerca. E se uno consente di avere in mano una rivoluzione, dovrebbe essere in prima fila ai congressi mostrando i propri dati suscitando la curiosità dei colleghi e non affidarsi a Youtube o Le Iene. Bisogna però avere competenze di biologia e qua non c’è niente, è il vuoto assoluto. Parlando del brevetto rifiutato negli Usa, si parla della scarsità dei documenti e del ruolo delle cellule mesenchimali, specializzate nella creazione di cartilagini ed ossa, che secondo Stamina in due ore diventano neuroni, confermando che è impossibile. Gli americani nel rifiuto del brevetto ha spiegato che le cellule, se va bene, muoiono. E se va male va male. Come nel caso di un israeliano che ha sviluppato un tumore non suo o una bambina che ha sviluppato un’encefalopatia. Il Senatore a Vita, definitosi scioccato per la scoperta dei Nas, ha aggiunto che le etichette sono scritte a matita e mezze cancellate quando in realtà bisogna garantire la sicurezza di queste provette. Un’anti-scienza, ha concluso la Cattaneo, che a sua volta vuole un’indagine parlamentare per capire come abbia fatto Stamina ad entrare in un ospedale pubblico anche per spiegare come mai vengono usate risorse che poi sono sottratte ai malati veri. E rivolgendosi alle famiglie, Elena Cattaneo ha ribadito che sono loro vicini ma che sono vittima di un inganno scientifico e che bisogna spiegare a che punto si è e non basta dire che con una pozione ci si salvi.

Elena Cattaneo
Elena Cattaneo

STAMINA PRESADIRETTA, LE VIOLAZIONI – È il momento delle analisi da parte delle più importanti agenzie sanitarie italiane, tutte concentrate sul metodo Stamina. Il metodo Stamina è protetto da brevetto e gli scienziati non approfondiscono ma gli ispettori scoprono che ci sono solo domande e non brevetti. Gli ispettori entrano nel laboratorio e scoprono che mancano sia i test eseguiti sia le analisi dei reagenti. I documenti sono firmati da Vannoni, non autorizzato a firmare. Poi non trovano risposte perché non ci sono informazioni sull’efficacia biologica né sulle cellule usate. Poi il laboratorio non è definito idoneo per via dei rischi di contaminazione. Ci sono poi le violazioni sulla tracciabilità visto che non ci sono dati né sui materiali né sui reagenti. Non si sa nulla, neanche la data di scadenza o la qualità dei terreni di coltura. Quando si vedono le cellule, non c’è traccia di convalida del sistema produttivo. Sul prodotto finito, secondo gli ispettori, non è possibile definire la sua natura così come non viene specificata la dose, quella sufficiente, quella minima e quella massima. Gli ispettori hanno anche analizzato le pubblicazioni senza che venga proposto il procedimento. E mancano anche le alternative, negando quindi la possibilità che si tratti di una cura compassionevole. Non c’è poi corrispondenza tra cellule coltivate e cellule infuse, con il risultato che le discrepanze sono tante, troppe. Poi le analisi non prevedevano le verifiche sui malati di epatite A, epatite B ed Aids. I prelievi dei Nas sono stati analizzati dall’esperto, professor Dominici, che nelle provette ha trovato cellule dell’immunità che possono innescare eventi letali in soggetti non compatibili. E nei campioni analizzati c’erano cellule dell’immunità in un livello compreso tra tre e cinque volte i limiti consentiti, con rischi di reazioni anafilattiche.

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STAMINA PRESADIRETTA, LE RACCOMANDAZIONI DI BRESCIA – Andolina spiega poi che si scelse Brescia per la sperimentazione perché un politico lombardo era affetto da una malattia neurologica progressiva potenzialmente mortale. E la stessa cosa è successa con altri dirigenti della regione, con il risultato che alla fine si è scelto di far andare avanti loro per poi coinvolgere i bambini. S’intervista poi il capogruppo Pd in Regione Umberto Ambrosoli che definisce tutto questo incredibile, aggiungendo che secondo lui la Regione sta buttando intorno ai 50.000 euro per paziente anche se la mozione parlava di 10.000 euro per trattamento. Viene poi proposta la testimonianza dei genitori del piccolo Manuel, due anni, sottoposto alla sperimentazione a Brescia su ordine della magistratura, con i giudici che dicono ai genitori che devono essere loro a sapere cosa viene iniettato al bambino.

