Europee: il grande ritorno della bufala del voto elettronico taroccato

Qualche anno fa fece sensazione Enrico Deaglio, lanciando l’allarme sui brogli del voto elettronico, che però nel nostro paese non è mai stato introdotto. Un dettaglio che non ha impedito a molti di andare dietro a Deaglio e di comprare i dvd nei quali smascherava lo scandalo che non c’era. Adesso la bufala riemerge e la colpa ovviamente è di Soros, che però nemmeno lui c’entra davvero.

 

soros

 

LA FABBRICA DELLE BUFALE – Il delirio che ha cominciato a circolare da qualche ora si trova perfettamente riassunto in un post di Losai.eu, che in quanto a bufale e sciocchezze se ne perde poche e tutte le veicola ai suoi lettori come grandi rivelazioni:

 

Com’è facilmente intuibile, per contare milioni di voti (e nel caso delle elezioni europee, centinaia di milioni), occorrono sistemi computerizzati. Meno intuibile è che queste operazioni vengano affidate ad aziende private.

Come si può leggere sul sito del Parlamento Europeo:

Le prime stime a livello europeo saranno pubblicate intorno alle 22:00 del 25 maggio 2014 CEST. I primi risultati provvisori a livello europeo e a livello nazionale saranno disponibili intorno alle ore 23:00 CEST del 25 maggio 2014.

Fonte: TNS/Scytl in collaborazione con il Parlamento europeo

Praticamente i risultati ce li darà questa Scytl. Altra cosa buffa è che, cercando in rete, si scopre che la Scytl ha già fatto discutere molto nel 2012, quando doveva contare i voti delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Le discussioni nacquero perché girava voce che uno dei proprietari o azionisti della Scytl fosse, nientepopòdimenoche, George Soros. Chi volesse approfondire può cercare su Google “Scytl George Soros”.

Ciò che interessa a noi è invece dimostrare che esistono programmi informatici in grado di manomettere il conteggio dei voti. Guardate questo video di due minuti:

 

LE BALLE TUTTE IN FILA – La bufalona è fondata su diverse falsità, mollate lì con grande leggerezza, come con il «girava voce che uno dei proprietari o azionisti». In effetti la voce girava, poi ha smesso di girare perché non era vera, fino a che i nostri eroi non hanno deciso di ritirarla fuori dal contenitore delle bufale andate a male. Poi c’è un leggero dettaglio per il quale la Scytl è un’azienda spagnola che non ha mai «contato» i voti degli americani, operazione delegata ai singoli stati che operano ciascuno con modalità diverse. E poi ovviamente non è neppure di Soros, che però sta bene in tutti i gombloddi.

IL BROGLIO IMPOSSIBILE – Non bastasse, il voto elettronico in Europa c’è solo in Estonia e in Belgio, affidato a società diverse, e anche se il broglio «denunciato» fosse a valle del voto, qualunque azienda abbia poi il compito di aggregare e trasmettere i risultati per conto della UE, non «conta» i voti e non ha alcun modo di truccare i risultati ufficiali e pubblici che riceve dai singoli paesi. Una bufala ridicola quindi, che lo stesso sito ha pubblicato prima delle elezioni e poi riproposto e che ha già dato vita a numerosi spin off e grafiche ardite, come quella riprodotta sopra. Una bufala chiaramente puntata a un target preciso e molto di bocca buona.

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