Ignazio Marino contro Alfano: «Il suo dossier su Roma è datato»

05/09/2015 di Redazione

Non si sono esaurite le frecciate tra il sindaco di Roma Ignazio Marino e il ministro dell’Interno Angelino Alfano. L’ultimo botta e risposta tra il primo cittadino e il titolare del Viminale riguarda il dossier presentato il 27 agosto nel corso del Consiglio dei ministri che ha chiuso il ‘caso Roma’. Per Marino il rapporto «è datato». Scrive Giovanna Vitale su Repubblica:

Prove tecniche di coabitazione forzata. Dopo giorni di polemiche, frizzi a distanza e telefonate intercontinentali «tra una immersione e l’altra» (copyright Franco Gabrielli), il primo faccia a faccia tra il sindaco e il prefetto di Roma sul commissariamento soft del Campidoglio – sfuggito per un soffio allo scioglimento per mafia – fila via all’insegna della concordia. Almeno apparente. Ché al di là delle parole pronunciate in pubblico, il tutor nominato dal governo non ha alcuna intenzione di fare il passacarte: «Intanto ho chiesto di mandarmi subito tutti gli atti varati fino a oggi», confiderà più tardi ai suoi, «e noi li controlleremo uno ad uno». Lo dice con enfasi Ignazio Marino, al termine dell’ora e mezzo di colloquio allargato all’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, l’ex pm ormai assurto al ruolo di salva-vita (politica) del chirurgo dem: «Abbiamo avuto un confronto lungo e costruttivo e ho avuto la possibilità di illustrare il lavoro compiuto in questo ultimo anno. Quanto è stato presentato dal ministro Alfano il 27 agosto (nel corso del Cdm che ha chiuso “il caso Roma”, ndr ) è una fotografia del Comune datata al 2014».

 

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La replica di Alfano non si è fatta attendere. Gabrielli ha confermato che le indicazioni del ministro «fanno riferimento alla storiografia di un tempo che non è più quello attuale». Mentre il titolare del Viminale ha spedito al sindaco-chirurgo un telegramma velenoso: «Marino ha assolutamente ragione, la mia foto su Roma è datata al 2014, mentre gli ricordo che lui è stato eletto nel 2013».

(Foto di copertina: Ansa / Ettore Ferrari)

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