Umberto Ambrosoli
Umberto Ambrosoli

STAMINA PRESADIRETTA, A COSA SERVONO LE STAMINALI – Michele De Luca, ricercatore che per la prima volta in Europa ha usato le staminali alla cura delle ustioni ma per lo studioso le prime vennero usate alla fine degli anni ’50. E dopo 25 anni sono state usate altre per la pelle. E dopo 15 anni sono arrivate le staminali della cornea. De Luca, al quale sono stati sottoposti i dettagli del processo scritto da Andolina, ha detto che così l’articolo non viene preso neanche dal Corriere dei Piccoli. E parlando di costi, secondo De Luca questa è un’illusione ed una brillantissima operazione commerciale.

Michele De Luca
Michele De Luca

STAMINA PRESADIRETTA, LA STORIA DI MARINO ANDOLINA – Riccardo Iacona ci porta a Trieste ad intervistare quello che è stato definito l’unico medico della compagnia. Si va quindi al pediatrico di Trieste dove il metodo è stato applicato a cinque bambini ammalati di Sma, arrivati al pubblico grazie al capo di dipartimento del trapianto di midollo dell’istituto. Nel 2009, lui dice purtroppo, ha incontrato Vannoni che gli ha guarito un paziente che gli stava morendo. Il trattamento arriva all’ospedale in day hospital in sabato e domenica in tutta trasparenza per non disturbare l’attività. L’ospedale ha poi detto di non saperne niente ma Andolina risponde che aveva avvertito senza aver ricevuto risposta, un comunicato agli atti. Il dottor Delendi, ora ad Udine, disse che nel 2009 Andolina gli propose un progetto di ricerca con Stamina, aggiungendo che non è stato l’ospedale a scoprire del suo operato ma la procura di Torino a seguito delle indagini della procura di Torino. Il dottor Andolina, a seguito di tale vicenda, venne revocato d’incarico e ricevette un procedimento disciplinare. I giudici impongono una cura a base di Stamina a cinque bambini ma i risultati non sono stati soddisfacenti. A confermarlo il dottor Carrozzi che prese in carico i cinque pazienti di Andolina che a sua volta contesta la ricostruzione di Carrozzi a suo dire costretto a dire una bugia.

Mariano Andolina
Mariano Andolina

STAMINA PRESADIRETTA, LA LETTERA DI CRISTINA MAGNI – E come promesso da Riccardo Iacona, è appena stata pubblicata sulla pagina Facebook della trasmissione la testimonianza inedita di Cristina Magni, che qui vi riportiamo integralmente:

Buona sera, mi chiamo Cristina Magni e sono la sorella del defunto Magni Fermo morto il 4 Giugno 2012.

Mio fratello ha effettuato anche lui le inizione di cellule staminali, avendo una gravissima malattia degenerativa =Parkisonismo atipico MSA= atrofia multisistemica-

La malattia non aveva nessuna cura medica valida,se non le cure classiche per il Parkison che poco fanno per la MSA e quindi ci siamo informarti per la cura con staminali prima cercando all’estero e poi

In Italia dove ci siamo inbattuti nella Staminal Foundation di Torino. Dopo una visita col Dott.Scarzella di Torino dove ha riscontrato l’effettia malattia e dove NON ha promesso miracoli ci ha messo in

Contatto col Prof.Vannoni, il quale invece con un grafico fatto a biro ha promesso che la terapia avrebbe fatto effetto certamente dopo minimo 5 inizioni ma che, già dopo la prime e la seconda nè

Avrebbe tratto beneficio. In effetti mio fratello diceva che aveva meno dolori alle gambe ma forse era solo un effetto placebo. Di fatto dopo tre 3 inizioni nulla era cambiato, stava sempre peggio e non ha

Avuto la possibilità di concludere il cosiddetto protocollo in quanto nel dicembre 2009 le staminali sono state bloccate e per quanto riguarda mio fratello, mai più riprese.

