Il carabiniere che trucca la targa per fregare l’autovelox

Massimo Bellomo, un carabiniere di 32 anni, è stato condannato a 5 mesi, a Trieste, per aver truccato la targa della sua automobile rendendola invisibile agli autovelox. Il dispositivo montato a bordo dell’auto del militare ricorda il vecchio trucco di James Bond, che riusciva a a cambiare le cifre identificative della sua Aston Martin.

 

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LETTERE E NUMERI OSCURATI – Del caso parla oggi il quotidiano Il Piccolo di Trieste:

Per il giudice Antoni quei numeri e quelle lettere della targa cambiate dal militare non sono state una sorta di bravata. L’uomo – si è capito – lo aveva fatto per non essere identificato dai “tutor” e dagli autovelox che procurano tanti guai a chi pigia sull’acceleratore e viaggia a velocità di molto superiori al limite di 130 all’ora. L’auto del militare, un’Audi Tt era stata fotografata sull’autostrada adriatica mentre viaggiava a tavoletta verso le Puglie. Ma lo stratagemma da 007 messo in atto dal carabiniere Bellomo non aveva funzionato, perché le ricerche avviate in tutta Italia, dopo aver scoperto che il bolide esibiva una targa clonata (che in un primo momento sembrava fosse di un’utilitaria), avevano portato all’identificazione del carabiniere-clonatore.

Il carabiniere è stato incastrato dal sistema Gps del suo telefonino. Il pm che ha indagato sul caso ha ordinato infatti l’esame dei tabulati del cellulare del militare scoprendo quali celle lungo fossero state agganciate dall’apparecchio nel giorno dei rilevamenti del tutor. Il tragitto del telefonino è risultato sovrapponibile a quello dell’autostrada lungo la quale era stata lanciata a tutta velocità la potente l’Audi Tt. I kit dotati di telecomando, azionabili dall’abitacolo, che consentono di far calare sulla targa un pannello nero – spiega Il Piccolo – vengono solitamente importati dalla Cina. Sono disponibili sul mercato ad un prezzo che si aggira intorno ai 220 euro.

(Fonte foto: LaPresse)

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