Il cartellone hi-tech che assorbe l’inquinamento dall’aria

Se affisso su un edificio che si affaccia su una strada trafficata, è in grado di assorbire l’inquinamento prodotto «da venti automobili». È quanto promette un enorme cartellone affisso sulla facciata di uno degli stabili dell’Università di Sheffield, in Inghilterra: una sorta di manifesto che, sfruttando i prodigi della nanotecnologia, diventerebbe la risposta al problema dell’inquinamento atmosferico.

manifesto biossido di titanio (2)

BIOSSIDO DI TITANIO – A realizzare il cartellone una curiosa coppa di accademici: da una parte Tony Ryan, uno scienziato esperto di nanotecnologie, dall’altra il poeta Simon Armitage, che ha collaborato al progetto e che è l’autore della poesia sull’aria scritta sul cartellone. Secondo quanto riportato dalla BBC il cartellone misura 20 metri di altezza per 10 di larghezza ed è ricoperto da microscopiche particelle di biossido di titanio, un composto chimico cristallino in grado di catalizzare e distruggere numerosi composti organici. Il biossido di titanio è già largamente impiegato nella produzione dei vetri autopulenti che riescono a inglobare e rimuovere lo sporco che si accumula sulla superficie.

 

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IL CARTELLONE CHE MANGIA LO SMOG – Un processo chimico che, spiega il professor Ryan, si attiva con i semplici raggi solari: quando la luce colpisce il cartellone, le particelle di biossido di titanio reagiscono con l’ossigeno e rimuovono l’inquinamento dall’aria o, per lo meno, rimuovono gli ossidi di azoto, sostanze impalpabili responsabili di numerose patologie dell’apparato respiratorio, tra cui l’asma. «Se tutti i cartelloni che sono affissi nelle nostre città potessero svolgere questa funzione avremmo una qualità dell’aria migliore», ha commentato Ryan.

E SE ANCHE I NOSTRI VESTITI FACESSERO LO STESSO? – E i costi per “trattare” ogni cartellone con il biossido di titanio sono relativamente contenuti: con poco più di 120 euro si può trasformare un semplice manifesto pubblicitario in un catalizzatore per l’inquinamento. Ma Ryan sta già lavorando sulla sua prossima idea: aggiungere queste nanoparticelle ai detersivi in polvere, in modo che i vestiti che indossiamo possano svolgere la stessa funzione “mangia smog” dei cartelloni, semplicemente camminando per strada, senza nessun danno per la salute di chi li indossa. Un paio di jeans, spiega Ryan, può assorbire gli ossidi di azoto prodotti da un’automobile. Il cartellone sarà affisso l’anno prossimo sulla facciata dell’Università di Sheffield, con la poesia di Armitage «Lode all’aria», scritta a caratteri cubitali per sensibilizzare i passanti sul tema dell’ambiente.

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