 

TUTTO CIO’ SOPRA SCRITTO SOLO SOTTO IL PROFILO MEDICO/CURATIVO-

 

Per quanto riguarda i costi, al contrario di quanto dice il Prof.Vannoni denominando la fondazione come Onlus sono stati i seguenti: esattamente 15 giorni prima del carotttagio del midollo osseo avvenuto di sabato mattina all’ospedale di Grevadona (Como) rep.pediatria mi sono stati chiesti di di colpo € 35.000 ( sono in possesso della fattura e la stessa è stata consegnata ai Carabinieri di Melzo dietro loro richiesta) e non è una DONAZIONE ( come previsto dalle Onlus) ma una chiara fattura emessa da REWIND BIOTECH SRL DI SAN MARINO). Se non avessi prodotto i soldi nel giro di 15 giorni circa ( ma forse anche meno) il carottaggio sarebbe slittato in data non definita( altro che comprensione verso i pazienti!)-

La mia famiglia si è messa insieme ed ha prodotto l’importo richiesto. La somma di € 35.000,00 comprendeva: carottaggio midollo osseo e 2 inizioni di staminali-Per procedere alle rimanenti 3 inizioni ci

Sono stati richiesti € 8.000,00 ( fattura in possesso dei Carabinieri) per ogni iniezione e, se avessimo pagato tutto subito ne avrebbero fatto una gratis ( come supermercato)-

Io non so se nel caso di mio fratello le staminali avrebbero in parte funzionato oppure no ( purtroppo è deceduto dopo una penosa malattia) di certo mi sento di dire che ci sono stati chiesti i soldi molto

Chiaramente e senza nessuno scrupolo anche se abbiamo fatto presente al Prof.Vannoni che non eravano un famiglia agiata.

Se mai questa mia mail verrà letta ringrazio in anticipo per l’attenzione prestatami e mille grazie perchè questa questione venga approndita dalla Vs trasmissione Un caro grazie anche da mio fratello

Fermo che ormai non c’è più.

Cristina Magni

STAMINA PRESADIRETTA, LE REAZIONI DI TWITTER – Queste prime battute della trasmissione hanno avuto l’effetto di scatenare il pubblico che commenta a modo suo quanto emerso finora relativamente al metodo Stamina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STAMINA PRESADIRETTA, IL PROCESSO PER TENTATA TRUFFA – Nel 2007 Vannoni aveva chiesto alla Regione un finanziamento di ricerca per le cellule staminali menchesimali. Poi qualcuno si accorge che qualcosa non va. L’ex assessore Andrea Bairati ha parlato di tre referaggi su tre che non avevano valutato positivamente il metodo perché il progetto non ha nessuna delle caratteristiche di affidabilità e solidità scientifica, quindi niente 500.000 euro di finanziamento. Si torna in studio con Riccardo Iacona che spiega cosa l’ha colpito in tutto questo. In prima cosa, secondo lui, Vannoni è ovunque e dappertutto anche se non è un medico. Poi ci sono i soldi, tanti soldi, con i pazienti che pagano tutto. Iacona parla di un’altra storia arrivata in redazione scritta da Cristina Magni, sorella di un paziente morto, spiegando che Vannoni con un grafico fatto a biro aveva detto che in cinque iniezioni tutto sarebbe andato bene. Dopo tre iniezioni venne la richiesta di 35 mila euro altrimenti non ci sarebbero state iniezioni.

STAMINA PRESADIRETTA, IL CENTRO ESTETICO DI SAN MARINO – La clinica usata da Stamina Foundation oggi è un centro fisioterapico dopo che venne chiusa qualche anno fa dal governo di San Marino con l’accusa di esercizio abusivo della professione medica, quando nella brochure si parlava d’inserti di botulino. Nicolò Zancan, giornalista che scoprì il caso Vona, racconta la storia di un uomo morto nel 2009 probabilmente per colpa della seconda infusione di Stamina. L’inchiesta parte da una serie di segnalazioni di persone che andavano da Vannoni con Guariniello che nel 2009 fa partire l’indagine mettendo insieme 58 casi in due anni. E tutti i pazienti raccontano di stare cercando una cura alternativa per un brutto male, con Vannoni che mostra dei video di guarigioni miracolose come quella di un ballerino malato che torna a ballare ed a tutti diceva che sarebbero tornati a correre. E dalle indagini si scopre che al primo incontro chiedeva dai 22 ai 27 mila euro.

L'interno del centro di San Marino
L’interno del centro di San Marino

STAMINA PRESADIRETTA, LA STORIA DI CARMINE VONA – Carmine Vona è un uomo che ha denunciato Vannoni a seguito della cura avuta dopo il consiglio di un amico. Nel 2008 il residente di Scarnafigi, in provincia di Cuneo, è stato colpito da un ictus. Dopo la dritta, chiama la Stamina Foundation parlando con Vannoni che promise entro sei mesi dall’ictus il recupero del 100 per cento del suo fisico. Dopo un appuntamento va allo studio di Torino con moglie e cognata arrivando lì e trovando Vannoni con un computer che fa vedere foto prima e dopo la cura. Gli si parla del prelievo di cresta iliaca, della coltura delle cellule e gli effetti, Vannoni parla del preventivo ed accetta per 22 mila euro. Il prelievo viene prodotto a Carmagnola e le cellule vanno a San Marino per la coltivazione. Pasano 15 giorni e Vannoni chiama dicendo che tutto va per il verso giusto e dà appuntamento all’uomo in un centro estetico di San Marino, con un tavolo e due cestini della spazzatura senza coperchio. L’inserviente che pulisce lo tiene fermo e gli viene fatta l’infusione. Dopo mezz’ora, in albergo, Vona viene colto per la prima volta nella vita da una crisi epilettica. Viene ricoverato e vengono chiamati i medici che hanno negato l’operato, mentre loro sono già arrivati a Bologna e sono costretti a tornare a San Marino. Due giorni dopo tornano a Torino con Vannoni che spiega che è tutto un effetto della malattia precedente invitandolo a firmare la liberatoria insistendo per avere i soldi. Da quel momento Carmine Vona non ha più visto Vannoni e da quel giorno è rimasto solo con la sua malattia. Parlandone con i medici, questi si sono arrabbiati con il direttore dell’Asl di Cuneo che disse alla moglie di non fare nulla. E quando vede Vannoni in tv, secondo Vona loro investono solo sulla disperazione mentre lui vorrebbe solo averlo vicino mentre parla. Viene poi intervistato l’amico che l’ha accompagnato a San Marino con Vona che era entusiasta prima dell’arrivo a San Marino con la gioia che si disperde dopo la scoperta dello studio di San Marino, visto come un appartamento del tutto normale dove ci sono altre tre persone. E dopo al ritorno in albergo, l’uomo vede l’amico totalmente incosciente per poi essere stato curato con uno stato d’urgenza con il medico di San Marino che ha spiegato che ha rischiato parecchio e che non si trattava di una stupidata.

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STAMINA PRESADIRETTA, IL LABORATORIO – Si parla poi della nascita di Stamina Foundation a partire dal ritorno dall’Ucraina di Vannoni con due biologi di quel Paese. Le telecamere di Presadiretta vanno poi a Torino in quelli che sono gli uffici di Stamina Foundation focalizzandosi sullo scantinato che accolse per tanto tempo malati in carrozzina e parenti, tutti che chiedevano di Vannoni, tanto da bussare anche al vicino istituto religioso, con le suore che raccontano di persone che venivano a chiedere di Vannoni e del suo laboratorio.

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STAMINA PRESADIRETTA, IL RUOLO DEI PRO-STAMINA – Nel novembre 2013 un centinaio di sostenitori pro-Stamina sono scesi in piazza dopo la minaccia dei fratelli Biviano con le persone che gridano contro lo Stato e le multinazionali farmaceutiche. Vannoni viene poi intervistato e spiega che i malati vengono abbandonati a loro stessi. In seguito i manifestanti bloccano Via del Corso con striscioni e fischietti scontrandosi invece in Via del Tritone con gli automobilisti che lamentano il disagio. L’invasione definita pacifica si scontra con i lamenti delle persone fino all’arrivo a Montecitorio con le foto di Letta, Napolitano e del ministro Lorenzin. I fratelli Biviano di fronte a Montecitorio si tolgono il sangue con Vannoni che guarda la scena e partecipa insieme ai malati ed ai loro parenti in un incontro con il prefetto. Intanto sui social network ci moltiplicano i link e le pagine dedicate a Stamina, si moltiplicano le testimonianze e le ospitate televisive. Si parla dei bambini che hanno fatto commuovere gli italiani. A dimostrarlo le pagine con i commenti, le parole dei genitori, le pagine di Vannoni che viene visto come un combattente anti-scienza. E la pressione arriva a Montecitorio con l’attività di lobbyismo che ha portato l’approvazione alla Camera di un decreto a firma Balduzzi che apriva le porte di Stamina a tutti, decreto poi corretto al Senato fino alla caduta del governo.

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STAMINA PRESADIRETTA, L’ANTEPRIMA – Riccardo Iacona presenta l’inchiesta partendo dalle manifestazioni sotto Montecitorio con protagonisti i malati ed i parenti che con addosso la maglietta di Stamina parlando di due fratelli Biviano, accampati sotto Montecitorio e promotori della battaglia pro-Stamina. Le manifestazioni sono partite l’estate scorsa con le proteste durate mesi e mesi con la politica che non sapeva come gestire il problema. I due fratelli sono diventati ormai un simbolo per le famiglie che vogliono Stamina pagati dal servizio Pubblico, tanto che ormai sono quattro mesi che vivono in tenda. I due ragazzi sono affetti da distrofia muscolare così come le loro due sorelle, di cui una ormai è allo stadio terminale. La loro malattia, neurodegenerativa, non è curabile e sono ormai anni che gli dicono che sarà curabile anche se oggi non c’è nulla. I due fratelli lamentano la mancanza dello Stato che dà loro intorno ai 600 euro di pensione a testa costringendoli ad affidarsi alla propria madre per vivere mentre loro chiedono di poter vivere la propria vita. Ed a coloro che dicono che il metodo non ha un fondamento scientifico, i due ragazzi rifiutano queste parole parlando dei risultati visti nei bambini ringraziando Vannoni, definito una persona che ha regalato loro una speranza. Si torna in studio con Iacona che spiega chi è Vannoni che non è più professore ad Udine, incarico revocato in quanto incompatibile con il suo ruolo di anima di Stamina. Infine Iacona si chiede quali sono le prove di Stamina, anticipando risposte inquietanti. Ed intanto a Brescia il trattamento è somministrato.

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STAMINA PRESADIRETTA, L’ATTESA – Su Twitter l’attesa della puntata di Presadiretta sul metodo Stamina è a dir poco attesa dal pubblico che aspetta di saperne di più:

 

 

 

 

 

 

STAMINA PRESADIRETTA, LA PRESENTAZIONE – «Il metodo Stamina». Questo è il titolo della puntata odierna di Presadiretta, con Riccardo Iacona, Liza Boschin e Marco Piazza che analizzano la cura a base di cellule staminali promossa da Davide Vannoni e che dovrebbe curare gravi malattie.

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STAMINA PRESADIRETTA, L’INCHIESTA – L’obiettivo della trasmissione è di capire cosa sia per davvero il metodo Stamina e quali siano gli utilizzi delle cellule staminali. Si parla dello scontro tra comunità scientifica internazionale e Stamina Foundation e si medierà tra le posizioni di chi ritiene il procedimento una truffa e chi, famiglie dei malati in primis, cercano di ricorrere alla cura anche attraverso le vie legali, proponendo storie ed opinioni. Non mancheranno le interviste, con Riccardo Iacona che parlerà con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

 

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STAMINA PRESADIRETTA, LA TESTIMONIANZA DI MARINO ANDOLINA – Non solo. Come abbiamo riportato ieri, ci sarà spazio anche per voci provenienti da Stamina Foundation. In particolar modo verrà intervistato Marino Andolina, vice presidente di Stamina Foundation, che ha spiegato come mai il trattamento ha avuto successo all’ospedale di Brescia. Tutta colpa, a quanto pare, dell’interesse di importanti personaggi della Regione e dell’ospedale di vedere curati se stessi e i propri congiunti:

abbiamo percio’ deciso di curare prima i raccomandati, così poi saremmo riusciti a far entrare i nostri bambini

STAMINA PRESADIRETTA, LA STORIA DI NICOLE – Presadiretta racconterà anche la storia della piccola Nicole De Matteis, con il padre che racconta e dimostra con i bonifici di avere pagato 50 mila euro per alcune infusioni che hanno provocato anche problemi alla bambina, tanto da essere stata portata in ospedale. Ma ai medici i genitori non dissero tutto, perché, come spiega la mamma,

ho chiamato Vannoni chiedendogli come mi dovevo comportare e lui mi ha detto che secondo lui era meglio non dire niente, perche’ senno’ avrebbero bloccato tutto

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